domenica, agosto 28, 2022

INVECCHIARE BENE NEL FISICO E NELLA MENTE. ECCO COME TENERE ALLENATO IL CERVELLO, CHE PUÒ RIMANERE ATTIVO ANCHE PIÙ DEL FISICO.


Oristano 28 agosto 2022

Cari amici,

La vita dell’uomo ha un arco temporale che, come già dicevano gli antichi, va dall’Alfa all’Omega. Dal momento della nascita parte la clessidra del tempo, e, anche se sembra strano dirlo, il nostro organismo inizia un processo lento ma irreversibile: ovvero inizia ad invecchiare. Questo processo, che inizialmente chiamiamo crescita, man mano che l’età avanza, è come  la vita di un’auto: dopo il rodaggio, chilometro dopo chilometro, inizia a logorarsi, fino ad arrivare alla fine.

Ebbene, amici, sull’invecchiamento dobbiamo fare due importanti distinzioni: quello del corpo e quello della mente: uno è l’invecchiamento fisico del corpo, l’altro è l’invecchiamento cognitivo, ovvero quello del nostro cervello. Sull’invecchiamento fisico del nostro corpo e di come contrastarlo sappiamo già molto: alimentazione corretta, sport, movimento, riposo e possibilmente vita all’aria aperta, mentre su quello del nostro cervello, della nostra memoria, e di come tenerlo in piena efficienza credo che dovremmo saperne di più.

Come tutto il resto del corpo, anche il cervello è dunque soggetto ad un naturale declino. Il suo invecchiamento è inevitabile, diverso da persona a persona e non uniforme. Il cervello umano è una macchina portentosa: in circa 3 kg di peso ci sono più o meno 100 miliardi di neuroni, connessi tra loro con trilioni di sinapsi. Come gli altri organi, l’invecchiamento del cervello è un processo inevitabile, che avviene in modo graduale. Invecchiando, il cervello inizia a restringersi, diminuiscono le sue capacità di vascolarizzazione, che rimane la più importante nell'intero organismo. Aumentano quindi l’incidenza di ictus, le demenze e i deficit cognitivi, anche a causa dei cambiamenti ormonali, che possono portare alla compromissione della memoria.

Secondo la scienza, il miglior antidoto per contrastare efficacemente l'invecchiamento cerebrale consiste nell'avere una vita attiva sia intellettualmente che fisicamente; ovviamente mangiando in modo sano e dormendo/riposando bene e a sufficienza. Si, amici, anche il cervello invecchia e invecchiando, pensate, perde anche peso. Pensate che tra i 30 e i 75 anni, in condizioni di invecchiamento normale, il nostro cervello, arriva a perdere fino al 10% del suo peso e del suo volume andando incontro a una condizione cosiddetta di atrofia cerebrale.

Amici, lentamente ma inesorabilmente il cervello invecchia in tutte le sue strutture, anche microscopiche, che lo compongono. Si riduce il numero di neuroni, si osservano degenerazioni dei prolungamenti dei neuroni e i neuroni stessi. Questo declino riguarda anche soggetti che non hanno malattie che colpiscono il cervello, con una lenta diminuzione delle funzioni cerebrali dette cognitive: apprendimento, memoria generale, capacità di risolvere i problemi e in genere tutte le funzioni che richiedono velocità nell’elaborare le informazioni. L’invecchiamento del cervello comporta anche una maggiore difficoltà nell’adattarsi all’ambiente, difficoltà che può manifestarsi con “irrigidimento” del carattere e una eccessiva preoccupazione anche per fatti di poca importanza.

Ebbene, seppure non sia possibile eliminare l’invecchiamento cerebrale (così come quello fisico) possiamo cercare di ritardare il più possibile questa lenta degenerazione con comportamenti che rallentano il processo involutivo. Per esempio svolgendo attività fisica. L’attività fisica fa bene al cervello: anche soltanto 30 minuti di camminata veloce o corsa ogni giorno giova alla salute del nostro prezioso organo. Lo sport fa bene ad ogni età, ma in particolare, una ricerca della Università dell'Iowa ha dimostrato che un incremento dell’attività fisica, a partire dai 60 anni, migliora nettamente le funzioni cognitive.

Anche fare esercizio con i pesi giova sensibilmente; in particolare per le donne, soggette a bruschi cambiamenti ormonali a causa della menopausa. La difficoltà motoria compromette anche la freschezza a livello cerebrale. Sollevando pesi anche solo due volte a settimana, questo esercizio consente di migliorare la massa muscolare, facendo affluire più sangue a tutto l'organismo e rallentando l’invecchiamento cerebrale. Altro suggerimento importante è quello di continuare a coltivare le relazioni sociali. L’amicizia è una vera e propria medicina della mente, come dimostrano gli ottimi risultati riscontrati sui SuperAgers, quegli anziani caratterizzati da un invidiabile benessere mentale.

Altro suggerimento importante, assolutamente da accogliere, è quello di continuare ad esercitare la memoria leggendo, scrivendo, partecipando ad incontri culturali e sociali. Restare curiosi, imparare cose nuove, sono attività che contribuiscono a tenere attivi i neuroni, evitando o almeno rallentando il processo di declino. Studi mirati dimostrano che dilettarsi con i cruciverba, viaggiare e continuare a prestare i propri servizi professionali anche in età avanzata, aiuta ad allontanare il rischio di incorrere in disturbi neuro cognitivi. Secondo uno studio della Columbia University, il numero dei neuroni presenti in un cervello anziano è lo stesso di quello più giovane. Ciò che va stimolata è la vascolarizzazione e la connessione neurale. Anche rilassarsi e fare meditazione riesce a rendere più nitidi e organizzati i propri pensieri, contribuendo a tenere attivo il nostro cervello.

Cari amici, per concludere, credo che tenere allenata e fresca la nostra mente è la strada giusta per invecchiare bene. Considerando che si comincia a invecchiare piuttosto presto (anche se non ci pensiamo…), seguire i giusti consigli per tenere in ordine il nostro straordinario cervello, aiuta a vivere meglio e più a lungo!

A domani.

Mario

 

 

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