Oristano 1° agosto 2022
Cari amici,
Inizio i post di AGOSTO riflettendo con Voi sulla imminente "Crisi energetica" che interesserà anche il nostro Paese. Il conflitto russo-ucraino ha creato grande panico in Europa per la possibile mancata erogazione del gas russo (da cui in gran parte l'Europa dipende), per cui sarà necessario trovare altre soluzioni. In Finlandia, in previsione della possibile crisi energetica, gli scienziati finlandesi
sono alla ricerca di fonti alternative per la necessaria sostituzione dei
combustibili fossili che la Finlandia importava per la maggior parte dalla
Russia. Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia, nel 2020 il gas russo
rappresentava il 68% del consumo interno finlandese. Il Paese, ora, sta cercando
di affrontare la grave crisi di approvvigionamento energetico dall'Unione Sovietica, tra l'altro appesantita anche dalla recente decisione di aderire alla Nato, con soluzioni diversificate.
Un’equipe di ricercatori
particolarmente giovani, per esempio, ha realizzato in tempi brevi il primo “accumulatore di
energia a sabbia”. Questa rivoluzionaria batteria, alquanto diversa dalle
altre presenti sul mercato, non soffre di problemi di diminuzione delle prestazioni
con il passare del tempo e risulta alquanto promettente. L’accumulatore appena
creato, infatti, come fanno sapere Markku Ylönen e Tommi Eronen, i due
ingegneri responsabili del progetto, ha una potenza nominale di circa 100 MWatt
e può immagazzinare sabbia, portata a 500 °C, per mesi. Niente di tecnologicamente
avanzato, ci tengono a spiegare i ricercatori, in quanto la super pila è stata creata con
budget ridotti e con materiali facili da reperire.
In dettaglio l'accumulatore
di Ylönen ed Eronen non utilizza infatti litio, come neppure altri materiali
rari, spesso costosi. Il cuore dell’invenzione presentata dai due ingegneri è
la “banale” sabbia: 100 tonnellate di sabbia stipate all’interno di un grande
cilindro, isolato termicamente, che, messa a contatto con una serie di
resistenze elettriche che vengono riscaldate utilizzando l'eccesso dell’energia
prodotta da pannelli fotovoltaici, impianti eolici o altre fonti rinnovabili,
accumula per lungo tempo l’energia.
L’elettricità disponibile in quanto in eccesso, viene inviata verso gli elettrodi della pila che, a loro volta, riscaldano la
sabbia contenuta nel gigantesco cilindro. La sabbia, in questo modo, viene
riscaldata fino a circa 500 gradi. Questo calore verrà poi usato per riscaldare
l’acqua che alimenta un impianto di teleriscaldamento, durante la notte o in
tutti i momenti di bassa produzione energetica. Attualmente il sistema viene
testato con grandi risultati nella cittadina di Kankaanpää.
L'accumulatore a sabbia, come evidenziano con soddisfazione i responsabili del rivoluzionario progetto, costa
pochissimo e può mantenere il calore a una temperatura stabile anche per
svariati mesi. Cosa importantissima, inoltre, è la longevità di un impianto
così congegnato. A detta dei due ingegneri, infatti, una pila a sabbia, con il
passare del tempo, non soffre dei classici problemi di diminuzione delle
prestazioni che affliggono le batterie tradizionali.
Ma la pila ha dei limiti.
Il suo utilizzo, per il momento, viene consigliato esclusivamente in
abbinamento a sistemi di teleriscaldamento. Stando a quanto dichiarato dai due
giovani ingegneri, infatti, qualsiasi altro impiego sarebbe poco remunerativo.
La riconversione del calore accumulato nella sabbia in corrente elettrica, ad
esempio, sarebbe antieconomica perché il processo risulta essere “decisamente
inefficiente”. Ciò non significa che le pile alla sabbia abbiano davanti a sé
un destino segnato. Gli impieghi alternativi delle nuove batterie sono
molteplici, non ultimo per riscaldare l’acqua delle piscine, l'aria di serre e
giardini coperti o dell’acqua sanitaria usata in tutte nelle case. I due
ingegneri sperano ora di trovare dei fondi che consentano loro di andare avanti
con la ricerca e rendere la loro idea alquanto commerciale.
Cari amici, l’esperimento
finlandese non è l’unico: altri gruppi di ricerca, come il National Renewable
Energy Laboratory degli Stati Uniti, sono da tempo impegnati nello studio di
nuovi sistemi di conservazione del calore con materiali come la sabbia; la
Finlandia, però, è al momento il primo Paese ad avere un sistema funzionante
collegato a una rete pubblica. D'altronde, i cambiamenti climatici e il rapido
aumento del prezzo dei combustibili fossili stanno portando a sempre maggiori
investimenti nella produzione di energie rinnovabili. Le batterie con granelli
di sabbia grezzi potrebbero dunque rappresentare un modo semplice ed economico
di immagazzinare energia per lunghi periodi.
Il futuro, amici, vedrà certamente
tante altre possibili soluzioni per avere energia sempre più pulita e meno
inquinante!
A domani.
Mario
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