martedì, settembre 22, 2020

PESTICIDI IN AGRICOLTURA, UN SERIO PROBLEMA CHE IMPATTA SULLA SALUTE. L’ITALIA È IL SECONDO ESPORTATORE MONDIALE DI PESTICIDI VIETATI NELL’U.E.


Oristano 22 settembre 2020
Cari amici,
I pesticidi, seppure costituiscano un grande aiuto per garantire le grandi produzioni alimentari che alimentano gli abitanti del nostro pianeta, considerata la grande pericolosità dei loro componenti, sono da tempo attentamente monitorati. Dopo minuziose analisi, diversi di questi prodotti sono stati vietati negli Stati più attenti alla salute dei propri cittadini, dove non possono più essere utilizzati nelle colture. Ma il business industriale, comunque, non accenna a fermarsi e le multinazionali chimiche continuano a produrre anche quelli vietati, da utilizzare principalmente nei Paesi poveri, dove sono ancora permessi.
Secondo le stime della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il giro d’affari mondiale legato al commercio e alla vendita di pesticidi è di oltre 500 miliardi di dollari all’anno. L’impiego di pesticidi, tra favorevoli e contrari, rimane comunque molto controverso, nel senso che la scienza non è concorde sull’effettiva pericolosità dei pesticidi. La disputa sul “Glifosato” nell’Unione Europea ne è un esempio lampante: per alcuni l’erbicida sarebbe cancerogeno, per gli altri invece no. I pesticidi accendono dunque il dibattito, sia in Europa sia nei Paesi in via di sviluppo. I contrari li considerano una minaccia per l’uomo e l’ambiente, i favorevoli al loro uso un prodotto fondamentale per combattere la fame e la malnutrizione.
Per quanta riguarda l’Italia, membro fondatore dell’UE, resta vietato l’uso sul proprio suolo, nel pieno rispetto delle normative emanate che vietano queste pericolose sostanze, ma non certo per quanto riguarda la fabbricazione, che continua senza soste! Una recente indagine di Greenpeace e Public Eye ha rivelato che «L’Italia nel 2018 ha approvato l’esportazione di oltre 9.000 tonnellate di pesticidi vietati in UE, diventando così il secondo maggior esportatore di prodotti pesticidi vietati in Europa»!  
Greenpeace, nell’indagine prima ricordata, ha evidenziato le gravi lacune presenti nelle norme europee e internazionali, che fanno sì che le aziende chimiche rimangano libere di produrre ed esportare dall’UE pesticidi di cui è stato vietato l’uso sul territorio comunitario. Un commercio portato avanti da potenti multinazionali, rimasto sempre avvolto dal segreto commerciale, ma che ora l’indagine condotta dall’unità di giornalismo investigativo di Greenpeace UK, Unearthed, e dalla ONG svizzera Public Eye, ha messo in luce, dopo aver raccolto i dati più completi mai diffusi finora sulle esportazioni di pesticidi vietati dall’UE.
Nel corso dei 9 mesi di indagini è stata raccolta una mole imponente di “notifiche di esportazione” per prodotti chimici per l’agricoltura vietati in UE, attraverso le ripetute richieste di accesso agli atti all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) e alle autorità di diversi Paesi dell’UE. Secondo le due ONG è stata messa in luce l’intenzione di esportare 81.615 tonnellate di prodotti fitosanitari vietati.
In dettaglio, circa 9.500 tonnellate pari al 12% di quelle esportazioni pianificate, provenivano dall’Italia, il totale più alto dei Paesi dell’Ue interessati, dopo la Gran Bretagna. Le esportazioni italiane notificate riguardavano 10 diversi prodotti agrochimici pericolosi, destinati a Paesi tra cui Stati Uniti, Australia, Canada, Marocco, Sud Africa, India, Giappone, Messico, Iran e Vietnam».
Federica Ferrario, responsabile campagna agricoltura di Greenpeace Italia, sottolinea che «I giganti della chimica inondano di pesticidi altri Paesi, molti dei quali più poveri. Queste sostanze sono così pericolose che abbiamo preso la giusta decisione di vietarne l’uso nel nostro Paese e in tutta Europa. Cosa ci dà il diritto di pensare che sia legittimo continuare a produrli e spedirli in tutto il mondo? Il fatto poi che importiamo alimenti da molti di quei Paesi in cui abbiamo scelto di vendere questi pesticidi tossici rende questa pratica ancora più assurda perché ci potrebbero ritornare nel piatto. L’Ue deve porre fine a questa ipocrisia vietando per sempre la produzione e l’esportazione di tutti i pesticidi vietati».
Cari amici, personalmente concordo con quanto sostenuto da molte organizzazioni ambientaliste e per lo sviluppo che definiscono questi pesticidi come «una minaccia per la sicurezza alimentare globale e per l’organizzazione democratica dell’agricoltura». Faccio mia anche questa loro considerazione: «Con il passare degli anni dovremo ridurre sempre più l’impiego di pesticidi e fertilizzanti sintetici, o, meglio ancora, rinunciarvi definitivamente».
A domani.
Mario



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