mercoledì, luglio 07, 2021

IL VATICANO, IL PAPA E LA DELEGA AL CARDINALE CAMERLENGO. NON È UN VICE PAPA, MA HA LA DELEGA PER GESTIRE L'ORDINARIA AMMINISTRAZIONE DELLA SANTA SEDE.



Oristano 7 luglio 2021

Cari amici,

Come ben sanno i cristiani cattolici, il Santo Padre, capo supremo di Santa Romana Chiesa non ha un Vice-Papa, ovvero, per similitudine, un Vice-Presidente, come nelle strutture statali o associative.  Tuttavia anche il Papa, uomo come noi, può avere necessità di “riposo”, vuoi per malattia o per i continui impegni fuori dalla Città del Vaticano. In questi casi, fin dal passato, fu istituita una figura particolare, necessaria per poter garantire – in assenza del Papa - la gestione ordinaria della struttura vaticana. Questa figura, scelta fra i Cardinali facenti parte del “Collegio Cardinalizio”, porta il nome di “CARDINALE CAMERLENGO”.

Come prima accennato, il Cardinale Camerlengo (dal latino medievale “camarlingus”, derivante dal termine germanico kamerling, ovvero l'addetto alla camera del sovrano) non è il “vice” papa, perché una figura simile non è mai esistita nell'ordinamento ecclesiale. Certo, è la persona che assume dei poteri, seppure alquanto limitati, essendo il "Camerlengo" il cardinale che durante l'assenza del pontefice – senza tuttavia avere il potere di eseguire nomine vescovili o cardinalizie, promulgare nuove leggi, o indire Sinodi, lanciare appelli alla Chiesa e al mondo - ha la non semplice responsabilità di far funzionare, per l'ordinaria amministrazione, la macchina amministrativa della Santa Sede, dalla Cittadella pontificia (Curia, dicasteri, pontifici consigli...) ai palazzi pontifici e alle grandi basiliche poste fuori dal Vaticano.

Questa figura, è tornata prepotentemente in auge nei giorni scorsi, per la necessità di ricovero  ospedaliero di Papa Francesco, trasferito al Gemelli per un’operazione programmata al colon. L’attuale Camerlengo di Santa Romana Chiesa è il porporato irlandese (naturalizzato statunitense) Kevin Joseph Farrell, nato a Dublino 73 anni fa. A Lui il grave compito di sovrintendere all'ordinaria amministrazione dello Stato della Città del Vaticano. Un compito che il Camerlengo assume di norma quando il Papa è in viaggio o è assente dal Soglio di Pietro per i più svariati motivi, a partire da ricoveri ospedalieri, casi assai frequenti, ad esempio, durante i 27 anni di pontificato di San Giovanni Paolo II, che non a caso “ribattezzò” il policlinico Agostino Gemelli di Roma per esservi stato ricoverato dieci volte “Terzo Vaticano”, dopo la residenza papale di Castel Gandolfo, detta “Secondo Vaticano”.

A parte queste mansioni, che appunto sono considerate ‘ordinarie’, quella più delicata svolta dal Camerlengo è quella particolare a cui è chiamato ad assolvere in caso di decesso del Pontefice. E' questo un'incarico davvero difficile e complesso, oltre che triste e complicato, è affiancato da un vice Camerlengo, che in genere è un arcivescovo (quello attuale è Monsignor Ilson de Jesus Montanari). Alla morte del Pontefice il Camerlengo, oltre a sovraintendere alla gestione della Sede Vacante deve provvedere all'organizzazione dei funerali del Papa defunto, a partire dalla chiusura con appositi sigilli dell'appartamento pontificio (che potrebbe custodire anche segreti che solo il nuovo Papa è autorizzato a conoscere) e alla stesura del rogito attestante l'avvenuta morte del Santo Padre.

Procedura complessa quest’ultima, che prevede, tra l'altro, la rottura dell'Anello del Pescatore, togliendolo dall'anulare del pontefice. È questa una pratica rituale che durante la così detta “Sede Vacante” precede la complessa preparazione del Conclave per l'elezione del successore. Il Collegio Cardinalizio, infatti, è composto da porporati dislocati in diverse parti del mondo, che vengono convocati a Roma come “Cardinali elettori”, ai quali bisogna provvedere a trovare una sistemazione logistica per l’abitazione, oltre all’allestimento della sede per lo svolgimento delle operazioni di voto, che si svolgono nella Cappella Sistina.

Compiti importanti, che il Camerlengo, in sintonia con il Collegio cardinalizio, porta avanti insieme a quelli istituzionali relativi all'ordinaria amministrazione dei beni della Santa Sede, oltre ad assicurare che tutti gli uffici pontifici continuino a lavorare senza intoppi, non solo dentro le mura vaticane, ma anche all'estero come le sedi delle nunziature apostoliche e i grandi santuari pontifici. In parole “povere”, il Camerlengo è sostanzialmente una figura tecnico-amministrativa che il Papa regnante sceglie tra i porporati di sua strettissima fiducia.

Quanto al Cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo in carica, c’è da dire che prima di arrivare in Vaticano operava negli Stati Uniti quale Arcivescovo di Washington, Dellys e Dallas; ha assunto il ruolo di Camerlengo il 14 febbraio 2019, nominato da Papa Francesco, che lo ha anche voluto capo del dicastero per i Laici, la famiglia e la vita, e presidente della Commissione pontificia di “Materie riservate”. Farrell, come riporta con dovizia di particolari “La Repubblica”, è il quarto Camerlengo del Terzo Millennio. Prima di lui, lo stesso ruolo era stato ricoperto dal cardinale spagnolo Edoardo Martinez Somalo con Papa Wojtyla, dal cardinale Tarcisio Bertone (segretario di Stato della Santa Sede e Camerlengo di Benedetto XVI) e dal porporato francese Jean-Louis Tauran, scomparso nel 2018.

Cari amici, personalmente faccio i miei migliori AUGURI di pronta guarigione a Papa Francesco, che, stante i favorevoli bollettini medici, dovrebbe lasciare l’ospedale Gemelli dopo una degenza di sette giorni. Credo che tutti i fedeli in questo momento stiano pregando per la salute del Santo padre, a cui auguriamo tanti altri anni di sereno pontificato.

A domani.

Mario

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