mercoledì, giugno 05, 2024

MAI DIRE MAI! “PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE”, DICE UN SAGGIO PROVERBIO! E L’UOMO STUDIA UN SUO POSSIBILE FUTURO SU MARTE…


Oristano 5 giugno 2024

Cari amici,

Che la vita sulla terra stia diventando ogni giorno più a rischio, tra aumento della temperatura, costante distruzione dell’ambiente, scioglimento dei ghiacci e molto altro, è una realtà che preoccupa non poco gli studiosi. Ovviamente, chi studia questi fenomeni pensa al futuro, rendendosi conto delle possibili conseguenze anche catastrofiche, per cui si ipotizza l’eventualità di un possibile deterioramento del pianeta, tanto da pensare seriamente ad un necessario “ABBANDONO” della terra, nel caso che questa diventasse inabitabile.

Si amici, gli scienziati preoccupati dei possibili stravolgimenti nel nostro pianeta, ipotizzano il “trasferimento” della specie umana in un altro pianeta, come ad esempio MARTE. La prima domanda che essi si sono posti è questa : “Gli esseri umani possono vivere su Marte in un prossimo futuro? Ovviamente solo predisponendo tutta una serie di strutture, che, studiate in modo approfondito, potrebbero consentire all’uomo la vita su questo pianeta. Strutture possibili, che si spera di poter approntare nei prossimi 25/30 anni, come città, fabbriche, colture e allevamenti.

La risposta è dunque un “SI”, e, quanto alla città, è stato dato anche un nome a questo ipotetico nucleo urbano  da costruire sul “Pianeta Rosso”, come Marte da tempo è chiamato; la prima città su Marte si chiamerà NÜWA. Ovviamente si tratta di una città particolare, autosufficiente e sostenibile, capace di contenere ben un milione di persone. Questo innovativo, fantastico progetto è in corso di realizzazione da una grande azienda ingegneristica: “ABIBOO Studio”, ed è stato presentato di recente al concorso della The Mars Society, sviluppato dalla rete SONet, un team internazionale di scienziati e accademici, che potrebbe diventare presto realtà.

Questa ipotetica città di NÜWA sorgerebbe sul pendio di una delle scogliere marziane, in località “Tempe Mensa”, un luogo dove l’accesso all’acqua è considerato abbondante. Il progetto è stato selezionato, insieme ad altri nove, tra oltre 175 progetti in tutto il mondo che hanno partecipato al concorso della The Mars Society. Il progetto prevede la costruzione di una città verticale scavata nella roccia, protetta in questo modo da radiazioni e meteoriti e avendo accesso alla luce solare indiretta.

Quanto al nome dato alla città,  NÜWA, questo ha radici nella mitologica dea cinese che è la protettrice degli umani; una dea che ha sciolto cinque pietre per dare robusti pilastri sociali. Il progetto sviluppato da ABIBOO Studio è frutto delle attente, ripetute analisi sulle dure condizioni del pianeta: “Se dovessimo costruire gli edifici come sulla Terra, gli edifici tenderebbero a esplodere per la pressione. La radiazione solare e gamma che si abbatte su Marte ci ha costretti a costruire spazi che non sono direttamente esposti al cielo”, afferma Alfredo Muñoz, fondatore di ABIBOO Studio.

Amici, il complesso studio abitativo di esseri umani su Marte ha ipotizzato la realizzazione di cinque città come Nüwa, che fungerebbe da capitale. Ogni città ospiterebbe tra 200.000 e 250.000 persone; a parte Nüwa, il resto delle città seguirebbe la stessa strategia urbana, come Abalos City, situata al Polo Nord per sfruttare l’accesso al ghiaccio, o Marineris City, situata nel canyon più esteso del sistema solare. La soluzione adottata è un modello flessibile e scalabile che potrebbe essere facilmente applicabile in molte altre aree della superficie del pianeta Marte.

Negli edifici verticali scavati nella roccia, si svolgeranno tutte le attività residenziali e lavorative; questi palazzi saranno collegati tra loro da una rete di gallerie e da ascensori ad alta velocità, simili ai grattacieli sulla Terra. In questo modo si riducono i costi e le tempistiche di costruzione, creando spazi modulari facilmente replicabili. “Quando questi tunnel raggiungono la parete verticale della scogliera, gli spazi naturali creati artificialmente funzionano come zone cuscinetto. Sono stati chiamati ‘Green-Domes’ e sono di due tipi: quelli che consentono la presenza umana e fungono da parchi e quelli che sono vegetazione sperimentale esposti all’atmosfera puramente marziana.”, affermano gli architetti di ABIBOO Studio.

Inoltre, per potersi muovere liberamente e velocemente verrà utilizzato un sistema di treni leggeri e autobus che collegheranno le varie zone della città utilizzando dei tunnel longitudinali. Il trasporto da città a città, invece, verrà effettuato con treni di autobus/vagoni che viaggeranno su strade asfaltate. L’avveniristico progetto è studiato in modo le città siano tutte assolutamente “sostenibili”, ovvero saranno capaci di autoprodurre tutto il necessario per il corretto funzionamento.

Oltre a produrre la necessaria quantità di energia da fonti rinnovabili, queste città di cui Nüwa è la capofila, saranno in grado di produrre gli alimenti necessari per la popolazione. La coltivazione delle colture sarebbe la principale fonte di produzione alimentare, fornendo il 50% della dieta umana, trasformando CO 2 in O 2 e prendendo parte al sistema di trattamento dell’acqua. Ai piedi della scogliera, sono stati concepiti dei grandi padiglioni per l’interazione sociale nella valle, caratterizzati da una copertura traslucida in grado di offrire la vista sui paesaggi di Marte. Le risorse alimentari arriveranno, oltre che dai vegetali coltivati, anche fa fonti animali: si alleveranno maiali, polli e pesci, oltre ad insetti, anch’essi necessari; nelle vicinanze della città  verranno allestiti dei capannoni  protetti, in quanto l’allevamento ha bisogno di un’atmosfera simile a quella umana per vivere.

Cari amici, la realtà è che la nostra terra è davvero in pericolo! Seppure io, per ora, consideri il trasferimento su Marte una bella, grande utopia, “MAI DIRE MAI”! In questo nostro mondo, che l’uomo continua a rovinare, la catastrofe potrebbe essere più vicina di quanto immaginiamo! Allora, continuiamo a studiare la nascita su Marte di città come Nüwa e delle sue città gemelle, progettate oggi per accogliere gradualmente, “domani”,  gli esseri umani, fino a raggiungere una capacità di 1 milione di abitanti. Sembrerà fantascienza, ma meglio avere sempre un piano B!

A domani.

Mario

 

1 commento:

Giovanni ha detto...

Certo, sarebbe bello avere delle città su Marte, colonizzarlo, ma per forza di cose sarebbe necessario avere una base d'appoggio sulla Luna e come la mettiamo con i trasporti? Con quali mezzi? Con quali tecnologie? Poi abbiamo una serie di problemi: prima di tutto il nostro Sole che è entrato in una fase di Grande Minimo Solare e questo comporta un problema, leggesi CME e in questo ultimo periodo ne sta producendo parecchi di classe X. Se un qualsiasi equipaggio umano si trovasse nello spazio oltre la Terra essi morirebbero per avvelenamento da radiazioni. Marte poi è un ambiente che non perdona! Le radiazioni a terra sono molto, molto più forti che qui sulla Terra. Come lo risolviamo? Abbiamo inoltre il fatto che la maggior parte della superficie marziana è composta da permafrost e se per un caso fortuito il nostro Sole entrasse in una fase T-Tauri esso si scioglierebbe. Addio insediamenti! E dulcis in fundo abbiamo un problema: loro ( http://www.margheritacampaniolo.it/Feltri/silicio_universiparalleli.htm )!