Oristano 25 dicembre 2023
Cari amici,
Oggi è NATALE, auguri a tutti Voi affezionati lettori! Il Natale è festeggiato dai cristiani per ricordare la venuta al mondo di Gesù Cristo, il figlio unico di Dio venuto al mondo per salvare l'umanità dalla violenza, dal peccato, dall'egoismo e da tutto quello che mal si concilia con la pace e la rispettosa convivenza con gli altri popoli della terra. Questo Natale 2023 non è, purtroppo, un NATALE sereno per tanti, in quanto molteplici venti di guerra sconvolgono il mondo; prevalgono l'egoismo, la sete di potere, la prevaricazione e la dominanza sull'altro, praticando una violenza senza sosta. Violenza che l'uomo, ormai, pratica anche in famiglia, in particolare nei confronti delle donne, considerate esseri inferiori, schiave dell'uomo-padrone. Ecco, oggi, giorno di Natale, dedico il mio pensiero e la mia riflessione a tutte le donne del mondo, auspicando per loro quel rispetto e quella parità che ancora manca nel mondo!
Amici, nella relazione di coppia
la violenza esercitata dall’uomo nei confronti della donna ha radici lontane. Senza
tornare troppo indietro nel tempo, riporto un fatto, avvenuto nel Seicento a
Bologna, città dove andò a processo il senatore Aurelio Dall’Armi, accusato
dalla moglie Antonia Sanvitale di averla violentemente picchiata e costretta
all’isolamento in alcune stanze della sua residenza. Nel processo l’uomo si
giustificò così rispondendo ai giudici, nel corso dell’interrogatorio a cui fu
sottoposto: “(…) non credevo che un marito non potesse tenere sua moglie
rinchiusa così in casa per corretione…”.
Di casi simili a questo, ma
spesso anche alquanto peggiori, sono pieni i secoli successivi, e questa
violenza, dettata dalla mentalità predominante maschile perpetuata nei secoli,
è arrivata fino a noi, nonostante le “teoriche conquiste” di parità, rimaste però,
troppo spesso sulla carta. L’evoluzione, avvenuta in molti campi, non è però
riuscita a fa raggiungere quella parità tra uomo e donna, da tanti a parole reclamata,
ma purtroppo mai arrivata a destinazione.
La violenza domestica oggi come ieri continua, e i casi denunciati degli abusi effettuati dall’uomo
sulla donna rappresentano purtroppo soltanto la punta di un iceberg. Spesso
riguardano maltrattamenti e abusi fisici, mentre sfuggono (in quanto non
lasciano tracce fisiche) le numerose violenze psicologiche, non prese spesso in
considerazione in quanto ritenute anche giuridicamente poco rilevanti.
Purtroppo non si dà la giusta importanza alla “Violenza psicologica”, continuamente
e ripetutamente perpetrata nei confronti delle donne all’interno (ma spesso
anche all’esterno) del focolare domestico.
La “Violenza psicologica”,
nella relazione di coppia, rimane sottotraccia, apparendo come una violenza
“pulita”, che non lascia tracce; essa è costituita da micro violenze difficili
da identificare, da dimostrare, ma che creano danni psicologici molto pesanti nelle
vittime. Ne è un esempio lampante il “gaslighting” (Il gaslighting è una
tecnica manipolativa usata per guadagnare potere, i cui effetti possono essere
distruttivi per chi li subisce). Gli effetti sulla vittima della violenza psicologica,
infatti, sono costituiti da disturbi psicosomatici o malesseri psichici, che si
manifestano con attacchi di panico e disturbi d’ansia.
La realtà è che nella
relazione sentimentale tossica, ogni giorno l’uomo cerca, a proprio uso e consumo, di
mostrare in casa il suo potere, dominando la compagna in quanto – di norma – è
il più forte economicamente. Questo lo porta a cercare di imporsi attraverso la
prevaricazione, che spesso assume la forma della violenza psicologica
all’interno della coppia. Sono manifestazioni spesso alquanto subdole, e, ancora
peggio, appaiono come socialmente accettabili, perché mascherate da
apparenti “buone intenzioni”.
Sono davvero tante le
forme di violenza psicologica presenti nella coppia, come spiega la
psicopedagogista Paola Campanaro. Sono numerosi gli atteggiamenti posti
in atto dall’uomo che creano violenza; uno dei più usati è quello di privare la
compagna della libertà, uno dei bisogni più elementari; un altro è quello di esercitare una
pressante azione di controllo che le impedisce una normale vita sociale, innescando quel
meccanismo che crea stati di ansia e di segregazione, che sfociano in pericolose forme depressive.
È Violenza anche
contrastare il bisogno di autonomia del partner, oppure “sfruttare” il partner
per il proprio tornaconto come, ad esempio, pretendere che faccia all’occorrenza
la bella statuina da esibire, in modo che “l’uomo padrone” possa sfoggiare
potere e acquisire maggior prestigio sociale. Questi atteggiamenti sono
particolarmente presenti in soggetti affetti da narcisismo patologico, che li
porta ad effettuare tali pressanti richieste: “la donna diventa così uno
sgabello su cui salire, per esibirsi al meglio agli altri”.
Cari amici, è tempo che la
Violenza psicologica, sotto qualsiasi forma esercitata, sia sempre
considerata un reato da perseguire (all’interno della violenza di genere), alla
pari delle altre violenze fisiche come gli abusi sessuali e lo stupro. Il logoramento mentale ed emotivo che si
consuma nella donna all’interno di una relazione oramai diventata tossica, è
una seria minaccia della sua salute, che può portare a conseguenze anche
drammatiche. Tutte le violenze dovrebbero essere sempre denunciate! BUON NATALE A TUTTI VOI E ALLE VOSTRE FAMIGLIE!
A domani.
Mario
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