domenica, agosto 14, 2022

A FURIA DI DIRE “AL LUPO, AL LUPO”, I 5 STELLE HANNO SFIDUCIATO IL GOVERNO DRAGHI E A SETTEMBRE SI VA AD ELEZIONI. IL CAVALLO DI TROIA? IL PRETESTUOSO NO AI "TERMOVALORIZZATORI".


Oristano 14 agosto 2022

Cari amici,

Il Governo, come un po’ tutti abbiamo capito, è caduto per il ferreo “NO” dei 5 stelle al termovalorizzatore di cui Roma necessita con estrema urgenza. Inutile che, poi, si sia cercato di sviare su altre motivazioni la decisione presa da Mario Draghi di lasciare la Presidenza del Consiglio e confermare al Presidente della Repubblica la sua volontà di non voler più andare avanti, mancando quell’unità che lo aveva portato ad assumere la carica. Mattarella ha, di conseguenza, sciolto le Camere e indetto nuove elezioni il prossimo 25 Settembre.

Personalmente credo che la decisione di far cadere in questo momento il Governo sia una scelta scellerata, visti i numerosi problemi che gravano sul nostro Paese. Chi viene delegato dal popolo ad amministrare la nazione, spesso antepone gli interessi di parte a quelli generali, ovvero di tutti. Pensare a far bello l’orticello personale, senza tener conto dell’andamento globale, appare irragionevole e, credo, che gli elettori chiamati alle urne nel prossimo settembre sapranno scegliere tra chi pensa al bene della nazione e quelli che pensano solo al benessere di parte.

Non si può dire sempre “NO” per principio, quando ci sono situazioni che debbono essere affrontate con estrema urgenza! Il casus belli cavalcato dai 5Stelle, ovvero il no al termovalorizzatore della Capitale, necessario per far uscire la città dalla situazione caotica in cui oggi si trova, in quanto invasa in modo totale dai rifiuti, ne è un esempio che non abbisogna di commenti. Rifiuti che rimangono in strada, cassonetti pieni, strade sporche: nella Capitale l'immondizia è ormai un'emergenza cronicizzata se non si trova una soluzione in tempi brevi. Il Presidente Draghi ha provato a “forzare la mano” ai 5Stelle, ma quel NO ostinato alla costruzione del necessario termovalorizzatore lo ha costretto a mollare, ad abbandonare l’incarico dimettendosi.

Quello che tra l’altro risulta evidente è che i parlamentari del Movimento 5 stelle non parlano con "competente" cognizione di causa, in quanto, da ignoranti in materia, spesso parlano soltanto per sentito dire e senza avere avuto cura di documentarsi sui processi e sulle realizzazioni di questi impianti. Costoro non hanno la minima cognizione di ciò che sia l’economia circolare, secondo cui qualunque residuo di prodotti non debba essere gettato nelle discariche, bensì riutilizzato in un modo o nell’altro. Ma proviamo a vedere meglio in cosa consiste la termovalorizzazione dei rifiuti e come funziona.

La normativa di settore classifica i rifiuti in due distinte categorie: i rifiuti urbani (RU) e i rifiuti speciali (RS). I primi individuano principalmente i rifiuti domestici e, più in generale, quelli prodotti in un contesto urbano, quali quelli derivanti da attività commerciali, circuiti produttivi di ridotte dimensioni, dal terziario ecc. che spesso vengono “assimilati” a quelli urbani a livello locale, in accordo a specifici regolamenti comunali. I rifiuti speciali invece includono per lo più i rifiuti, anche pericolosi, derivanti dall’industria, dall’agricoltura e dalle attività di costruzione e demolizione. Benché la tematica dei rifiuti urbani sia più conosciuta e pressante presso l’opinione pubblica, dal punto di vista quali-quantitativo il quadro relativo ai rifiuti speciali risulta essere molto più variegato e significativo.

In Italia la termovalorizzazione di rifiuti segna il passo rispetto ai Paesi del Centro-Nord Europa. Al 31.12.2010, secondo l’ultima indagine condotta da ENEA e Federambiente, sono presenti sul territorio nazionale 53 impianti di incenerimento di rifiuti urbani, di cui 50 effettivamente operativi. In linea generale un impianto di termovalorizzazione risulta costituito dalle seguenti sezioni: sezione di combustione (griglia, tamburo rotante, letto fluido); sezione di recupero energetico tramite ciclo a vapore; sezione di produzione di energia elettrica; sezione di trattamento dei fumi.

Le nazioni del Centro e del Nord Europa sono tradizionalmente quelle che più hanno fatto ricorso allo strumento dei termovalorizzatori. in Italia produciamo ogni anno 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e oltre 140 milioni di tonnellate di rifiuti speciali e sono attivi 37 termovalorizzatori, in cui si trattano poco meno di 6 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e speciali (questi in maniera davvero minimale), producendo oltre 4,5 milioni di megawatt di energia elettrica e oltre 2,2 milioni di MWh di energia termica. In Francia sono tre volte tanto, in Germania più del doppio. In un anno, da dieci anni, l’Italia, termo-valorizza circa 100 kg per abitante: sono 400 in Danimarca e Norvegia, poco meno di 200 in Francia, Germania e Regno Unito. In Europa, comunque, la maggior parte dei Paesi inviano alla termovalorizzazione una quantità di rifiuti ben maggiore di quella dell’Italia.

Cari amici, a Copenaghen c’è un termovalorizzatore che ha la forma di una gigantesca discesa con neve artificiale, perfetta per lanciarsi dalla sua cima in uno slalom sugli sci o in snowboard: è il CopenHill, che presto vedrà gli sciatori sulla sua cima. L’avveniristico impianto di Copenaghen dimostra indiscutibilmente che i termovalorizzatori possono contribuire alla soluzione del problema dei rifiuti forse anche in modo alquanto “virtuoso”! I rifiuti ovunque nel mondo significano ricchezza, energia e acqua calda. Non sembra anche a Voi, amici lettori, che in Italia con questi esagerati divieti c’è qualcosa che non quadra?

A domani.

Mario

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