giovedì, dicembre 21, 2023

I VANDALI IN SARDEGNA: UNO SPICCHIO DELL'ANTICA STORIA DELL'ISOLA, CHE NEL 533 D.C. DIVENTÒ UN REGNO INDIPENDENTE, CHE PERÒ POCO DURÒ.


Oristano 21 dicembre 2023

Cari amici,

Di dominatori l’antica terra di Sardegna ne ha avuti tanti. Ne aveva ieri e ne ha anche oggi! Se penso ai recenti provvedimenti governativi che hanno assegnato una montagna di miliardi alla Sicilia e neanche soldi per le caramelle alla Sardegna, ritengo che in migliaia di anni non sia cambiato proprio nulla! Eravamo colonia e colonia restiamo, tanto che a breve, oltre le gigantesche servitù militari in passato propinate, ci rifileranno pure le scorie radioattive di tutta l'Italia! E il governo regionale che fa? Continua a fare il servo sciocco...per non dire altro!

Collocata al centro del Mediterraneo, l’isola ha fatto gola a tanti pretendenti, fin dagli albori della sua esistenza. I sardi, comunque, da sempre, hanno sognato una Sardegna indipendente, purtroppo rimasta per secoli solo un sogno, anche se, tuttavia, nel passato ci furono alcuni brevi periodi nella storia della nostra isola che questo sogno sembrava realizzato. Sogno che, però, purtroppo non si realizzò, lasciando l’amaro in bocca. Purtroppo era stato solo un sogno!

Oggi, cari lettori voglio raccontarvi proprio la storia di quell’antico sogno, maturato nei primi secoli dopo Cristo, quando in Europa calarono orde di “Vandali” (in origine un insieme di popolazioni germaniche orientali), che dopo una prima migrazione dalla Scandinavia, andarono alla conquista dell’Europa, insediandosi prima nella Polonia centro-meridionale. Siamo nel I° secolo d.C., e questi vandali cercavano di insediarsi nelle diverse coste europee del Mediterraneo, arrivando fino alle coste dell’Africa.

I Vandali erano un popolo guerriero forte e violento, che, dopo vari spostamenti nell'Europa centro-orientale, nel 406 d.C., attraversarono il fiume Reno e penetrarono nell’Impero Romano d'Occidente. Dopo aver sconfitto i Franchi, si stabilirono nella penisola Iberica; nel 429 circa 80.000 Vandali si spostarono nell'Africa romana, conquistando Cartagine nel 439. La loro avanzata continuò senza interruzioni e nel giugno del 455 saccheggiarono Roma e, verosimilmente l'anno seguente, occuparono la Sardegna.

Durante la campagna di conquista della Sardegna, Olbia, allora una delle città sarde più prospere, venne violentemente attaccata dal mare e il suo porto distrutto. Il possesso della Sardegna garantiva ai Vandali la sicurezza sulle rotte commerciali marittime tra l’Africa settentrionale e il resto del Mediterraneo; insomma, l'isola sarda per il regno vandalo, assumeva un importante ruolo strategico. I vandali, oramai, potevano considerarsi, dopo la conquista dell'ex provincia romana di Sardegna e Corsica, padroni del Mediterraneo che dominarono nel periodo compreso tra il 456 e il 460. In quell’anno fu siglato l’accordo tra Genserico, re dei Vandali, e l'imperatore romano Maggioriano.

Il sistema amministrativo vandalico non differiva molto da quello romano. Una volta conquistata la Sardegna fu affidata a un Governatore, scelto fra gli uomini di fiducia della famiglia reale vandala, che si insediò a Caralis (Cagliari). Il territorio dell’Isola fu suddiviso in vari cleroi (lotti) che furono assegnati in parte alla corona e in parte ai guerrieri. I proprietari terrieri sardo-romani riuscirono in alcuni casi a conservare i propri latifondi in cambio del pagamento di tasse molto salate. La Barbagia invece, così come era avvenuto nella precedente dominazione romana, rimase invece un ducato semi-indipendente. Nel 533 il Governatore vandalo della Sardegna era un certo “GODA”, che, forse approfittando della notevole autonomia di cui godeva, si autoproclamò “Re (rex) dell'Isola”, coniando monete proprie in bronzo, tra cui una raffigurante sul dritto il suo busto e nel rovescio l'effigie del Sardus Pater. Fu quella la prima volta che «la Sardegna assumeva il ruolo di “Stato”, anche se limitato ai territori controllati dai Vandali e, purtroppo, per pochi mesi.».

A disfare i sogni di gloria di Goda furono i Bizantini, seppur in modo indiretto. Mentre il re dei Vandali Gelimero preparava la spedizione di un numeroso esercito nell’Isola, guidato dal fratello Tata per sedare la rivolta, Goda aveva chiesto aiuto per venire in suo soccorso a Giustiniano, che infatti allertò il suo esercito. L’Imperatore d’Oriente dispiegò le forze su due fronti: un primo nucleo fu inviato a contrastare i vandali in Nord Africa, un altro a supportare la ribellione dell’ambizioso “re” di Sardegna. Ma il re dei Vandali Gelimero replicò inviando un grosso esercito, che riuscì a riprendere Cagliari e poi l’intera Sardegna.

Il fedifrago Goda fu giustiziato, e con lui finì anche il Regno di Sardegna. Ma fu la fine anche dei Vandali. I bizantini, infatti, per mano del generale Belisario e del Duca Cirillo, sconfissero prima Gelimero e Tata in Africa, mettendo fine al loro dominio in quella terra, poi si diressero in Sardegna, dove conquistarono prima Cagliari, e poi l’intera isola che così entrò a far parte della sfera di controllo dell’Impero Romano d’Oriente. Il sogno della Sardegna regno autonomo, finiva velocemente: nel 534 nella nostra isola iniziava il dominio bizantino.

Cari amici, alla Sardegna i dominatori non sono mai mancati: ne ieri, ne oggi e forse nemmeno domani. Saremo destinati ad essere sempre colonia? Chissà!

A domani.

Mario

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