Oristano
16 Gennaio 2017
Cari amici,
Ho già avuto modo di riportare su questo
blog, seppure in sintesi, la vita straordinaria di Antonio Corriga (chi è
particolarmente curioso può andare a rivedersi il pezzo che scrissi il 12 Marzo
del 2013, a distanza di circa un anno dalla sua morte http://amicomario.blogspot.it/2013/03/antonio-corriga-l-uomo-e-lartista-un.html). Sono passati altri anni ancora nel silenzio, ma finalmente la sua luminosa figura viene riportata alla luce, alla conoscenza in particolare dei più giovani, attraverso un bel documentario
che Antonello Carboni, abile regista, ha realizzato con il contributo della famiglia, in
particolare della figlia del Maestro, Sabina.
Il film-documentario, dal titolo “Antonio Corriga, la vita in un intreccio di colori”, è stato
presentato nella mattinata di Domenica 15 Gennaio al Cinema Ariston della
nostra città, nella sala grande, messa gentilmente a disposizione dalla
famiglia Ibba. Presenti, oltre il regista ed il suo staff, la figlia dell’artista
Sabina ed il sindaco di Oristano Guido Tendas; assenti purtroppo, ma ampiamente
giustificati, il sindaco di Atzara Alessandro Corona (rimasto bloccato a casa
per neve) e il critico d’arte Ivo Serafino Fenu, quest’ultimo costretto a letto
dall’influenza.
Dopo i saluti e i ringraziamenti di Sabina ha preso la parola il sindaco
Tendas, che, parlando del Corriga artista, uomo e politico, ne ha ripercorso non solo l’impegno
profuso per la citta ma anche la sua grande nobiltà d’animo; Antonello Carboni,
autore dell’opera, invece, ha reso edotto il pubblico sulle modalità di
realizzazione del documentario; è stato necessario, ha detto, mettere insieme un vasto
materiale, composto non solo da foto ma da numerosi filmati per un totale di
oltre 13 ore. “Ridurre in sintesi questo materiale – ha dichiarato – non è stato facile, perché
sintetizzare in 45 minuti 13//14 ore di interviste e riprese, cercando di
mettere in evidenza dell’arte del maestro le cose più salienti, ha richiesto
tempo, impegno e capacità di scelta”. Subito dopo è iniziata la
proiezione.
Il pubblico fin da subito ha potuto verificare la
grande capacità e professionalità dell’autore; la vita di Antonio Corriga
scorreva sullo schermo partendo dalle origini, dalla sua Atzara, dove era nato
nel 1923 e dove, fin da giovanissimo, ebbe occasione di entrare in contatto con
l’arte incontrando famosi pittori iberici costumbristi, come Eduard Chicharro e
Antonio Ortiz Echagüe, che soggiornarono per lunghi periodi nelle antiche case
del centro del Mandrolisai. Altro suo maestro importante fu il grande pittore
tedesco Richard Scheurlen: anche Lui in quegli anni frequentava infatti Atzara. Ad
invogliar il giovane Corriga a frequentare la scuola di pittura fu Filippo Figari: stimolato dal grande maestro accettò il consiglio e si trasferì a Sassari per
frequentare l’Istituto d’arte (dal 1935 al 1941), diretto allora proprio dal
Figari. Successivamente si trasferì a Firenze, si perfezionò all'Accademia e con la frequentazione di altri grandi artisti, rientrando definitivamente in Sardegna nel 1946.
L’interessante documentario di Carboni ha riepilogato il percorso
artistico ed umano dell’artista di Atzara in modo eccellente; ha messo in evidenza le sue grandi e poliedriche capacità, che spaziavano dalla pittura alla scultura, dalla ceramica alle incisioni, introducendo stili innovativi
assolutamente inediti; suoi anche i bozzetti per la realizzazione dei tappeti,
che oggi contribuiscono a fare la storia del nostro artigianato tessile.
Il filmato ha portato
a conoscenza degli spettatori le numerose interviste rilasciate, relative in particolare all’arte ma senza tralasciare neanche la sua attività politica, che ha avuto anch’essa un
peso rilevante, non solo a livello cittadino. Oggi numerose sue opere sono presenti un
po’ in tutta l’Isola, e non solo. Possiamo ammirarle dalla Basilica di Bonaria a numerose altre importanti Chiese ed
edifici pubblici, dove la sua arte troneggia imponente, senza rivali. Il museo che
il suo Paese natio Atzara gli ha dedicato, annovera opere di immenso valore; in questo museo possiamo ammirare non
solo le sue opere ma anche quelle dei costumbristi iberici, quelli che furono i suoi primi maestri e che Egli
ha voluto donare alla Comunità atzarese.
Cari amici, credo che il filmato realizzato da
Antonello Carboni risulti doppiamente utile: la sua diffusione potrà far
conoscere meglio ai sardi l’uomo e l’artista: figure straordinarie entrambe; agli
oristanesi, in particolare all’Amministrazione Comunale, dovrebbe servire da
stimolo per cercare di onorare nel modo più degno l’artista, il politico, l’oristanese
seppur di adozione, che ha dato lustro alla città, avendo sempre operato per onorare
la città di Eleonora.
Grazie, amici, a domani.
Mario
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