venerdì, agosto 05, 2022

L'OLIO FRITTO DI CUCINA, UN RIFIUTO DA...RICICLARE, EVITANDO DI INQUINARE! ECCO GLI INTERESSANTI E CURIOSI USI ALTERNATIVI.


Oristano 5 agosto 2022

Cari amici,

In cucina la bottiglia dell’olio non manca mai. L’olio per chi cucina è davvero importante, anzi indispensabile: come condimento per zuppe, minestre, sughi, fritture e quant’altro. L’olio, però, in particolare quello usato per le fritture, definito “esausto” in quanto ha terminato la sua funzione in cucina, è considerato spesso come un rifiuto organico, anche se questo è un errore enorme. Non solo non si tratta di un rifiuto organico, ma l’olio da cucina non è neanche biodegradabile, e quindi può fare solo danni se non viene smaltito nel modo corretto.

Quest’olio, amici, “DEVE” essere smaltito correttamente, come le disposizioni comunali prevedono, e portato nelle apposite isole ecologiche che si trovano in alcuni punti delle città e dei centri abitati. Una soluzione, però, un poco complicata e non pratica, che trova non poche resistenze. Alcuni comuni infatti si sono ben attrezzati, e riescono anche a fare il prelievo a casa dell’olio esausto ma altri no, in ogni caso a questa pratica non esiste alternativa: l’olio da cucina non può essere scaricato nel lavandino, nel water o nella terra, in quanto crea gravissimi danni.

Il potenziale inquinante dell’olio esausto, infatti, è enorme. Si calcola che un solo chilo di olio da frittura, una volta esaurita la sua funzione, possa inquinare una superficie d’acqua di 1.000 metri quadrati, impedendo l’ossigenazione della flora e della fauna; se invece l’olio esausto finisce nella rete fognaria, si intasano condutture e depuratori, e soltanto la depurazione delle acque inquinate dall’olio esausto ha un costo di circa un euro al chilo. C’è, però, una possibile soluzione casalinga: utilizzare un possibile piano B: ovvero usare un sistema per il riciclo e il riuso dell’olio esausto.

L’olio usato in cucina, è bene saperlo, idrata e lubrifica la pelle! Ad esempio, prima di una depilazione con la lametta o radendo la barba aiuta a mantenere la pelle idratata e a far scivolare meglio la lama sull’epidermide; se possedete animali da cortile, ricordate che con quest’olio potete condire il loro mangime, tipo riso, pane raffermo oppure potete regalare l’olio stesso al contadino di fiducia che saprà farne buon uso. Se vivete in una località di montagna, l’olio da cucina usato potrà tornarvi utile quando dovrete spalare via la neve dalla vostra strada o dal vostro cortile. L’olio, infatti, passato sulla pala, evita che la neve si attacchi e la fa scivolare via dalla pala senza intoppi, mentre lavorate.

Nelle esigenze casalinghe l’olio fritto può essere facilmente riciclato realizzando del sapone per la pulizia della casa o per il bucato. Naturalmente per realizzare il sapone in casa con l’olio di frittura, la soluzione più adeguata è utilizzare il metodo a freddo. Esso prevede l’uso del nostro olio di frittura, di acqua demineralizzata, di soda caustica e, se vogliamo, possiamo aggiungere degli oli essenziali come quello di eucalipto, di tea tree, di menta e di lavanda, che hanno un alto potere disinfettante. Ecco come possiamo procedere.

Usiamo 1 litro di olio da cucina usato, 200 grammi di soda caustica. 10 litri d’acqua, 100 grammi di olio essenziale di lavanda o altra profumazione; in un luogo ventilato, lontano dai bambini e dagli animali domestici, indossiamo dei guanti di plastica e degli occhiali protettivi e, dopo aver preso un secchio riempito con 5 litri d’acqua fredda, versiamo poco alla volta la soda caustica, facendo attenzione a non schizzare. Poi con un bastone di legno mischiamo la miscela, evitando di respirare i vapori che ne fuoriescono; bisogna stare attenti, perché la miscela inizierà a riscaldarsi e a schizzare, il che potrebbe provocarvi delle scottature.

Ora aggiungete l’olio da cucina usato continuando a mescolare. Una volta ottenuta una miscela omogenea, aggiungete anche l’olio essenziale di lavanda. Dovete mescolare in modo costante e, soprattutto, essere pazienti. Si tratta di una procedura che richiede tempo, poco più di mezz’ora durante la quale non dovete mai smettere di mescolare con il bastone di legno. Vedrete che, a poco a poco, la miscela cambierà consistenza e che, alla fine, otterrete una miscela omogenea e spessa. Una volta che il composto si è solidificato ed ha acquisito la consistenza del sapone, molto simile a quello che si trova al supermercato, potete conservarlo (magari tagliato in pezzi) e iniziare a usarlo. È davvero fantastico!

Un altro uso interessante è quello di usarlo nelle lampade o ricavare delle particolari “Candele fatte in casa”. La prima cosa da fare e lasciare che l’olio da cucina usato riposi, almeno durante tutta una notte. Il giorno dopo, filtrate l’olio depurandolo dalle impurità. Per usarlo in una lampada basta un recipiente di vetro e dello stoppino sorretto di un pezzetto di metallo; aggiungete poi 2 gocce di olio essenziale di sandalo che sprigionerà un buon profumo. Davvero molto facile! Ora potete accendere la vostra lampada-candela fatta in casa!

Cari amici, indubbiamente con la fantasia possiamo sempre trovare soluzioni ecologiche e di risparmio, ma mai, per menefreghismo, dobbiamo contribuire all’inquinamento e alla distruzione della nostra amata terra, già abbondantemente inquinata!

A domani.

Mario

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