Oristano 5 marzo 2025
Cari amici,
Poco tempo fa ho dedicato alla lingua sarda un post su questo
blog, analizzando la storia e le origini della parola sarda “EJA”, espressione
breve ma alquanto complessa, in quanto ricca di tutta una serie di significati.
Chi vuole curiosamente leggerlo questo post può cliccare sul seguente link: http://amicomario.blogspot.com/2025/02/noi-sardi-usiamo-tutti-i-giorni-in.html.
Ebbene, oggi, sulla stessa falsariga, voglio analizzare con Voi un’altra
conosciutissima parola sarda AJÒ, che sicuramente, quanto ai suoi possibili
significati, è un'espressione ancora più complessa. Ma proviamo a vedere insieme questa parola,
partendo dalle sue possibili origini.
I sardi non sono avvezzi ad abbondare con le parole: ne usano poche, ma spesso alquanto taglienti ed
efficaci, accompagnate magari da una particolare intonazione, oltre che da gesti
ugualmente efficaci; ed è proprio "questo mix" di parole e gesti che che da alla parola sarda, pronunciata in diversi modi ed accompagnata dai particolari gesti che la accompagnano, significati spesso anche molto
diversi. La parola che esaminiamo insieme oggi, insieme, è “AIÒ”, una
parola brevissima, ma che per noi sardi riesce ad esprimere un’infinità di
significati; è una specie di invito, di stimolo, di incoraggiamento o di rimprovero, un parola breve e secca, che crea tutta una serie di
effetti, che vanno dalla fretta all’impazienza, dalla sorpresa all’incitamento, arrivando
persino all’incredulità!
Ajò è una parola che è diventata
così nota anche al di fuori dell’isola, tanto da essere diventata praticamente
una specie di marchio identificativo di noi sardi! La parola AIÒ, cari lettori, è di antica origine, tanto
che gli studiosi oscillano in particolare su due diverse tesi: secondo la
prima, il termine “AJÒ” potrebbe derivare dal verbo latino “ire” (andare),
mentre la seconda risalirebbe ad un periodo storico antecedente a quello
latino, ipotizzando addirittura che potrebbe derivare dall’assiro “AḪÛ”, che
significa “essere fratelli”, “stare insieme”, “essere amici”.
Come accennato prima il
linguaggio dei sardi è sintetico e criptico allo stesso tempo, in quanto non
abbonda mai in troppe parole, ma colora quelle usate accompagnandole con diverse,
particolari espressioni, gestuali e vocali. Si, in questo caso con la
brevissima parola AJÒ i sardi riescono ad esprimere una miriade di sensazioni:
non è solo un sì di assenso, ma a ben leggere anche un suo opposto! Indica
meraviglia, sorpresa, curiosità, invito a fare, oppure al suo contrario, esprime
incredulità per un’azione fatta male! Sono i gesti che l’accompagnano a
chiarire il reale significato della breve espressione AJÒ. Nella foto a lato qualche esempio.
Questa brevissima parola,
amici, è usata in tutti gli ambienti: da quelli agro pastorali a quelli da
salotto. Questa sua straordinaria versatilità, pensate, viene usata dai sardi
anche nei confronti degli animali. Col significato di “dai!”, “sbrigati!”,
“muoviti!”, Ajò viene addirittura utilizzato per richiamare gli animali durante
i trasferimenti da un podere all’altro, oppure, come avveniva ai tempi della
civiltà contadina, per incitare gli animali da lavoro mentre aravano o
trainavano carri e aratri. Ironicamente si può affermare che la parola Ajò può
essere considerata una specie di coltellino svizzero linguistico!
Amici lettori, la parola Ajò
è talmente presente nella mente e nei sentimenti dei sardi, che viene
utilizzata perfino nell’italiano regionale dell’Isola. Per i sardi in effetti
la parola Ajò non è solo un’espressione: è un atteggiamento, un modo di essere.
È l’invito deciso del pastore che guida il gregge, l’incitamento tra amici in
ritardo, l’esortazione del nonno al nipote che perde tempo, la spinta
necessaria quando si deve agire senza troppe storie. Insomma Ajò è una parola
che, una volta entrata nella mente, non esce più!
Cari amici, nel nostro
linguaggio di cui siamo fieri e orgogliosi, nel suono così semplice di questa
parola c’è tutta l’anima della Sardegna: energica, diretta, schietta, tant’è
che, usata in forma di esortazione imperativa, AJÒ fa parte del motto che
chiude l'inno ufficiale della Brigata Sassari, scritto nel 1994: “Ajò, Dimonios,
avanti forza Paris!”.
A domani.
Mario
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