giovedì, agosto 20, 2020

PREDIRE IL FUTURO: L’UOMO HA SEMRE CERCATO IN MILLE MODI DI CONOSCERLO IN ANTICIPO, PER CALMARE L’ANSIA DEL DOPO.


Oristano 20 agosto 2020
Cari amici,
Per cercare di conoscere il futuro l’uomo ha da sempre utilizzato mille modi: dall'interpretazione del movimento degli astri all'esame dei visceri degli animali sacrificali, dall'analisi del volo degli uccelli alla lettura dei fumi dei fuochi dei sacrifici e all'interpretazione dei sogni. Quest’ansia di conoscere in anticipo ciò che sarebbe successo in futuro, risulta in auge fin nelle civiltà più antiche.
Dalla Mesopotamia alla Grecia, dal Nilo al Reno, da Roma a Gerusalemme le civiltà che si susseguirono nel corso dei millenni affidarono la “ricerca della conoscenza del futuro”, ovvero la gestione del delicato rapporto dell'uomo con il mondo degli dei, fu affidata a maghi, druidi, profeti, oracoli e veggenti la cui fama fu talvolta così ampia da renderli immortali nella memoria dei popoli.
Alcuni nomi di questi “veggenti” sono giunti fino a noi attraverso la narrazione biblica, altri per mezzo delle raccolte di testi sacri della tradizione persiana o delle opere letterarie e delle raffigurazioni tramandate dalla cultura greco-latina. Veggenti che risultano essere i testimoni di un’epoca remota, i depositari di usanze millenarie e condivise, capaci di collegare tra loro culture diverse e talvolta geograficamente lontanissime. Uno dei veggenti più famosi (le cui profezie sono ancora oggi allo studio) fu certamente Nostradamus.
La ricerca della conoscenza del futuro in realtà non si è mai spenta, in quanto l’uomo, oggi come ieri, si è sempre sforzato di conoscere il mondo dell’ignoto. Motivo base l’intento di poter scansare i pericoli e affrontare meglio le difficoltà che lo avrebbero riguardato in modo più consono. Anticamente a svolgere questa funzione erano persone particolarmente sensitive e dotate di un carisma forte, e questa loro capacità li portava ad essere creduti e riveriti. In passato l’arte della divinazione era tenuta in così alta considerazione da essere ufficialmente riconosciuta dai governanti e capace di influenzare in misura decisiva la vita politica e sociale della Comunità e tutti gli eventi collegati.
In realtà gli oracoli di ieri (nell'immagine a lato quello di Delfi), così come quelli di oggi, erano temuti e rispettati per un motivo particolarmente importante: essi erano considerati quel “trait d’union”, quel sottile legame che mette in relazione l’uomo con la divinità; erano quel canale comunicativo che consentiva all’uomo di vedere in anticipo il suo destino. Tutto poteva essere predetto: dal risultato della semina alla sorte di una battaglia, dal futuro di una stirpe reale al successo di un proposito amoroso, dal miglioramento economico alla durata più o meno breve o lunga della vita.
Gli oracoli di oggi non ricorrono certo al volo degli uccelli o alla lettura dei visceri degli animali; essi usano sistemi ben più moderni e al passo coi tempi: dalle sfere di cristallo alle carte, dalla lettura della mano all'interpretazione dei segni zodiacali. Tra gli oracoli di oggi, tra l'altro, i così detti maghi, si annidano persone assolutamente prive anche della pur minima conoscenza dell’arte divinatoria. La Chiesa ha cercato fin dal passato di considerare pericolose e blasfeme queste persone, e provare a sopprimere discipline quali l’astrologia e la cartomanzia, classificandole come torbida alleanza con il grande nemico: il demonio.
Nel 19º secolo, con l’avvento e la diffusione delle scienze razionalistiche, si credette di aver inferto un colpo mortale alle false credenze divinatorie dei così detti maghi, ma non fu così. Questi anziché estinguersi non solo continuarono ad essere consultati ma la loro diffusione si estese. Ne è una chiara dimostrazione l’interesse tra il curioso e il morboso che praticamente tutti noi continuiamo ad avere nei confronti dell’oroscopo, presente anche nei quotidiani, che viene letto regolarmente, seppure praticamente tutti ammettiamo di leggerlo esclusivamente per puro diletto.
Cari amici, siamo sinceri: chi di Voi non è mai rimasto attratto dalla curiosità di consultare l’oroscopo o non ha mai avuto la tentazione di farsi leggere le mani o le carte da una di quelle chiromanti che, con sgabello candela e tavolino, vivacizzano le feste popolari nel periodo estivo? Chi non è rimasto in qualche modo attratto o incuriosito dal significato dei segni zodiacali o dal susseguirsi casuale delle carte, estratte dal mazzo e poi analizzate per dare risposta a quesiti relativi ad amore, salute, soldi? Credo ben pochi!
Eppure, cari lettori, viviamo nel terzo millennio, un periodo dove la razionalità dovrebbe aver cancellato da un pezzo la superstizione! Se ci ragionassimo sopra, tutti quei gesti, quelle pratiche e quei rituali del passato, nell'odierna società tecnologica e razionalista dovrebbero apparire solo uno dei miti del passato. Invece l’arte divinatoria, in barba alla razionalità, continua a permanere e ad affascinarci; essa costituisce la testimonianza ancora viva e vitale che quelle usanze antichissime, sviluppatesi all’alba della storia dell’uomo e giunte fino a noi attraverso i millenni. Ecco perchè ci interessano: perchè sono ancora cariche del fascino misterioso che da sempre avvolge l’arte di predire il futuro.
Nell’uomo il desiderio di conoscere in anticipo la sua sorte non sarà mai spento!
A domani.
Mario



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