giovedì, febbraio 18, 2021

LA DANIMARCA E LA CULTURA DEL CIBO. LA GRANDE ATTENZIONE DEI DANESI PER L’AMBIENTE. LA STORIA DELLA COSTRUZIONE DEL LABORATORIO “LA CASA DEL PANE”.


Oristano 18 febbraio 2021

Cari amici,

Reiulf Ramstad

Che la Danimarca continui ad esprimere sempre di più la sua passione per l’ambiente e per la cultura del cibo, è dimostrato anche dalla recente costruzione di un “Laboratorio del pane”, in danese Kornets Hus, che significa proprio la ‘casa del grano’. È questo l’ultimo progetto dell’architetto Reiulf Ramstad, che intervistato a Domusweb ha commentato: “È il luogo dove coltivare una nuova cultura dell’alimentazione, a partire dal pane, che deve essere buono, sano e fatto secondo la tradizione”. La casa del grano si trova a Hjørring, nello Jutland settentrionale, ed è una costruzione dal forte impatto visivo: l’edificio è in legno e le grandi vetrate si stagliano al centro delle distese di grano. Un’idea davvero straordinaria, nata nell’intento di valorizzare e conservare la cultura locale, un’azione architettonica che, tra l’altro, tiene in debito conto la sostenibilità.

In questo grande fabbricato lo spazio è destinato a tutti, locali e turisti, operatori del settore e famiglie per imparare, scambiarsi ricette, partecipare a seminari e visitare mostre. Il nuovo edificio, che sorge accanto a una fattoria e a un panifico, si presenta come un vero ‘laboratorio del pane’, dove condividere ricette tradizionali, modalità di lavorazione antiche, ma anche nuove sperimentazioni. Aperta a tutti – dagli agricoltori locali ai turisti, dalle scuole alle famiglie – la Kornets Hus offre spazi didattici, laboratori, mostre tematiche senza rinunciare a momenti di relax (una luminosissima caffetteria si affaccia sui campi di grano).

La Danimarca ha sempre operato per mantenere un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, e oggi opera anche nella nuova “agricoltura verticale”, un moderno sistema che salvaguarda spazi e che si sta sempre più diffondendo in varie parti del globo: da Dubai a San Francisco, a Milano. A Taastrup, nei sobborghi di Copenhagen, sorge una nuova vertical farm, una delle più grandi d’Europa (qualcuno dice la più grande). Il progetto nasce dalla Nordic Harvest che si è valsa della collaborazione di YesHealth Group, un’azienda tailandese che ha dieci anni di ricerca ed esperienza in questo filone di agricoltura evoluta e sostenibile.

La nuova vertical farm si trova all’interno di un centro logistico progettato dallo studio CREO Arkitekte, nei Copenhagen Markets. Poggia le proprie basi su uno spazio di 7.000 mq, si erge con 14 livelli di scaffali da terra al soffitto, per un’altezza di 10 metri. Gli ortaggi coltivati, non vedendo mai la luce del sole, sono illuminati costantemente da 20.000 LED (alimentati a energia eolica) e, come ci si poteva aspettare, una serie di agricoltori robot si danno da fare tra gli scaffali. Ma cosa si riesce a coltivare in questo modo? L’obiettivo è garantire raccolti regolari, 15 all’anno, per un totale di 1.000 tonnellate di verdure. In particolare: insalata ed erbe aromatiche. Da notare che Le due aziende pianificano una espansione in tutto il mondo nei prossimi anni. 

Reiulf Ramstad, founder dello studio norvegese RRA, con base a Oslo, che ha realizzato la Kornets Hus, continua a presentare soddisfatto la sua nuova creatura ai visitatori. Evidenzia con piacere il suo ultimo progetto, confermando a tutti che “La casa è nata per tramandare alle nuove generazioni la cultura dell’alimentazione, a partire dal pane; un pane che deve mantenere intatta la sua bontà, ed essere sempre sano e fatto secondo l’antica tradizione”. È con queste parole che riassume la valenza del suo ultimo progetto: la Kornets Hus, o casa del grano, appena inaugurata in mezzo ai campi dorati dello Jutland Settentrionale, nel comune danese di Hjørring. È proprio in questa zona che si trova il ‘granaio’ della Danimarca e qui che si è voluto celebrare il ricco patrimonio agricolo e alimentare di questa regione scandinava, nota anche per le sue bellezze paesaggistiche.

L’architettura realizzata da Reiulf Ramstad riflette il giusto mix tra tradizione e contemporaneità che è il segno distintivo dello studio norvegese. Con la sua pianta aperta e flessibile, l’edificio disegna una ‘L’ e abbraccia una corte-giardino, dove piccoli lotti di terreno adibiti a colture sperimentali, prolungano l’attività espositiva e di ricerca anche all’esterno. È una scelta stilistica, che non solo regala al progetto una felice lettura del contesto naturalistico, ma lo lega alla tradizione costruttiva locale e al patrimonio agricolo della regione: le due torri-camino che svettano simmetricamente ai lati dell'edificio creano suggestivi pozzi di luce, reinterpretando il volume delle classiche fornaci per la cottura del pane.

Qui si trovano gli spazi didattici ed espostivi, aperti sul paesaggio grazie ad ampie vetrate, che arrivano persino a coincidere con il prospetto amplificandone la percezione. Al centro dell’edificio, invece, un grande forno crea un perno visivo attorno al quale si concentra l’area più pubblica dell’edificio. La struttura è lignea, per seguire la vocazione sostenibile del progetto, ma esternamente una geometrica texture di mattoncini dalla calda tonalità dorata sembra quasi annullare l’architettura fra i bellissimi campi di grano circostanti.

Cari amici, innovazione nella tradizione, quello decritto è un grande progetto che possiamo definire un mix eccellente, che, credetemi, mi piacerebbe andare a vedere e toccare con mano di persona…

A domani.

Mario

1 commento:

Massimiliano ha detto...

È proprio vero, in Danimarca sono molto più avanti di noi anche dal punto di vista dell'ambiente e dell'agricoltura. Leggevo tra l'altro che nell'arco di un paio d'anni vogliono diventare il primo paese al mondo con il 100% di mezzi pubblici elettrici. Ho avuto la grande idea di andare in vacanza in Danimarca quest'anno, dopo aver letto un articolo su copenaghen.it, e posso dire che veramente si tratta di un posto fantastico in cui vivono le persone più felici del mondo.