venerdì, maggio 24, 2024

I CORSI E I RICORSI DELLA STORIA. QUANDO IN EGITTO IL VALORE DELLE DONNE ERA UGUALE A QUELLO DEGLI UOMINI. ANCHE LA RELIGIONE NELL’ANTICO EGITTO ONORAVA ED ELEVAVA IL RUOLO DELLA DONNA.


Oristano 24 maggio 2024

Cari amici,

Ad analizzare la storia dell’umanità, ci si accorge che non sempre, col passare degli anni, c’è stato un miglioramento evolutivo, relativamente all'uguaglianza tra uomo e donna. Spesso, infatti, è avvenuta un’involuzione. Ciò che sostengo è dimostrato dallo studio delle antiche civiltà, come ad esempio quella dell’Egitto dei Faraoni, periodo storico in cui la donna era considerata alla pari dell’uomo; a fare la differenza, allora, era la classe sociale di appartenenza ma non il genere, ovvero l’essere uomo o donna. In sintesi, nell'antico Egitto la donna godeva degli stessi diritti legali in capo all’uomo.

I suoi diritti DE JURE (diritto spettante) stabilivano, infatti, che tutte le proprietà terriere discendevano per linea femminile, da madre a figlia (la maternità era considerata una certezza, mentre la paternità era una questione di opinione). La donna, inoltre, aveva il diritto di amministrare i propri beni e di disporne come desiderava; poteva comprare, vendere, essere socia in contratti legali, essere esecutrice testamentaria e testimone di documenti legali; poteva presentare azioni in tribunale e adottare bambini col proprio nome. Insomma le donne nell'antico Egitto erano considerate, a tutti gli effetti, “LEGALMENTE CAPAX”, ovvero in possesso della piena capacità giuridica.

In quella evoluta civiltà era dovuto alle donne il massimo rispetto in quasi tutti gli aspetti della vita, sia civile che religiosa. Gli dèi venerati, infatti, erano sia maschi che femmine, e ognuno era venerato per le sue presunte capacità. Anche la storia della creazione, ad esempio, vedeva protagonisti un dio e una dea: Osiride e Iside. Questa coppia (fratello e sorella), secondo il loro credo, governava il mondo (cioè, l'Egitto), dopo aver insegnato agli umani i precetti della civiltà, l'arte dell'agricoltura e la corretta applicazione dell’uguaglianza di genere.

Amici, questa civiltà per quei tempi era avanti anni luce, rispetto alle altre del periodo, come ad esempio la civiltà greca, dove la donna non aveva minimamente questi diritti. Pensate che le donne nella civiltà egizia potevano sposare chi volevano e divorziare da coloro che non erano ritenuti più adatti a loro; potevano occupare i posti di lavoro che preferivano e viaggiare come desideravano. Uguaglianza valida anche in campo religioso, dove una donna poteva diventare scriba o sacerdotessa. Una volta che una donna diventava scriba poteva entrare nel clero, intraprendere l'insegnamento o diventare medico. Le donne, pensate, venivano consultate anche per l'interpretazione dei sogni!

Una dimostrazione sul ruolo paritario delle donne nell’antico Egitto, rispetto alle donne della Grecia, lo si rileva da questo episodio. Nel IV secolo a.C., in Grecia, ad una donna, Agnodice, fu negata un'educazione in medicina a causa del suo sesso, in quanto in Grecia ciò era vietato alle donne. Agnodice non ci pensò due volte: andò a studiare in Egitto, tornando poi da medico in Grecia, dove – travestita da uomo – poté esercitare la professione. Le donne medico, amici, nell'antico Egitto erano molto rispettate, e la scuola medica di Alessandria era frequentata da studenti provenienti da molti altri Paesi.

Amici lettori, potrei continuare ancora a lungo per dettagliare quanto fosse grande la libertà e la parità della donna nell’antico Egitto, dove  la condizione della donna era incredibilmente avanzata, sotto molteplici aspetti, a ben vedere, anche rispetto ad oggi! Amici, a questo punto ci chiediamo in tanti: “Quando avvenne il declino della condizione della donna nell'antico Egitto? La condizione della donna nell'antico Egitto iniziò a declinare nel IV secolo e.v. (era volgare, ovvero a partire dall'anno della nascita di Cristo) con l’istituzione ed il prevalere delle leggi e della cultura proveniente e derivante da quella greco-romana, che, combinate con l’avanzare del cristianesimo, incoraggiarono la superiorità maschile, relegando la donna al ruolo subordinato che ben conosciamo. Il declino continuò poi nel VII secolo e.v. dopo l'invasione degli arabi musulmani in Egitto.

Cari amici, la perdita della parità per le donne fu una vera e propria involuzione, che arrivò ad un totale annullamento, se pensiamo a come vive ed è considerata, ancora oggi, la donna nel mondo musulmano! Ecco, la triste storia delle donne nel mondo, relegate a svolgere un ruolo subalterno da un maschilismo alquanto difficile da estirpare! Questi sono i corsi e i ricorsi della storia!

A domani.

Mario

 

 

 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Chissà se le donne riusciranno a ritrovare la parità perduta...