Oristano 27 dicembre 2023
Cari amici,
Una cosa è certa: “È
impossibile non comunicare”. “La comunicazione è parte integrante
della vita di tutti i giorni e ci permette di relazionarci con gli altri, di
esprimere le nostre emozioni e stati d’animo”. Questa affermazione è di Paul
di Watzlawick, psicologo e filosofo austriaco naturalizzato statunitense,
eminente esponente della statunitense Scuola di Palo Alto. Un’affermazione che
non fa altro che confermare il fatto che l’uomo, essere sociale, comunica in ogni
istante, fin dal momento della sua nascita.
Si, tutto ciò che noi facciamo è comunicazione: ciò che diciamo, ciò che facciamo, ciò che siamo o
che vogliamo dimostrare d’essere. E non comunichiamo solo con le parole ma con
tutto il nostro corpo, dalle espressioni del viso a quelle delle mani, oltre a
quelle delle altre parti del corpo. Nella vita lavorativa e di relazione, poi, la
comunicazione diventa basilare, indispensabile, potremo definirla
l’architettura del nostro modo di porci con gli altri.
Ogni giorno, fin dal
momento che ci alziamo dal letto, entriamo inevitabilmente in contatto con gli
altri, in primis con i propri familiari e successivamente con gli altri, sia
socialmente che per l’impegno lavorativo. In quest’ultimo campo la relazione comunicativa
è ancora più complessa: operiamo in presenza di capi permalosi e autoritari,
colleghi gelosi e nevrotici, collaboratori poco collaborativi e
quant’altro. Se non riusciamo ad instaurare con loro una comunicazione
efficace, i problemi non ci mancheranno di certo.
Per migliorare e rendere
efficace la “nostra comunicazione” con gli altri dobbiamo partire da almeno due
presupposti: il primo è passare dalla dimensione “del sentire” (gli altri) a
quella “dell’ascoltare”. L’ascolto attivo ci permetterà di instaurare relazioni
migliori, più solide e durature, sia in ambito lavorativo che nella sfera
privata. Il secondo presupposto, importante quanto il primo, è che la nostra
comunicazione deve centrarsi su noi stessi, e non più sull'altro. L’altro a cui
ci rivolgiamo evitiamo di considerarlo un estraneo, ma una presenza
consapevole: mentre parliamo, lo osserviamo e siamo da lui osservati, dobbiamo creare
un unicum, coinvolgendolo in quello che diciamo, in moda da andare in un’unica
direzione.
Oltre che rivolgerci agli
altri parlando, dobbiamo imparare ad ascoltarli. Dobbiamo fare in modo di “entrare
nella dimensione dell'ascolto totale”; ascolto che nasce dalla nostra capacità
di saper ascoltare l’altro in silenzio, virtù capace di mettere in contatto la
nostra interiorità con quella dell’altro. Facciamo tacere il flusso continuo di
pensieri e parole, facendo delle pause di “silenzio”, cosa che ci consente di
parlare a noi stessi mentre ascoltiamo gli altri. Il silenzio, amici, è la base del nostro
comunicare con gli altri!
Cari lettori, nel
defatigante percorso della vita la comunicazione che ciascuno di noi porta
avanti è lo strumento che ci consente di vivere al meglio le relazioni sociali.
È un dialogo quotidiano col quale portiamo agli altri il frutto dei nostri pensieri
ed emozioni, senza mai calpestare i diritti e la dignità degli altri a cui ci
rivolgiamo. Questo nostro stile comunicativo ci consentirà di dialogare con gli
altri a viso aperto, diventando anche un proficuo scambio di concetti,
opinioni, e qualità reciproche.
Saper parlare e ascoltare
allo stesso tempo, crea empatia, fa sì che le nostre parole diventino accettazione
e condivisione. E non facciamo mancare gli ulteriori segnali di contatto con
l’altro. L’arte della comunicazione va ben oltre le parole: è un linguaggio,
come accennato, fatto di sguardi benevoli, sorrisi e cenni di assenso. Non
semplici gesti, ma potenti dichiarazioni di presenza incoraggiante e
rassicurante. La nostra è, verso l’altro, un’apertura sincera in cui ognuno ha
il suo spazio per condividere esperienze, ansie e vissuti.
Cari amici, comunicare
efficacemente è davvero un’arte! Miscelando efficacemente il NOI con il VOI, il
nostro comunicare sarà proficuo; l’arte del nostro comunicare, unita alla
capacità di ascolto dell’altro, potrà davvero costruire una reale, concreta ed
efficace COMUNICAZIONE. Il saper parlare e il saper ascoltare, si
intrecciano come due figure che vogliono fare strada insieme, nello, spesso,
tortuoso cammino della vita!
A domani.
Mario
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