domenica, aprile 21, 2024

LA “LEADERSHIP" AL TEMPO DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE. COSA SIGNIFICA ESSERE “LEADER” OGGI, NEL MONDO SUPERTECNOLOGICO IN CONTINUA EVOLUZIONE?


Oristano 21 aprile 2024

Cari amici,

Il modello di LEADERSHIP TRADIZIONALE (verticistica e di comando), che gran parte di noi ha vissuto(in particolare quelli nati tra la prima e la seconda metà del secolo scorso), ha sempre operato sfruttando le doti individuali di capacità di comando, mitigate poi 'parzialmente' attraverso la valorizzazione della "Squadra".  Tutto questo, però, sempre tenendo conto delle capacità evolutive del cervello umano; oggi, però, ci troviamo di fronte a un bivio critico: l'arrivo dell'Intelligenza Artificiale, con le sue crescenti potenzialità. Il manager di oggi deve decidere: resistere, continuando a seguire il vecchio schema, senza tener conto delle capacità fornite dall'A. I., oppure raccogliere le sfide e le opportunità che questa presenta. Una scelta difficile, dunque, tra il continuare ad operare con il sistema consolidato, oppure accettare di abbracciare una nuova visione di leadership, alquanto diversa, dirompente, e orientata al futuro.

Indubbiamente accettare il "Nuovo" è una sfida audace, capace di gettare alle ortiche la leadership tradizionale, basata sulle personali capacità di gestione e di comando, oggi insufficienti ad affrontare le sfide del mondo contemporaneo. Una Leadership moderna, dunque, quella che serve oggi, audace e allo stesso tempo consapevole, in quanto i leader di oggi devono essere capaci di dimenticare il passato, fatto di gestione personale verticistica, seppure leggermente mitigata dal lavoro di squadra, per poter costruire ambienti di lavoro realmente coesi e paritari, dove il risultato è il frutto della collaborazione di tutti, intelligenza artificiale compresa. Insomma, una leadership fortemente focalizzata sulla 'squadra', sulla coesione e sulla collaborazione.

Una nuova leadership che si basa su tre principi fondamentali: 1- Costruire un Gruppo coeso: dove essere Leader non significa emergere sugli altri, ma costruire un gruppo unito e affiatato, che lavora gomito a gomito, “insieme”, per raggiungere i comuni obiettivi. 2- Costruire una “Responsabilità Collettiva”: nel senso che la leadership, oltre che creare un gruppo coeso, responsabilizza ogni partecipante, dandogli la sua fetta di responsabilità, per contribuire – tutti insieme – a costruire il benessere della Comunità di riferimento, a seconda del proprio ruolo. 3- Costruire nel gruppo un Processo Collaborativo e Altruistico: Le leadership egocentriche e autoritarie sono obsolete e dannose, per cui risulta necessario adottare un approccio collaborativo e altruistico, vera strada per raggiungere il successo collettivo.

Amici, il vero Leader non deve essere statico ma in costante evoluzione, mediante un aggiornamento continuo, in particolare oggi ai tempi dell’intelligenza artificiale. Due le caratteristiche più importanti che deve possedere: “cuore e cervello”; il primo per prendersi cura delle persone, il secondo per raggiungere gli obiettivi di business promuovendo un impatto positivo sulla società che amministra. È questa, in particolare, la tesi di Filippo Poletti, autore del libro “Smart Leadership Canvas: come guidare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale con il cuore e il cervello”.

Nel libro prima accennato, scritto a 4 mani da Filippo Poletti, giornalista professionista e top voice di LinkedIn, e da Alberto Ferraris, professore ordinario in economia e gestione delle imprese, viene affermato che oggi il vero Leader opera in un contesto in cui, entro i prossimi 5 anni, il 50 per cento delle decisioni manageriali sarà preso in collaborazione con l’Intelligenza Artificiale, per cui risulta fondamentale che esso operi utilizzando al meglio, come detto, “cuore e del cervello”. Se è pur vero che l’Intelligenza Artificiale è altamente performante, sia nei compiti quantitativi che nell’elaborazione di enormi quantità di dati, è anche vero che l’A.I. manca del tutto del tocco umano: ovvero della capacità di connettersi, entrare in empatia, ispirare e mostrare creatività; insomma, l’A.I. manca di una dote indispensabile: è priva di quell'"intuitus personae" che consente la costante adattabilità di fronte a situazioni in continua evoluzione. In altre parole, l’intelligenza artificiale è priva di “intelligenza emotiva”, pietra angolare fondamentale di una leadership efficace.

Oggi, amici, viviamo nell’era digitale, dove la tecnologia è in costante evoluzione, ed i Leader devono agire e operare da veri “creatori di organizzazione”, miscelando capacità personali e tecnologia, e coltivando una cultura di continua di innovazione e adattabilità. I leader di oggi debbono, con grande determinazione, trovare l’armonia tra le competenze umane e le capacità dell’intelligenza artificiale, in un’era dove si deve operare mediando tra “ciò che la tecnologia fa per noi, e ciò che noi dobbiamo continuare a fare col nostro “intuitus personae”. In ultima analisi, è questa relazione simbiotica tra leadership e intelligenza artificiale che, passo dopo passo, dovrà essere estesa a tutti i ruoli e a tutti i livelli organizzativi.

Cari amici, il futuro è già nelle nostre mani, ma dobbiamo saperlo amministrare, con “Cuore, cervello e grande intelligenza emotiva”, quella che l’A.I. non avrà mai! In questo modo la domineremo, altrimenti potremmo venirne dominati!

A domani.

Mario

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