Oristano 12 settembre 2020
Cari amici,
Di Massimo e Rita ho già
avuto modo di parlare su questo blog diverse volte. L’ho fatto, tra l’altro, in
data 3 febbraio 2019, con un post nel quale ho parlato di un loro magnifico
tour nel Gennargentu (ecco il link per chi vuole andare a leggere: http://amicomario.blogspot.com/2019/02/sardegna-dinverno-sul-suolo-coperto-di.html)
e anche in data 31 gennaio 2020, come si può vedere cliccando su questo link: http://amicomario.blogspot.com/2020/01/sardegna-isola-dove-la-natura-e-un-vero.html.
Ho parlato di loro per
mettere in risalto non solo le loro capacità fotografiche e discorsive sulla nostra meravigliosa flora e fauna, ma anche per divulgare e far conoscere il
loro straordinario amore per la terra sarda, dotata di caratteristiche uniche,
in particolare nella ricchezza della flora e della fauna. Rita Piredda e Massimo Sanna sono
naturalisti convinti, con la Sardegna nel cuore, nella mente e nelle gambe,
dato che macinano chilometri per realizzare foto straordinarie che poi
pubblicano nel loro sito www.fotonaturali.it.
La Sardegna, amici è
terra antica, una terra che è riuscita a conservare intatte le sue qualità
ambientali davvero uniche, altrove ormai sconosciute. Nella nostra Sardegna,
paradiso senza confronti, regnano una flora ed una fauna spesso uniche, che la
rendono invidiabile e desiderabile senza ombra di dubbio. Nella nostra terra la
natura lascia davvero senza fiato! La nostra natura eccelle, con mille sfaccettature in tutti i mesi dell'anno: estate e inverno, primavera e autunno! Viviamo in una terra ricca di un'immensità di colori, un arcobaleno sempre magnifico, contornato di esemplari di flora e fauna assenti in altre parti del mondo, e che l’endemismo
ha trasformato in esemplari unici!
Un recente tour di Rita e
Massimo ha messo a fuoco un particolare animaletto davvero speciale, piccolo e
curiosissimo, che si muove senza problemi tra terra e acqua: è l’Hyla sarda,
la raganella sarda. La raganella sarda (Hyla sarda DE BETTA, 1853) è un Anfibio
dell'ordine degli Anuri, endemico della Sardegna, della Corsica e
dell'Arcipelago Toscano. È la più piccola delle raganelle, con corpo
generalmente lungo al massimo 4 cm, raramente fino a 5 cm.
Con la testa corta e
larga, i grandi occhi sporgenti, le Hyle hanno le dita ricoperte di pelle (a ventosa),
artifizio che consente loro di aderire anche alle superfici lisce e di arrampicarsi
senza problemi. La conformazione delle zampe ne fa dei formidabili saltatori.
Le Hyle adulte hanno abitudini notturne, cibandosi di insetti (di giorno vivono
all’ombra, al riparo della bassa vegetazione (cespugli e arbusti), in
prossimità di fonti o polle d’acqua).
Nonostante la vita
prevalentemente arboricola, le Hyle amano vivere in luoghi ricchi di umidità, in prossimità di fonti d'acqua (presso stagni, rii, vasche ed anche piccole pozze d'acqua); rispetto alle altre raganelle le Hyle tollerano meglio i lunghi
periodi di siccità, resistendo anche all’acqua con alta salinità.
La riproduzione avviene
una volta all’anno (da fine inverno fino all’estate), e, in questa “stagione
degli amori”, i maschi gracidano in coro chiamando le femmine
all'accoppiamento. Il gracidare dell'ila sarda è forte e acuto e ha un ritmo
più rapido rispetto a quello delle cugine continentali (Hyla intermedia e Hyla
arborea).
Gli accoppiamenti hanno
luogo durante le ore notturne nell'acqua e le uova sono deposte in genere fra
la vegetazione sommersa, poste in piccole masse gelatinose (una femmina può
deporre fino a un migliaio di uova). La schiusa delle uova avviene dopo circa due
settimane e lo sviluppo larvale si compie in circa tre mesi o poco meno. I
giovani adulti hanno una lunghezza di circa 1,5 cm.
Ecco, cari amici, uno degli
ultimi “safari fotografici” di Rita e Massimo è stato dedicato proprio a questa
particolare, piccola ma graziosa e preziosa raganella, animale che aggiunge una
piccola perla alle tante che la Sardegna possiede.
L’Hyla, nonostante la sua diffusione non sia ancora da ritenere scarsa e a rischio (nella nostra isola appare ancora abbastanza diffusa), considerati i numerosi incendi che continuano a devastare la Sardegna, corre il rischio di diminuire la sua presenza proprio a causa della costante riduzione degli ambienti naturali. Il suo stato di protezione è definito dalla Legge n. 503 del 1981 Allegato II (che recepisce la Convenzione di Berna), dalla Direttiva dell'Unione Europea n. 43 del 1992 Allegati B e D e dalla Legge regionale n. 23 del 1998.
L’Hyla, nonostante la sua diffusione non sia ancora da ritenere scarsa e a rischio (nella nostra isola appare ancora abbastanza diffusa), considerati i numerosi incendi che continuano a devastare la Sardegna, corre il rischio di diminuire la sua presenza proprio a causa della costante riduzione degli ambienti naturali. Il suo stato di protezione è definito dalla Legge n. 503 del 1981 Allegato II (che recepisce la Convenzione di Berna), dalla Direttiva dell'Unione Europea n. 43 del 1992 Allegati B e D e dalla Legge regionale n. 23 del 1998.
Amici cari, riporto qui alcune
delle straordinarie foto dei due miei amici naturalisti, ma invito tutti Voi, che
immagino curiosi come me, a visitare il sito di Rita e Massimo (www.fotonaturali.it), dove troverete non
solo le magnifiche foto di questa piccola ranocchietta, ma molte altre, della
flora e della fauna della nostra impareggiabile Sardegna!
Grazie Massimo e Rita per
la Vostra dedizione alla natura della nostra amata Sardegna!
A domani.
Mario
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