Oristano 12 aprile 2024
Cari amici,
Che il dialetto siciliano
sia ricco di espressioni davvero curiose è cosa alquanto nota! Ma del resto, anche noi sardi,
quanto a espressioni particolarmente colorite, non siamo certo secondi! Ebbene,
oggi voglio parlare con Voi di un modo di dire siciliano ben noto, usato in modo
metaforico, e pubblicizzato anche dalla nostra TV nazionale con la messa in onda delle numerose
serie del Commissario Montalbano: “NUN CI RÙMPIRI I CABBASÌSI”. Uscendo dal reale significato della battuta, usata per ribadire il “non rompere le scatole”, ci siamo mai chiesti cosa sono, in realtà, i “Cabbasisi”?
I così detto Cabbasisi
sono il frutto (i rizomi) di una pianta erbacea appartenente alla famiglia
delle Ciperacee, il Cyperus esculentus L., che produce un tubero
commestibile noto come cipero o zigolo dolce, che in arabo è chiamato ḥabb
ʿazīz (حَبّ عَزِيز), termine da cui è poi derivato quello siciliano di “Cabbasisi”.
Il Cyperus è una pianta rustica, che raggiunge i 40-50 centimetri di altezza ed
è dotata di un sistema radicolare rizomatico nel quale si formano delle piccole
mandorle di terra, i Cabbasisi, appunto. Una volta raccolti, questi tuberi
vengono lavati e seccati, per poterli conservare meglio, e poi consumati o posti anche in vendita.
Il Cyperus è una pianta nota fin
dall’antichità, tanto che ne troviamo traccia nel vasellame proveniente da
tombe dell'Antico Egitto, quindi è un vegetale con una storia di coltivazione di
almeno 4.000 anni, e, probabilmente, la sua notorietà è pari a quella dell'altro e più noto
rappresentante della stessa famiglia, il Cyperus papyrus, pianta con la quale
si produceva la prima carta dell'antichità. Successivamente, dalla Valle del Nilo la coltivazione del Cyperus
esculentus, ovvero dei Cabbasisi, venne progressivamente estesa ad altre zone a clima temperato, dove il suolo era sabbioso e fertile. Ad introdurre la pianta nel Mediterraneo, inizialmente in Spagna, furono gli arabi, e
da lì, poi, la coltivazione di questa pianta si diffuse in tutta l'area Mediterranea.
Amici, i tuberi prodotti da
questa pianta trovarono ottimo gradimento in quanto dotati di proprietà uniche, oltre ad avere un sapore molto
gradevole. La mandorla di terra, come viene di norma chiamata, nel nostro Paese rimase confinata nelle regioni del Sud (risulta, infatti, diffusa
solo nelle nostre regioni meridionali, Sicilia in particolare), mentre risulta ben più diffusa in Spagna, dove vanta una lunga tradizione, in quanto usata per
preparare l'horchata, una bevanda rinfrescante alquanto simile alla nostra
orzata; anche in Africa, in particolare Nigeria ed Egitto, i Cabbasisi sono molto
utilizzati, tanto che la pianta è considerata patrimonio nazionale.
In realtà le proprietà dei
Cabbasisi sono davvero eccellenti, tanto che questa mandorla di terra ha delle ottime qualità
alimentari; i Cabbasisi sono utilizzati anche in cosmesi, per il loro ottimo, intenso profumo. A tavola sono apprezzati per il loro sapore molto buono, dolce e agrumato: ricorda l’aroma della nocciola e della
mandorla allo stesso tempo. Oltre ad avere un ottimo sapore, sono un ottimo
alleato per la nostra salute: i Cabbasisi sono ricchi naturalmente di acido oleico,
fibre, sali minerali, proteine, grassi insaturi e vitamine. L'elevato contenuto
di fibre aumenta poi la sensazione di sazietà, quindi, risultano ottimi nelle diete
dimagranti e per il regolare funzionamento dell'intestino.
In realtà i Cabbasisi sono un prodotto
inopinatamente trascurato, che potrebbe, davvero, essere maggiormente utilizzato, in quanto, anche per chi lo conosce, "poco esplorato", ignorando il suo grande e salutare potenziale, alquanto utile nelle diete e per chi ha delle intolleranze alimentari; un cibo ottimo, dunque, anche per i
celiaci, perché privo di glutine, così come per gli intolleranti al lattosio,
perché non ne contiene, oltre ad essere privo di molti altri allergeni.
Amici, a volte siamo
caparbiamente restii a usare certi prodotti solo perchè non sono conosciuti abbastanza, mentre basterebbe poco per introdurre
nell’alimentazione particolari dei frutti che abbiamo ma che, invece, trascuriamo. Potremmo
copiare magari dall’Africa, dove in Senegal, Burkina Faso e Niger, questa
pianta è usata per la produzione di torrone, birra, marmellata e perfino come
aromatizzante nei gelati! Col suo olio si condiscono gustose insalate, oppure, viene usato per friggere, essendo di alta qualità, perchè dona un ottimo sapore alle
pietanze. Inoltre, i Cabbasisi possono essere consumati anche crudi: sono dolci,
croccanti, alquanto simili alle noci; sono buonissimi a colazione, con i cereali e
lo yogurt.
Cari amici, consentitemi
di chiudere questa riflessione in modo alquanto ironico, come è mio solito: sarebbe ora di smetterla di dire “Hai rotto i Cabbasisi”, mentre, invece, dovremmo darci da fare per introdurli davvero nella nostra alimentazione! Avremmo. certamente, tutto da guadagnare in salute, in quanto ci farebbero, davvero, stare molto
bene!
A domani.
Mario
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