Oristano 3 settembre 2020
Cari amici,
Il futuro del nostro mondo è un futuro che appare sempre più incerto. In un solo anno (lo
scorso 2019) la Groenlandia ha perso oltre 500 miliardi di tonnellate di
ghiaccio, sciolto nei mari circostanti. Si tratta della perdita più elevata mai
registrata, da quando gli scienziati hanno iniziato a monitorare la “salute”
della calotta glaciale della fredda isola.
590 miliardi di
tonnellate di ghiaccio, sciolto e ritrasformato in acqua, è una cifra record,
da capogiro, che fa pensare ad una pesante sconfitta climatica dell'umanità
intera, creando ipotesi catastrofiche sul futuro del pianeta. Secondo lo studio pubblicato su Nature
Communications Earth & Environment, le analisi hanno dimostrato che nel XX
secolo ci sono stati molti anni in cui la superficie del ghiaccio in
Groenlandia è aumentata, ma in tempi recenti si è solo massicciamente sciolta.
Autore principale dello
studio è il glaciologo tedesco Ingo Sasgen, scienziato presso l'Istituto
Alfred-Wegener di Bremerhaven, che ha così commentato: "Quel che ci
minaccia è il fatto che stiamo costantemente battendo nuovi record di perdita
di massa in Groenlandia. Nel 2012, quando abbiamo assistito all'ultima grande
fusione, si è detto che si trattava di un evento che capita una volta in un
secolo e che non sarebbe riapparso tanto presto. E invece solo sette anni dopo,
nel 2019, abbiamo avuto condizioni atmosferiche che hanno nuovamente causato
uno scioglimento ancor più massiccio".
“La Groenlandia si sta
sciogliendo definitivamente e non possiamo fare niente per fermarla”,
dicono gli scienziati, che sottolineano che “il ghiaccio della Groenlandia
rappresenta uno dei principali fattori che contribuiscono all'innalzamento del
livello dei mari. Se il clima resta invariato, se le temperature medie
dovessero smettere di aumentare e restassero ai livelli che registriamo oggi,
il ghiaccio continuerà comunque a fondere”.
La fusione (termine più
adatto di scioglimento) dei ghiacci di questa fredda isola, continua in modo sempre
più veloce; "Il riscaldamento che stiamo già registrando in Artico è
troppo rilevante perché la calotta glaciale possa recuperare – continua Sasgen
spiegando i risultati dello studio - L'aumento di 1,5 gradi Celsius rispetto
all'era preindustriale è imponente e intanto il ghiaccio continua a fondere.
Non abbiamo avuto un anno con un recupero di massa dal 1997".
Luca Mercalli,
meteorologo e divulgatore italiano, uno dei volti noti della nostra TV, prova a
spiegare cosa sta succedendo al nostro pianeta. «In un giorno si sono
sciolte circa 11 miliardi di tonnellate di ghiaccio in Groenlandia. Per
l’esattezza non si dice “sciolte” ma “fuse”. Stiamo parlando di un passaggio di
stato da solido e liquido, e quindi parliamo di fusione». Alla domanda Cosa
accadrebbe se tutti i ghiacci della Groenlandia si fondessero? Luca così
risponde: «Il ghiaccio della Groenlandia si trova sulla terraferma. La
sua fusione quindi provocherebbe l’innalzamento del livello del mare. Non è
come il ghiaccio della banchisa, che galleggia sul mare. Questo ghiaccio quando
si fonde non cambia molto il livello delle acque».
All’ulteriore domanda
postagli, “Di quanto si alzerebbe il mare?”, Luca Mercalli risponde: «Se
tutta la Groenlandia rimanesse priva di ghiaccio, parleremmo di un innalzamento
di circa 7 metri. Se succedesse per l’Antartide, il mare aumenterebbe il suo
livello di 67 metri. L’acqua di questi giorni però ha portato a un aumento solo
di qualche millimetro».
Cari amici, credo che l’uomo,
se non si deciderà a cercare di porre subito rimedio, il pianeta avrà
ripercussioni davvero terribili, perché siamo vicini (se addirittura non lo abbiamo
già oltrepassato) al punto di non ritorno. Un’ulteriore domanda posta a Luca
Mercalli, su “Che cosa materialmente si prevede possa succedere a breve nel
mondo”, lo scienziato ha così risposto: «Un esempio chiaro è proprio quello
dell’innalzamento del livello del mare. Quello che succede in Groenlandia lo
vedremo in tempi brevi a Venezia, e in altre parti d’Italia. Pensiamo al
concerto di Jovanotti in Liguria, annullato perché la spiaggia di Albenga era
quasi sparita».
Alla domanda finale su “Quali
sono le prospettive per i prossimi anni? Mercalli ha così risposto: «Se non
facciamo niente per le emissioni, fra 80 anni potremmo avere anche un metro di
mare in più». Pensate, solo in Italia, cosa ciò significhi…
A domani.
Mario
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