Oristano 5 dicembre 2023
Cari amici,
La Sardegna è proprio una
terra dove “IL MIRTO” abbonda, trovando un clima assai favorevole e
gradito. È un arbusto sempreverde, appartenente alla famiglia delle Mirtacee,
il cui nome botanico è il suo nome latino: Myrtus communis L. Il mirto è
una pianta che si presenta con un fusto ricoperto da una corteccia che varia di
colore in base all’età della pianta: in quelle giovane la corteccia è rossastra,
mentre in quelle più mature vira verso il grigio. Ha foglie lucide e lanceolate,
mentre i fiori sono bianchi o rosa pallido, delicatamente profumati.
La fioritura è
primaverile, e i frutti, le bacche (o coccole) vengono raccolti dopo la piena maturazione,
a cominciare dalla fine di novembre. Queste bacche bluastre, simili a quelle
del prugnolo o del mirtillo, sono però di forma leggermente più allungata,
anche se alcune varietà mantengono la forma rotondeggiante. L'habitat del mirto si estende in tutto il
bacino Mediterraneo, e di norma cresce allo stato spontaneo. In Sardegna le
piante di mirto crescono in modo spontaneo e sono alquanto diffuse in tutta l’isola,
considerato il clima alquanto favorevole alla sua proliferazione.
Le bacche della pianta
del mirto sono uno scrigno di contenuti benefici: esse contengono Zuccheri; Vitamina
C; Antociani (responsabili del colore) e Olio essenziale. Alcuni contenuti importanti
li possiamo trovare anche nelle foglie. Le proprietà e i conseguenti benefici
del mirto sono innumerevoli, per cui, sia i frutti che le foglie vengono utilizzati
in erboristeria e fitoterapia, oltre che in cucina, per le eccellenti proprietà
terapeutiche; proprietà che derivano dalla presenza di olio essenziale -
contenuto sia nelle foglie sia nelle bacche - e dei tannini, che si trovano
nelle foglie.
Riepilogando, le bacche e
le foglie di mirto, sapientemente utilizzate, svolgono in modo eccellente le
seguenti azioni benefiche: azione stimolante, astringente, antibatterica, antimicotica,
antivirale, balsamica e aromatizzante. I benefici che ne derivano sono tanti, per
cui questa pianta è alquanto usata nella medicina popolare; alcuni esempi: per migliorare
la digestione, calmare la tosse e curare la bronchite, contro la leucorrea, la diarrea
e le emorroidi. Inoltre, i preparati a base di foglie e bacche di mirto, come
infusi e decotti, sono usati anche esternamente per le problematiche della
pelle e delle mucose.
Di questa meravigliosa
pianta, amici, si usano anche i fiori. Quando la pianta è in fiore, quindi a
partire dal mese di marzo, vengono raccolti i giovani rami fioriti, da cui si
ricava l'olio essenziale di mirto, utilizzato principalmente in profumeria e in
erboristeria contro la tosse, per le sue proprietà bechiche, espettoranti e
antisettiche. Grazie all'azione antimicotica, l'essenza è attiva anche contro
le infezioni fungine, ad esempio contro la Candida albicans. Inoltre, infusi e
decotti di mirto sono utilizzati per frizioni utili in caso di gengiviti,
psoriasi, dermatiti e infiammazioni della pelle.
Oltre gli
interessantissimi usi terapeutici, Il mirto viene felicemente utilizzato anche
in cucina, sia per conferire un sapore fresco a determinate pietanze, che per
migliorare la digestione. Le bacche di mirto vengono usate, ad esempio, per
aromatizzare piatti di carne, pesce, selvaggina, salumi e formaggi freschi. Esistono anche vere e proprie ricette con il mirto,
tra cui la marmellata e il famoso e straordinario “liquore di mirto”.
È questo un prodotto
tipico sardo, che si prepara macerando in alcool le bacche di mirto raccolte
tra novembre e febbraio. La ricetta del liquore si tramanda di famiglia in
famiglia e ognuno ha i propri trucchi e segreti per ottenere un buon digestivo
a base di mirto. In linea generale, per preparare il liquore occorre pulire le
bacche e lasciarle appassire per un paio di giorni per poi sistemarle a
macerare in alcool per un periodo che può andare dalle due settimane a oltre un
mese.
Al termine del periodo di
macerazione, si prepara uno sciroppo sciogliendo lo zucchero in acqua e
riscaldandolo a fuoco basso. Lo sciroppo, una volta raffreddato, andrà aggiunto
all'estratto alcolico di mirto filtrato e poi lasciato riposare per circa due
settimane. Infine, il liquore di mirto va imbottigliato in bottiglie di vetro
scuro; lo si consuma in piccole quantità come digestivo dopo pasti abbondanti.
Cari amici lettori, in
Sardegna il mirto è quasi un simbolo di sardità. Siamo una terra antica, e nella
nostra isola l’utilizzo del mirto, sia in cucina che come rimedio nella
medicina popolare, si perde nella notte dei tempi. Storicamente anche gli
antichi romani amavano il mirto: lo consideravano una pianta simbolo di gloria,
prosperità e amore eterno; pianta sacra a Venere, il mirto fiorito era spesso
presenti durante i banchetti nuziali, come segno bene augurante e
propiziatorio. Viva il mirto, e le sue gradi virtù!!!
A domani, amici cari.
Mario
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