venerdì, luglio 23, 2021

DAL RITROVAMENTO IN FONDO AL MARE DI BOTTIGLIE DI BIRRA DI 120 ANNI FA, LA RISCOPERTA DI UN LIEVITO ANDATO PERDUTO…


Oristano 23 luglio 2021

Cari amici,

Nel Nord Europa la bevanda alcolica più utilizzata nei secoli è stata certamente la birra. La Scozia in particolare ne produceva in abbondanza, e nell’Ottocento le navi scozzesi girano in lungo e in largo per i mari del Nord commerciando la sapida bevanda. Nei mari del Nord la nebbia è di casa e nel 1895, proprio a causa della nebbia, il cargo scozzese Wallachia, che aveva appena lasciato Glasgow, entrò in collisione con un altro vascello e fece naufragio. Il Wallachia trasportava un carico di provviste alimentari, tra cui differenti tipi di alcolici, in particolare un grosso carico di birra.

Gli anni lentamente e inesorabilmente passano, ma il ricordo di questo naufragio rimase presente nella mente di tanti. Uno in particolare focalizzò la sua attenzione su quanto trasportato in quel terribile viaggio dal natante: era un importante collezionista di reperti sulla produzione di bevande alcoliche, un certo Steve Hickman. Questo caparbio uomo è un buon subacqueo, che fu anche protagonista di uno speciale dedicatogli dalla BBC, l’importante rete televisiva che voleva far conoscere i particolari delle sue ricerche marine. Steve Hickman  tornò più volte sul luogo di affondamento del Wallachia, in una delle ultime facendosi accompagnare da un team di sub; la sua intenzione era quella di prelevare diverse bottiglie di birra che erano adagiate sul fondo del relitto, affondato da circa 120 anni, e portarle in superficie per essere analizzate da uno speciale laboratorio.

Steve Hickman si avventurò, dunque, dentro la "pancia" del cargo scozzese Wallachia e quello che portò a galla stupì non poco gli studiosi che effettuarono le analisi. Le antiche bottiglie incrostate furono analizzate dalla società di ricerca Brewlab con gli studiosi dell'Università di Sunderland, esperti che, con sofisticati macchinari, furono in grado di esaminare in dettaglio il contenuto delle bottiglie, appartenenti ormai alla collezione privata di Hickman. Gli studiosi scoprirono qualcosa di unico: tre tipi di lieviti rarissimi. Nel corso delle analisi, fu deciso di tentare l'esperimento: cercare di "riportarli in vita", ovvero rendere quei lieviti di nuovo attivi, e usarli oggi nella produzione di birra.

Hickman riferì che alla prima apertura, in condizioni di massima sicurezza e prive di possibili contaminazioni, la birra di 120 anni fa aveva un aspetto che ricordava parzialmente quello della stout Guinness, ma con un "profumo atroce" che meritava le analisi nell'ambiente più protetto di un laboratorio. Ma c'è di più. La birra finita sul fondo del mare al largo delle coste scozzesi nel 1895 era stata prodotta con l'uso di lieviti Brettanomyces e Debaryomyces, del tutto inusuali rispetto al lievito "principe" nell'attuale produzione mondiale di birra, il Saccaromyces cerevisiae, talmente popolare e gradito da rischiare di monopolizzare la scelta di materie prime per la produzione di questa bevanda antichissima (esistono ricette di 5000 anni avanti Cristo ritrovate in tavole egiziane).

Amici, la diversità è sempre una via da seguire, un po' come accade con il vitigno Cabernet nella vinificazione mondiale. Per questo sta aumentando la ricerca di lieviti differenti, e quello scoperto dentro la bottiglia prelevata dal Wallachia potrebbe essere un autentico tesoro, non solo dal punto di vista storico e culturale, ma anche da quello economico. In effetti è stato fatto il tentativo di produrre nuova birra usando quei particolari lieviti, e il risultato è stato definito con un gusto "terroso" e "campagnolo", con sfumature particolarissime che possono arricchire nuovi tipi di birra artigianale e d'autore.

La tecnica di ricerca e di esplorazione e analisi del contenuto di vecchi alcolici, come questa birra i cui lieviti rari sono stati riattivati con l'esposizione all'aria in ambiente protetto e condizioni particolari, si chiama bioprospecting. Stanno cominciando a usarlo anche aziende alimentari, farmaceutiche e cosmetiche. Dall'antico possono nascere prodotti nuovissimi e sorprendenti. Ma i lieviti della birra trovata a bordo del Wallachia, affondato 120 anni fa, hanno mostrato di essere resistenti all'azione di piombo e arsenico. Uno di questi potrebbe essere usato per assorbire metalli inquinanti presenti nell'acqua e nel terreno.

Cari amici, nella mia convinzione il presente, quando è possibile, deve sempre attingere al passato, perché, non dimentichiamolo mai, il futuro è la proiezione e la trasformazione (possibilmente in meglio) della conoscenza del passato e del presente. In questo caso possiamo brindare a nuove birre con l’aggiunta delle esperienze del passato! Beviamole, dunque, alla nostra salute.

A domani.

Mario


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