Oristano
31 Gennaio 2017
Cari amici,
Chiudo la mia ultima
pagina di Gennaio su questo blog con una riflessione densa di amarezza. Quando
sono venuto a conoscenza della strana vicenda che vede il Consorzio Uno, l’organismo che gestisce la sede universitaria
oristanese, destinatario dell’avviso di sfratto dai locali che occupa (di
proprietà della Provincia), mi sono cadute le braccia. Mi è venuto da pensare
che Oristano, da tempo, sta cadendo sempre più in basso, fino ad arrivare all’assurdo,
come in questo caso. Ironicamente mi è passato per la mente un ‘modo di dire’
che usava mia mamma, quando negli anni del dopoguerra cucinava qualche carpa
(pesce come sapete poco pregiato e saporito, che per poter essere mangiato
necessitava di una salsa particolarmente sfiziosa e piccante): “balet
prus sa sarza de su pische” (vale più la salsa del pesce)!
Il motivo del
contendere, in questo caso, appare proprio ‘fuori luogo’, per tutta una serie
di ragioni. All’atto della costituzione del Consorzio universitario, la
Provincia, uno dei soci costituenti, mise a disposizione della neonata sede
universitaria uno dei suoi edifici “a titolo gratuito”; in questo locale ormai
da oltre vent’anni, si svolge l’attività didattica, realizzata a prezzo di non
pochi sacrifici a causa proprio della scarsità dei finanziamenti ricevuti. Ora
a tutto questo si aggiungerebbe la richiesta di pagamento del canone d’affitto,
che la Provincia non intenderebbe più cedere in “comodato d’uso gratuito”. «È dal
1997 che il chiostro ci è stato ceduto in comodato gratuito dalla Provincia –
ha spiegato Francesco Asquer, Direttore Generale del Consorzio Uno –.
Quest’anno ci è stato concesso invece a titolo oneroso, con un contratto di
locazione e un canone annuo che ammonta a 178mila euro».
Decisione indubbiamente
difficile da digerire, in quanto il Consorzio Uno, per i motivi prima indicati,
non è in grado di far fronte al pagamento richiesto. «Il contributo della Regione è appena
sufficiente per l’attività ordinaria – prosegue Francesco Asquer –.
Ci piacerebbe non ci fosse questo problema e stiamo lavorando per trovare una
soluzione». Massimo Torrente, amministratore straordinario della
Provincia, dal canto suo dice: «Per risolvere il problema abbiamo contattato
e fornito tutti i fascicoli del caso alla Pubblica Istruzione, che ha compreso
a pieno la nostra richiesta, e abbiamo chiesto un incontro con la stessa Corte
dei Conti per verificare se possiamo ancora temporeggiare o formalizzare un
prezzo politico».
Il presidente del
Consorzio Uno, Gian Valerio Sanna, dopo aver ricevuto l’intimazione di sgombero
dei locali entro il primo Febbraio, ha chiamato alla mobilitazione gli studenti
(attualmente gli iscritti ad Oristano sono circa 700), le forze del territorio
e i consorziati in un'assemblea tenutasi il 25 Gennaio. Tra i due contendenti,
Massimo Torrente e Gian Valerio Sanna, sono scoccate non poche scintille. Il
primo asserisce che il progetto di riordino delle partecipate della Provincia
impone l'obbligo di rendere produttivo il patrimonio immobiliare, a maggior
ragione quando l'Ente versi in situazioni finanziarie precarie, pena la
chiamata di responsabilità, mentre il secondo ritiene che, a partire dalla
Regione, gli altri Enti, tra cui Provincia e Comune, debbano farsi carico della
soluzione della vertenza.
Trai litiganti si è
inserito il Comune di Cabras, che ha offerto al Consorzio Uno la propria
ospitalità.
Il Sindaco, Cristiano
Carrus ha affermato “Pronti a ospitare l’Università”, mettendo a disposizione gli
ampi locali del Centro Polivalente. “Dalla stampa abbiamo appreso delle
difficoltà del Consorzio Uno per quanto concerne la sede istituzionale
dell’Università di Oristano”, ha scritto in una nota il sindaco di
Cabras. “Certamente una sede prestigiosa, quella del Carmine, che a quanto
pare rischia di non poter ospitare più l’università. Spero proprio che non sia
così, ma qualora dovesse succedere, do piena disponibilità dell’Amministrazione
comunale nell’ospitare l’Università di Oristano a Cabras nel Centro
polivalente. Una struttura facilmente raggiungibile con ampie sale, uffici, bar
e servizi, compresi i parcheggi interni al giardino”.
Il problema della sopravvivenza
dell’Università oristanese, tra l’altro, appare ancora più complesso. A parte
il problema dei locali, l’ufficializzazione della nascita di nuovi corsi
universitari a Cagliari ha fatto balenare l’idea che questo fatto potrebbe
mettere in pericolo i corsi ora svolti ad Oristano; il Rettore Maria Del Zompo,
però, ha prontamente cercato di tranquillizzare. Ha prima redatto una nota
ufficiale, poi ha annunciato una sua visita ad Oristano per chiarire i dubbi.
Il Rettore Del Zompo ha assicurato di voler partecipare ad un dibattito
pubblico, organizzato dalla Federazione provinciale del Pd, sul tema “Oristano
Universitaria: perché serve, perché resta”. All’incontro prenderanno parte la
parlamentare Caterina Pes, i consiglieri regionali Mario Tendas e Antonio
Solinas e il segretario provinciale del Pd Alessio Mandis. L’appuntamento è
fissato per Venerdì prossimo 3 Febbraio alle 17 all’Hospitalis Sancti Antoni,
in via Cagliari, a Oristano.
Che dire, cari amici,
per Oristano non c’è mai pace: né al Comune, né alla Provincia e ovviamente
neppure all’Università. Quello che gli oristanesi si augurano è che presto
venga trovata una soluzione: Regione, Provincia e Comune debbono riunirsi
seriamente intorno ad un tavolo e trovare la giusta soluzione perché anche
questa struttura non muoia, come è successo per altre. Risparmiare tagliando i
fondi alla cultura e come ragionare tagliandosi prima la testa!
A domani.
Mario
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