Oristano 31 maggio 2024
Cari amici,
Voglio chiudere i post di maggio parlando di risparmio energetico. Il mondo, volente o nolente, dovrà adottare il classico motto “Nulla si
crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma”, se vorrà, davvero, salvaguardare il pianeta! Il motto prima ricordato, che concretizza il
principio dei “Cambiamenti irreversibili nei fenomeni naturali”, scaturì
dagli studi di Antoine-Laurent de Lavoisier, uno scienziato del '700, Padre-iniziatore
della chimica moderna; principio che contribuì a diffondere, anche presso ai
non addetti ai lavori, la conoscenza di questa importante legge naturale. Ebbene, cari lettori, oggi utilizzo questo motto per introdurre l’argomento di cui voglio parlare con Voi: una brillante idea-progetto che utilizza gli “scarti di riso” come
ottimo isolante termico delle nostre abitazioni. Vediamo come.
C’è da sapere che gli
steli e la pula del riso, cioè la parte esterna della pianta che rimane dopo l’estrazione
dei chicchi, contiene una grande quantità di silicio; una parte che, essendo considerata un rifiuto, normalmente viene gettata
via. Ora, però, questi residui vegetali, finora considerati dei rifiuti, possono
diventare i protagonisti di una importante innovazione. Si, amici, gli scarti
della filiera agricola, in particolare quelli del riso, possono essere
utilizzati come isolante termico degli edifici. L'idea geniale è venuta ad una
startup innovativa, la Green Tech Industry, guidata da Antonio Paccione,
pugliese del barese, precisamente di Modugno. Nata nel 2022, questa startup ha
brevettato dei particolari pannelli con un alto potere isolante.
Questo brevetto, come
afferma con orgoglio il Presidente Paccione, assume oggi un'importanza particolare,
"vista la Direttiva della Commissione europea 'Case green', che vuole
ridurre quanto prima i consumi energetici delle abitazioni in modo da ottenere
un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050". Per venire
incontro a questa esigenza, il progetto della Green Tech Industry, ha concepito
dei particolari pannelli che utilizzano proprio gli scarti della filiera
agricola del riso, miscelati con delle fibre termo-fusibili. Pannelli che, testati
e brevettati, hanno dimostrato di consentire un ottimo isolamento termico “a cappotto” perfettamente
isolante.
Gli edifici così
realizzati risultano perfettamente in linea con le nuove normative e possono
guardare al futuro senza sprechi energetici e alti costi, in particolare
ambientali, come del resto prevedono le norme e gli obiettivi dettati
dall’Unione Europea nei Paesi membri. Come ha avuto modo di raccontare nelle
numerose interviste il Presidente Paccione, "La start up nasce da
un’idea condivida da quattro amici imprenditori; insieme a Salvatore Matarrese,
Antonio Stolfa e Luca Russo, abbiamo creduto nell’innovazione di processo e di
prodotto nell’edilizia. Un’esigenza sensibile al mercato e alle imprese di
settore. I giovani ripongono oggi più attenzione al tipo di classe energetica
delle proprie abitazioni, anche in fase di acquisto, e che siano sostenibili e
salubri nel tipo di materiali impiegati".
Amici, la Commissione
Europea nell’emanare la Direttiva Case Green ha ritenuto che gli edifici presenti negli
Stati membri sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle
emissioni di gas serra. In tal senso la nuova direttiva ha stabilito un
percorso finalizzato al raggiungimento di un grande obiettivo: avere edifici
neutrali dal punto di vista climatico entro il 2050; guardando, ovviamente, agli
step intermedi di risparmio energetico per il patrimonio edilizio, ovvero
prevedendo una riduzione del consumo medio di energia del 16% nel 2030 e del
20-22% nel 2035. L’attenzione particolare è quindi rivolta ai livelli
energetici di ogni singolo edificio, in quanto il 55% della riduzione
energetica andrà raggiunto attraverso la ristrutturazione di quelli che
presentano, ancora oggi, le performance peggiori.
Cari amici, è proprio in
questa direzione che si sta muovendo la startup Green Tech Industry che,
per il futuro, ha in preparazione ulteriori, interessanti progetti. Uno di questi è “la
realizzazione di un bio-mattone, anch'esso realizzato con materiali di
scarto agricolo", come ha anticipato il Presidente Paccione. Far sorgere
questa industria al Sud, tra l’altro, inverte la logica che le innovazioni
nascono e sono frutto delle menti e delle aziende del Nord! Realizzarle al Sud significa, in particolare, evitare la fuga dei cervelli, e creare quelle condizioni di
crescita del Meridione tanto auspicate ma mai realizzate! C’è da ben sperare.
A domani.
Mario