sabato, aprile 20, 2024

GIOVANI E INFELICITÀ. LE NUOVE GENERAZIONI, CHE RISPETTO A QUELLE PRECEDENTI HANNO TANTO DI PIÙ, MANCANO DI UNA COSA IMPORTANTE: LA FELICITÀ.


Oristano 20 aprile 2024

Cari amici,

Alla fine dello scorso mese di marzo ho fatto su questo Blog una riflessione proprio sulla felicità. Chi è curioso può andare a leggere quanto scrissi il 28 marzo cliccando sul seguente link: https://amicomario.blogspot.com/2024/03/dizionario-della-felicita-ci-siamo-mai.html. Un obiettivo spesso “CHIMERA”, quello della FELICITÀ, che, purtroppo, continua a mancare in particolare nei giovani, che all’apparenza dovrebbero essere, invece, i più felici, in quanto hanno praticamente molto di più di quanto avevano le generazioni precedenti. Sul perché della loro infelicità, si interrogano gli studiosi.

A leggere l’World Happiness Report 2024, coordinato dal Centro di Ricerca sul Benessere dell’Università di Oxford, Centro Gallup e dalla Rete delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, che si basa su indagini effettuate in 143 Paesi, si rileva che "In Occidente la felicità è tradizionalmente associata alla giovinezza e la vecchiaia è considerata una fase della vita più infelice, ma la realtà attuale, purtroppo, smentisce queste convinzioni”. In dettaglio, l’approfondimento per fasce d’età, nel report prima citato, rileva che “dal 2006 al 2010, la felicità tra i giovani, di età compresa tra 15 e 24 anni, è diminuita drasticamente in Nord America, al punto che i giovani risultano meno felici degli anziani. Anche in Europa occidentale la felicità giovanile è diminuita, anche se in modo meno marcato”.

Secondo questo rapporto, dall’analisi dei 143 Paesi radiografati, ad aggiudicarsi per il settimo anno consecutivo il titolo di “Paese più felice al mondo“ è la Finlandia, mentre l’Italia risulta 41ª, appena sopra il Guatemala, ma parecchio sotto Kosovo e Romania! La cosa più preoccupante, però, è il dato che rileva l’infelicità dei ragazzi, che risulta in crescita. Per la prima volta dal 2012 – anno in cui è stato redatto il primo “Report“ – "il trend positivo globale della soddisfazione di vita tra i 15 e i 24 anni si è interrotto".

Secondo Vivek Murthy, il massimo funzionario Usa ad occuparsi di questioni di salute pubblica, la colpa di tanta infelicità tra i ragazzini è l’uso, e soprattutto l’abuso, dei social media. L’esagerato uso di questi, creando isolamento, alimenta la perdita, meglio dire l’alienazione dai rapporti umani, oltre a creare l’angoscia nel mondo giovanile per l’impossibilità a raggiungere quei modelli irreali, costantemente proposti dagli influencer; modelli che tra l’altro hanno alimentato  il cyberbullismo, stimolato l’applicazione di pratiche di challenge alquanto pericolose e molto altro. Il problema, inoltre, risulta in parte ignorato dai governi, che evitano o tardano ad emanare le normative necessarie per la protezione e la tutela in particolare dei minori.

Amici, la realtà è che, purtroppo sempre più giovani risultano infelici, nonostante la loro dovrebbe essere l’età della felicità. Sempre più giovani, e soprattutto gli adolescenti, manifestano crescenti tassi di ansia, depressione e di autolesionismo. Questo avviene sia nel nostro Paese che nel resto del mondo. Nonostante i progressi della psicologia, l’infelicità sembra una spada di Damocle, pendente sul loro capo come una condanna.

Amici, le nostre nuove generazioni sono, dunque, destinate ad essere infelici, si domandano gli esperti? Essere felici, nel caotico mondo in cui viviamo, è certamente difficile, anche se l’infelicità è qualcosa di molto personale, che risulta alquanto connessa alla realtà che ci circonda, al contesto sociale nel quale viviamo. I giovani in particolare sono meno felici, rispetto alle generazioni passate, perché sembrano soffrire di una sorta di “crisi di mezza età” anticipata!

Che l’adolescenza sia un periodo particolarmente complesso nello sviluppo umano è ben noto, ma i giovani di oggi, in particolare gli adolescenti, sono sempre più tristi e infelici, e gli analisti continuano a cercare le cause, i reali motivi di tale infelicità. In USA, dall’analisi dei dati del National Survey on Drug Use and Health, he emerso che dal 2008 al 2017 vi sia stato un aumento del 71% nelle condizioni di grave disagio psicologico nei giovani adulti e un aumento del 52% tra gli adolescenti dai 12 ai 17 anni.

Cari amici, i motivi sono di certo più d’uno, ma, anche escludendo i fattori di rischio come il consumo di droghe e alcool, un altro motivo importante è dato certamente proprio dallo smodato uso dei social, il cui abuso ha portato all’aridità dei rapporti umani reali, privilegiando quelli virtuali! Un mondo virtuale anonimo, dove si vive tempestati dal bombardamento di pubblicità e dai dannosi influencer, che creano un negativo impatto nei giovani proprio nella fase dello sviluppo! Senza interventi radicali, cari lettori, sarà sempre peggio!

A domani.

Mario

 

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