martedì, maggio 28, 2024

IN PERICOLOSA, CONTINUA DIMINUZIONE LE FIRME DEI CATTOLICI SUL MODO 730 PER LA DESTINAZIONE DELL'8 X MILLE IN FAVORE DELLA CHIESA CATTOLICA.

 


Oristano 28 maggio 2024

Cari amici,

Da Cattolico praticante condivido la grande preoccupazione che vive il Vaticano per la continua diminuzione dell’introito derivante dall’8 X Mille che lo Stato Italiano versa alla Santa Sede, e proveniente dai redditi IRPEF dei cittadini italiani. Introdotto, come è noto, dalla legge 222/85, l’8×1000, questo attuale sistema di finanziamento alla Chiesa Cattolica ha visto un alternarsi di alti e bassi: aumenti e diminuzioni. Con questo nuovo sistema di contribuzione lo Stato  Italiano contribuisce a  fornire ai vertici della Chiesa Cattolica (precisamente alla Conferenza Episcopale) i fondi per il necessario mantenimento delle strutture assistenziali messe in atto ed operative, svolte in favore dei meno abbienti.

Con la legge suindicata lo Stato Italiano aveva inteso modificare quanto stipulato e pattuito in precedenza, a partire dai Patti Lateranensi del 1929, quando vigeva il concetto che il cattolicesimo era “Religione di Stato”. Con le successive modifiche, oltre alla Chiesa di Roma, lo Stato ha voluto estendere l’aiuto finanziario, derivante dalle tasse pagate dagli italiani, anche alle altre confessioni religiose che avessero preventivamente stipulato un’intesa con lo Stato.

L’accesso di nuove confessioni all’8×1000 attraverso intese bilaterali con lo Stato italiano è così avvenuto: Assemblee di Dio in Italia e Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno, dal 1988; Chiesa valdese, 1993; Chiesa evangelica luterana in Italia, 1995; Unione delle comunità ebraiche italiane, 1996; Unione cristiana evangelica battista d’Italia, Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa meridionale, Chiesa apostolica in Italia, Unione buddhista italiana e Unione induista italiana Sanatana Dharma Samgha, 2012; Istituto buddista italiano Soka Gakkai, 2016.

Ebbene, facendo un rapido consuntivo, la triste realtà, amici, è che a partire dal 2014 c’è stato un clamoroso crollo di firme in favore della Chiesa Cattolica. Nel ricercare la motivazioneè lecito ipotizzare che esso sia dovuto a quell’inarrestabile processo di secolarizzazione della società e, come è emerso anche dall’indagine Doxa/Uaar svolta nel 2019, anche ad un sostanziale aumento del disinteresse dei cittadini verso la religione; un atteggiamento, questo, testimoniato da diversi fattori: diminuzione dei battesimi, dei matrimoni religiosi, dell’iscrizione all’ora di religione, dalle chiese sempre meno frequentate, e dalla drastica riduzione delle vocazioni, che ha costretto i vertici della Chiesa ad accorpare molte parrocchie.

Ebbene, amici, oggi, dopo 33 anni di 8×1000 (il sistema entrò a regime nel 1990), si può affermare che il disinteresse dei cattolici a sottoscrivere la dichiarazione di destinazione dell’8 X Mille alla propria Chiesa sta continuando, cosa che sta creando non poca preoccupazione nei vertici del Vaticano. La diminuzione rilevata purtroppo continua ad avanzare, mettendo in difficoltà le strutture assistenziali che la Chiesa continua a mantenere. Di conseguenza, con meno firme sul modello 730, quanto girato al Vaticano dal gettito fiscale, risulta ogni anno in diminuzione con pesanti ricadute sul funzionamento della struttura.

La realtà, amici, è che dalle ultime dichiarazioni dei redditi analizzate, l'Assemblea dei vescovi ha informato che le risorse erogate dal Ministero delle Finanze sono scese ancora, se raffrontate agli anni precedenti; esse risultano pari a 910 milioni 266 mila euro, portando per la prima volta la cifra complessiva sotto il miliardo di euro. Il raffronto rispetto gli anni passati è evidente: nel 2023 la somma totale è stata di un miliardo e 3 milioni di euro, mentre nel 2022 era stata di un miliardo e 111 milioni di euro. Ciò nonostante, nello scorso anno, in base ai dati del Ministero delle Finanze, la Chiesa Cattolica è comunque rimasta in testa alle preferenze espresse dai contribuenti italiani. Sono risultate in aumento le quote destinate allo Stato, seguite dalla Chiesa Valdese a cui avevano assegnato la propria quota poco meno del 3% degli italiani.

Cari amici, il problema trattato oggi con Voi non è di poco conto. Le difficoltà della Chiesa Cattolica, oltre a quanto detto prima sulla parte finanziaria, sono aggravate da un altro serio problema: la drastica riduzione del numero dei sacerdoti! Le vocazioni languono, e sono sempre meno i giovani che intendono votarsi al sacerdozio. Stando ai più recenti dati della Conferenza episcopale, nel 2020 il totale dei sacerdoti in Italia era pari a 31.793 unità. Erano 38.209 nel 1990: il calo, in trent’anni, è stato del 16,5% con 6.416 sacerdoti in meno, ma solo tra il 2010 e il 2020 il clero è diminuito dell’11%. Indubbiamente un problema serissimo, che dovrebbe far riflettere tutti i cattolici, e che dovrà essere affrontato con grande attenzione,  per poter trovare adeguate risposte.

A domani.

Mario

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