Oristano 12 giugno 2024
Cari amici,
Di recente si sono svolte le elezioni per il nuovo Parlamento Europeo. Chissà se cambierà qualcosa in meglio, anche se molti ne dubitano! Ebbene, oggi voglio parlare con Voi della Direttiva "Case Green", che, a mio avviso, sarà un
salasso mica di poco conto! Questo provvedimento è basato sull'efficienza energetica delle abitazioni presenti e future negli Stati membri, Direttiva che è stata approvata di recente, dopo un batti e ribatti di non poco conto, e che risulta pesantissima! La “Direttiva
case green” dell’Unione Europea, è entrata ufficialmente in vigore con la
pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE, ed ecco che cosa stabilisce. Con questo provvedimento gli edifici pubblici e privati dovranno
arrivare ad “emissioni zero” entro il 2050, con una progressione calendata a
partire dal 2030. Seppure la data del 2050 appaia alquanto lontana, c'è da dire
già nei prossimi due anni gli Stati membri dovranno raggiungere alcuni importanti
obiettivi fissati dalla normativa dell'UE.
Quindi anche l’Italia,
come gli altri Stati membri, sarà tenuta ad inviare alla Commissione UE la
prima proposta di piano di ristrutturazione degli edifici entro il 31
dicembre 2025. A partire da quella data, infatti, per gli edifici già esistenti
dovranno essere adottate le misure necessarie per il miglioramento della loro
prestazione energetica, al fine di soddisfare i requisiti minimi fissati dalla Direttiva UE (art.5). Per quanto tecnicamente,
funzionalmente ed economicamente fattibile, per gli edifici abitativi si dovrà operare per ridurre il consumo medio di energia primaria in kWh/(m2.a) dell’intero parco
immobiliare residenziale.
Ora, dunque, dopo l’approvazione
della Direttiva UE, la palla passa ai
singoli Stati membri, che dovranno adoperarsi per mettere in pratica gli
obiettivi imposti dall'Unione Europea. L’obiettivo della Direttiva è quello
della riduzione dell'inquinamento provocato dagli edifici, operando per
massimizzare la loro efficienza energetica, con conseguente riduzione delle
bollette dell'energia elettrica. Il problema, però, appare di non poco conto,
anzi direi che è terribilmente serio, se pensiamo ai costi che ogni famiglia
dovrà sostenere per l’adeguamento necessario! La prima domanda che ci viene in
bocca è: “Quanto tempo hanno gli italiani per adeguare le proprie case alla
nuova direttiva? La seconda, invece, è: “Chi
aiuterà i privati a sostenere gli alti costi di adeguamento delle abitazioni,
portandole ai livelli previsti dall'Unione Europea?”.
Per quanto riguarda la
prima domanda, partendo dal contenuto della Direttiva, c’è da dire che il
raggiungimento dell'obiettivo zero emissioni non è fattibile in poco tempo. Per
i fabbricati di civile abitazione si dovrà ridurre il consumo medio di energia
primaria in kWh/(m2.a) dell’intero parco immobiliare residenziale, con il
seguente calendario: di almeno il 16% rispetto al 2020 entro il 2030, di
almeno il 20-22% rispetto al 2020 entro il 2035, entro il 2040 e
successivamente ogni 5 anni dovrà essere equivalente o inferiore al valore
determinato a livello nazionale sulla base dei miglioramenti raggiunti con gli
step precedenti.
Inoltre, la Direttiva
case green prevede che il 55 % del
calo del consumo medio di energia dovrà essere
conseguito mediante la ristrutturazione del 43 % degli edifici
residenziali con le prestazioni peggiori. Per quanto riguarda, invece, gli
edifici di nuova costruzione, gli Stati membri dovranno provvedere affinché questi
siano a “Emissioni zero” secondo il seguente calendario: a decorrere dal 1°
gennaio 2028, gli edifici di nuova costruzione di proprietà di Enti pubblici, e
a decorrere dal 1° gennaio 2030, tutti gli edifici di nuova costruzione.
Quanto alla seconda
domanda, ovvero “Chi aiuterà i privati a sostenere i costi di adeguamento
delle abitazioni, portandole ai livelli previsti dall'Unione Europea”? C’è
da dire che i costi non sono indifferenti! Dalle spese per il cappotto termico agli infissi, dal rifacimento del tetto alla
sostituzione della caldaia, si parla di cifre sui 40/60 mila euro a famiglia. Gli
Stati dovranno mettere in atto una serie di strumenti agevolativi, volti a
sostenere in particolare le famiglie economicamente vulnerabili. Sarà, dunque
dato il via libera agli incentivi economici e ad altre tipologie di sostegno.
Cari amici, in questo impegnativo
compito, le banche potrebbero svolgere un ruolo importante nella sfida imposta dall’UE;
infatti, si parla di mutui ipotecari verdi e prestiti verdi. Insomma, prodotti
finanziari a condizioni agevolate per sostenere la ristrutturazione energetica
degli immobili. Vedremo in che modo l'Italia riuscirà a sostenere i propri
cittadini per il raggiungimento dell’obiettivo comune imposto dall'Unione
Europea. Staremo a vedere come l’Italia sarà capace di affrontare seriamente questo
problema!
A domani.
Mario
1 commento:
Soluzione della Commissione Europea: aboliamo le leggi della termodinamica!
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