venerdì, ottobre 23, 2020

DIETA MEDITERRANEA E SALUTE: PER EVITARE AI BAMBINI PATOLOGIE COME IL DIABETE E L’OBESITÀ, I PEDIATRI LA CONSIGLIANO FIN DALL’ETÀ DELLO SVILUPPO.

 


Oristano 23 ottobre 2020

Cari amici,

Al XIV Congresso nazionale della Federazione italiana medici pediatri (FIMP), tenutosi dal 15 AL 17 ottobre 2020, i numerosi medici partecipanti, riuniti in modalità virtuale, hanno messo a fuoco in particolare il tema chiave del Congresso: la corretta alimentazione dei bambini e gli effetti che gli stili alimentari “sbagliati” hanno sulla loro salute, sia a breve che a lungo termine. Il risultato è stato chiaro: utilizzare la “Dieta mediterranea” sin dall'infanzia, è in grado di evitare ai bambini lo sviluppo di molte patologie, dal diabete all' obesità, fino ai tumori. E su questo delicato argomento, l’intervento educativo del pediatra di famiglia è fondamentale per 'radicare' nei genitori e negli educatori un corretto stile alimentare del bambino nel contesto familiare e sociale.

La dieta mediterranea, lo voglio qui ricordare, fin dal 2010 è stata proclamata dall’UNESCO come facente parte del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Secondo il Dott. João Breda (capo dell’Ufficio Prevenzione e Controllo delle Malattie Croniche dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), molte nazioni, purtroppo, hanno perduto la buona abitudine di consigliare di mangiare sano, ovvero secondo le regole della dieta mediterranea che, lo ricordiamo, porta a tavola soprattutto cereali, legumi, verdure, olio d’oliva, frutta e, con moderazione, vino, carne bianca e pesce. Al contrario, la dieta propinata ai bambini di molti Paesi d’Europa include troppi zuccheri, tanti grassi e alimenti salati, tra l’altro non al naturale ma altamente processati, come patatine fritte e merendine.

Durante il Congresso prima citato i pediatri partecipanti hanno sostenuto che se la dieta mediterranea fosse stata somministrata fin dall’infanzia, alimentarsi in questo modo corretto avrebbe consentito una crescita regolare, in particolare avrebbe protetto sia contro il diabete di tipo 2 che nei confronti delle altre malattie, combattendo efficacemente anche l’obesità. Secondo gli ultimi report forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, i livelli di obesità e sovrappeso dei bambini nell’area europea del Mar Mediterraneo sono tra i più alti al mondo.

La dottoressa Raffaella de Franchis, pediatra dell’Area alimentazione e nutrizione della Federazione Italiana medici Pediatri (FIMP) ha dichiarato: "Da un nostro studio è emersa chiaramente l’importanza della dieta mediterranea per il benessere complessivo del bambino, capace anche di evitargli lo sviluppo di patologie come la celiachia o il morbo di Crohn e altre malattie infiammatorie croniche come diabete, obesità, malattie degenerative e tumori, tutte patologie in drammatico aumento nei bambini. Un approccio che interviene inoltre nel determinare la costituzione del microbioma intestinale corretto, quello che la persona si porterà avanti tutta la vita".

Un altro pediatra partecipante al Congresso, il dottor Mattia Doria, si è così espresso: "La dieta mediterranea è l’unico schema dietetico considerato antinfiammatorio. È fondamentale però, perché esplichi il suo effetto benefico, che il pasto sia completo di ogni segmento che lo compone. Come radicarla negli stili di vita corretti? Ricordando che già attraverso l’allattamento materno si lascia traccia del sapore di alcuni alimenti ed eliminando, nei primi mesi di vita, i sapori zuccherini. Dalla precocità dell’intervento educativo del pediatra di famiglia dipende lo stile alimentare del bambino e del nucleo familiare".

Un argomento, quello della dieta mediterranea, da praticare in famiglia, dunque, anche ai bambini che iniziano lo sviluppo, in quanto, secondo gli esperti, il consiglio ha fondate ragioni. Purtroppo il crescente cambiamento degli stili di vita, con diete assolutamente inappropriate nell’età infantile, sta facendo danni davvero importanti, tanto che si stima che tra dieci anni in Italia ci saranno 1,3 milioni di bambini in sovrappeso.  Alla dieta errata si aggiunge poi, anche la mancanza della giusta quantità di movimento. La sedentarietà, in particolare nel bambino, è anch’essa un serio fattore di rischio da non sottovalutare.

Ormai i bambini passano troppo tempo seduti, sia in casa che fuori in piazza, stravaccati magari su una panchina (seppure accompagnati da altri compagni) con lo smartphone in mano, oppure a casa guardando la tv o videogiocando. Di questi danni risulta colpevole anche la progressiva urbanizzazione, che ha spostato la maggior parte della popolazione nelle grandi città; l’allontanamento dai piccoli centri, dove la vita era costituita da maggiore movimento, fatto in particolare all’aria aperta, costituiva un sano complemento nella fase della crescita.

Cari amici, ormai è assodato: siamo arrivati alla certezza che l’obesità nell’infanzia è strettamente associata all’obesità in età adulta, in quanto un bambino obeso sarà un adulto anch’esso obeso; tutto questo ne farà un soggetto ad alto rischio di malattie consequenziali. Il pericoloso, continuo aumento dell’obesità infantile, se non verranno trovate adeguate soluzioni, secondo gli esperti travolgerà i servizi sanitari di molti Paesi, con danni pesantissimi anche dal punto di vista economico. Via, dunque, le “cattive abitudini” prima richiamate: sostituiamole con un’alimentazione sana, ovvero con la dieta mediterranea fin da subito, con meno televisione, computer e cellulare, aggiungendo più movimento, svolto possibilmente all’aria aperta; solo così si potrà interrompere un circuito alimentare davvero pericoloso, che, oltre al resto, porta alla pericolosa obesità.

A domani, amici.

Mario


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