Oristano 3 giugno 2024
Cari amici,
Del grande deserto del
Sahara mi è capitato di parlare diverse volte su questo blog, essendo oggi il
deserto più grande del mondo, con una superfice praticamente vicina a quella di
tutti gli Stati Uniti. Sappiamo anche che questo immenso territorio non è stato
sempre desertico, ma in passato aveva una vegetazione rigogliosa, coltivazioni,
fiumi e laghi, animali e abitanti. Poi, come è successo in altre zone, i
cambiamenti climatici hanno desertificato questo paradiso, rendendolo arido e
apparentemente privo di vita. Solo in apparenza, però.
Ebbene, in questo arido
Sahara, terra ritenuta del tutto inabitabile, dove si alternano grandi dune di finissima sabbia
preda di venti impetuosi a sconfinate pianure che vengono modificate giorno
dopo giorno, con un clima secco e arido, la vita non è morta: si è solo mimetizzata!
In questo inferno arido e bollente, dove la vita sembrerebbe impossibile,
contro ogni previsione gli scienziati hanno scoperto incredibili forme di
vita, come ad esempio un grande numero di alberi. Si, amici, alberi!
In precedenza, date le
condizioni estreme di questo deserto, era stato difficile studiarlo a fondo, ma
ora, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie, è stato possibile scoprire molto
di più sul deserto del Sahara. La scoperta più sensazionale è stata quella
della sopravvivenza del mondo vegetale! Si, grazie all’intelligenza artificiale(che
ha utilizzato algoritmi e immagini satellitari ad alta risoluzione) sono stati
rilevati e contabilizzati finora oltre 1,8 miliardi di alberi, che vivono
solitari nell’area del Sahel, nella parte Ovest del deserto.
Lo studio, subito pubblicato
sulla rivista Nature, ha coperto un’area di 1,3 milioni di chilometri
quadrati e si è basato su oltre 11.000 immagini rivelando che il Sahara e il
Sahel ospitano 1,8 miliardi di alberi! Questa straordinaria scoperta è stata
ottenuta, come detto, grazie a un totale di 11.000 immagini, fornite dalla NASA, che hanno
rivelato l’esistenza di questi alberi. Sempre con l’utilizzo dell’intelligenza
artificiale è stato possibile contarli, arrivando allo straordinario numero
prima indicato. Questo studio è stato condotto da Martin Brandt, un accademico
dell’Università di Copenaghen, in Danimarca.
Amici, anche per gli
scienziati è stata una scoperta incredibile, in quanto era ritenuto impossibile
per le specie arboree adattarsi a queste condizioni estreme. Tra le
caratteristiche più importanti di questi alberi, che sopravvivono solitari nel
caldissimo deserto del Sahara, c’è la loro rigogliosa chioma. A seconda della
zona in cui si trova l’albero, l’estensione della sua chioma è più o meno
grande; tra 3m² e 12 m² circa. Altro fatto importante da evidenziare è che gli
alberi presi in considerazione per questo studio erano quelli con una chioma di
3 m² o più, ma la realtà è che ci sono anche altri tipi di arbusti più piccoli.
Ciò, dicono gli scienziati, implica un drastico cambiamento nel modo di
intendere gli ecosistemi.
Secondo Martin Brandt,
professore di geografia all’Università di Copenaghen che ha diretto lo studio, trovarsi
di fronte questa vegetazione rigogliosa, finora sconosciuta, ribalta le ipotesi
precedenti su tali aridi habitat. “Siamo rimasti molto sorpresi dal fatto
che ci siano (così) tanti alberi che crescono nel deserto del Sahara, e se è
pur vero che ci sono vaste aree senza alberi, ce ne sono anche altre,
desertiche come il Sahara, con un’alta densità di alberi, quindi, anche tra le
dune sabbiose, ci sono qua e là degli alberi che crescono”, ha ribadito Martin
Brandt.
Si, amici, grazie ai
risultati ottenuti da questi studi, si è arrivati alla conclusione che finora
non siamo riusciti a comprendere appieno la natura che ci circonda. Questa
scoperta rappresenta una rivoluzione nel nostro attuale pensare agli ecosistemi;
con una maggiore conoscenza degli alberi e degli ecosistemi del pianeta, forse,
avremmo trovato altre soluzioni ad una varietà di problemi ambientali, e ipotizzare
anche un modo diverso per garantire un futuro migliore, sia per l’ambiente che per
l’uomo.
Cari amici, non facciamo
i sapientoni: sulla straordinaria natura che ci circonda c’è tanto ancora da scoprire, comprendere
e riflettere. Se in un luogo così arido e inospitale come il deserto del Sahara,
una moltitudine di alberi ha saputo adattarsi e sopravvivere, ciò significa che
non siamo ancora riusciti a capire quella straordinaria e complessa natura che
ci circonda, con la sua incredibile capacità di sopravvivenza e resilienza! Dovremo,
ancora una volta, porci molte domande sui molteplici fenomeni dall'uomo non perfettamente
compresi, domande che. piano piano, con gli studi e le ricerche, troveranno le giuste risposte.
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento