sabato, febbraio 06, 2021

GLI ADOLESCENTI DI OGGI: FRAGILI E DROGATI DI VIRTUALE. IL 41 PER CENTO USA COMPUTER, TABLET E SMARTPHONE PER OLTRE 3/4 ORE AL GIORNO. LA LORO DIFFICILE CONVIVENZA TRA IDENTITÀ REALE E VIRTUALE.


Oristano 6 febbraio 2021

Cari amici,

Sociologi, psicologi e psichiatri, sono costantemente all’opera per cercare di capire e spiegare perché continua senza sosta la fuga dei nostri giovani e giovanissimi ragazzi dalla concreta realtà da vivere insieme, isolandosi dagli altri e rifugiandosi nel porto, da loro ritenuto sicuro, della realtà virtuale. Gli adolescenti, in particolare quelli dagli 11 ai 15 anni (età nella quale nel loro corpo e nella loro mente si sviluppano i grandi cambiamenti), vivono sempre di più una fase di grande vulnerabilità psicologica. Tra nuove emozioni e tempeste ormonali, l’adolescente vive momenti davvero particolari: passando in un baleno dalla gioia alla tristezza più nera, dalla risata al pianto!

Gli studiosi ammettono che soprattutto in quella particolare età della vita le tempeste emozionali sono difficili da gestire: manca la capacità di ponderare, e allora scatta l’aggressività, la chiusura in sé stessi, ed ecco, a seguire, il rifugiarsi in sé stessi, il rinchiudersi in camera, dando corpo all’idea di rifugiarsi in un “mondo virtuale”, isolandosi da quello reale, a partire dalla famiglia. I genitori devono essere consapevoli delle difficolta di questo periodo per i loro ragazzi, anni di trasformazione, che evidenziano anche una certa ribellione interiore nei confronti dei loro genitori; è un momento particolare, in cui le emozioni vanno in tutte le direzioni. Ed ecco che, in questi particolari momenti di instabilità, l'adolescente sceglie di isolarsi, e lo fa utilizzando i dispositivi digitali, la Rete, ritenendo che possano aiutarlo a gestire meglio le sue pulsanti emozioni, anche se spesso sappiamo che non è così.

Nei suoi studi, in particolare su “Identità virtuali e reali in adolescenza”, il dottor Matteo Lancini, Psicologo e psicoterapeuta, Presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano e dell’AGIPPsA (Associazione Gruppi Italiani di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Adolescenza), ha sostenuto che il problema deriva dal confronto che l’adolescente fa tra le trasformazioni del proprio corpo reale, rispetto alle sue attese ideali, riscontrando una inadeguatezza che può essere alla base del suo profondo senso di delusione. Inadeguatezza che lo sconvolge, che lo fa sentire inadeguato, anziché disinvolto, simpatico e vincente, o quanto meno presentabile al mondo. Ed ecco allora che scatta il bisogno di celarsi dietro lo schermo di un computer; cercando di appare vincente, si crea un alter-ego che funziona, dando vita alla propria identità virtuale. La rete, infatti, consente l’accesso ad una dimensione “senza corpo”, priva dello sguardo potenzialmente giudicante degli altri, che potrebbero essere abbagliati o, viceversa, disgustati dalla proprie fattezze fisiche.

Questa “trasformazione” riesce a dare all’adolescente piacere e appagamento, e spesso l’amicizia virtuale che costruisce con gli altri adolescenti ‘navigatori’, risulta autentica e durevole, spesso anche più di quella ‘formale’ che si instaura tra compagni di classe che si frequentano forzatamente. Una volta diventati protagonisti nel “mondo virtuale”, gli adolescenti sono portati a mettere “in vetrina” tutto ciò che può metterli in buona luce: anche le cose più intime, nella speranza di ricevere moltissimi “like”. Secondo recenti ricerche a livello europeo, oltre l'80% dei ragazzi di 12-17 anni è dotato di uno smartphone; e i giovani di 13-19 anni, è accertato, trascorrono in media molte ore su Internet.

Cari amici, molto si è scritto sui pericoli dell’online per gli adolescenti, suggerendo e dando consigli sia ai genitori che agli adulti che si occupano di loro, sottolineando quello che i ragazzi si possono trovare ad affrontare online: cyberbullismo sui social network e sui programmi di messaggistica, visualizzazione di contenuti dannosi, la possibilità che la consultazione, fatta soprattutto con lo smartphone, si trasformi in dipendenza. Ed ecco che arrivano, sempre più pressanti, gli inviti ai genitori a vigilare sull'uso delle tecnologie digitali dei loro ragazzi. Un altro dei seri pericoli a cui i ragazzi vanno incontro, riguarda il contatto online con estranei. Il 12% degli adolescenti ha preso un appuntamento con uno sconosciuto che ha incontrato online. Infine, anche il tipo di siti visitati viene messo in discussione da quando si sa che l'8% dei ragazzi ha già visitato siti di tipo pro-anoressia o pro-bulimia, il 6% siti che veicolano messaggi di odio, il 3% siti con contenuti pericolosi a riguardo di droga, autolesionismo o suicidio.

Il compito dei genitori, degli insegnanti e degli educatori non è né semplice né facile. I teenager, i nostri figli adolescenti, vivono questa pericolosa realtà virtuale in quanto sono alla disperata ricerca della loro identità; l’ingresso nell'adolescenza ha sempre comportato un forte desiderio di distanziarsi dai propri genitori e affermare la propria indipendenza. La connessione digitale corrisponde a questo loro bisogno di autonomia. Il controllo genitoriale è pressoché impossibile, l'accesso alla rete è gratuito, illimitato e anonimo. Ed ecco allora gli adolescenti entrare a far parte di un gruppo, dove comunicare e confrontarsi continuamente tra di loro sulle diverse problematiche, anche le più banali diventa regola; è in questo loro mondo cercano di essere unici e identici allo stesso tempo, e, per farlo, i Social Network soddisfano pienamente questo loro bisogno vitale.


Il problema, cari amici, è davvero molto serio, e il compito dei genitori (il consiglio è quello di essere, nei limiti del possibile, AUTOREVOLI e non AUTORITARI) davvero immenso!

A domani.

Mario

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