giovedì, luglio 01, 2021

NEL 2040 IL MONDO DOVRA' AFFRONTARE UN CARENZA IDRICA DEL 40 PER CENTO. IL RAPPORTO DEL “WORLD RESOURCES INSTITUTE”.


Oristano 1 luglio 2021

Cari amici,

Voglio iniziare i post di luglio, dando uno sguardo preoccupato al nostro futuro. Un futuro non certo roseo, con variazioni climatiche tali da rendere tanto incerta la vita alle nuove generazioni. Nel mondo, specialmente in determinate zone meno sviluppate, la scarsità di risorse idriche più che un’eccezione ancora oggi è la regola. La disponibilità dell’acqua potabile, purtroppo per una varietà di cause, tra cui, fra le principali, le variazione climatiche, risulta costantemente in diminuzione; il problema del  necessario approvvigionamento di acqua potabile si sta facendo sempre più serio e risulta impellente affrontarlo e cercare di risolverlo. Dall’ultimo report pubblicato dal “World Resources Institute” è emerso che da qui ai prossimi 25 anni, nelle zone più secche del pianeta aumenterà la siccità e l’acqua sarà un bene sempre più prezioso e conteso, al punto da creare lotte fratricide per l’accaparramento delle poche risorse presenti, per poterne così avere il controllo e la gestione.

L’World Resources Institute, in sigla WRI, è una organizzazione no profit di ricerca mondiale, nata nel 1982 con i fondi della fondazione MacArthur, che da tempo punta i riflettori sulla scarsità di risorse idriche nel mondo; nell’ultimo report ha diagnosticato che nel 2040 la sempre maggiore scarsità d’acqua potrebbe diventare una vera e propria emergenza. Secondo i ricercatori la mancanza d'acqua, sempre più un bene conteso e prezioso, può indurre grossi mutamenti economici e sociali. Come di recente è avvenuto in Siria.

In una precedente analisi realizzata nel 2012 dalle Nazioni Unite si rilevò che già a partire dal 2030, circa la metà della popolazione mondiale avrebbe dovuto affrontare, in una forma o nell’altra, la scarsità d’acqua. In particolare le Nazioni che hanno maggiore probabilità di essere colpite dal problema si trovano per lo più nell’area del Medio Oriente, che ad oggi fa fronte al fabbisogno d’acqua grazie a fiumi sotterranei o alla desalinizzazione dei mari. Stati come Bahrain, Kuwait, Palestina, Qatar, Emirati Arabi, Israele, Arabia Saudita, Oman e Libano, saranno toccati dall’emergenza in maniera decisiva. Uno stato come l’Arabia Saudita ad esempio rischia di dover sopravvivere di sola acqua importata già dai prossimi anni. Non molto diversa potrebbe essere la sorte di Paesi europei come la Spagna e l’Italia e americani come il Cile o Messico. Nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, il WRI ha realizzato una mappa che mostra le proiezioni rispetto alla disponibilità di risorse idriche (ma non solo) da qui ai prossimi 25 anni.

Amici, la scarsità d’acqua non impatterà solamente in modo negativo  sulla vita di tutti giorni, ma anche sui sistemi economici oltre a generare una serie di flussi migratori tra i Paesi che dispongono di maggiori scorte d’acqua e quelli che via via si stanno impoverendo. Secondo lo studio del WRI tra le cause delle rivolte scoppiate proprio in Siria e sfociate nella guerra civile potrebbe esserci anche la scarsità di acqua, visto che «Il calo delle risorse idriche è stato tra i fattori che hanno costretto 1,5 milioni di persone, per lo più agricoltori e pastori, a lasciare le loro terre per trasferirsi nelle aree urbane aumentando così la destabilizzazione generale del Paese».

Sempre secondo i ricercatori fattori simili possono aver influito anche nell’acuire le tensioni fra Israele e Palestina e potrebbero un domani sviluppare dinamiche analoghe anche in altri territori dove il conflitto per l’accesso alle risorse idriche potrebbe portare a instabilità politica e guerre. In vista di tali cambiamenti diventa ancor più cruciale un radicale ripensamento della gestione energetica e sempre più vitale una reale svolta verso un approvvigionamento  idrico soddisfacente. Si, il problema è davvero serio, tanto che risulta che circa 4 miliardi di persone nel mondo già vivono in condizioni di grave scarsità di acqua per almeno un mese all'anno, a causa dello stress idrico, ed è probabile che i cambiamenti climatici provochino ulteriori variazioni nella disponibilità stagionale durante tutto l'anno e in diversi luoghi.

Cari amici, la realtà è che l'uso globale dell'acqua è aumentato di 6 volte negli ultimi 100 anni e continua a crescere costantemente a un tasso di circa l'1% annuo, per l'aumento della popolazione e il cambiamento dei modelli di produzione e consumo di risorse. Di fronte a queste esigenze contrastanti, ci sarà poco spazio per aumentare la quantità di acqua utilizzata per l'irrigazione, che attualmente rappresenta il 69% di tutti i prelievi di acqua dolce. Il mondo dovrà trovare altri sistemi per dare da bere ad un’umanità sempre in crescita.

A domani.

Mario

 

 

Nessun commento: