giovedì, ottobre 29, 2020

ANCHE IL PICCOLO PUÒ ESSERE IMMENSO. AL MUSEO DIOCESANO ARBORENSE, “L'IMMENSO MINUSCOLO” DI PAOLA MINELLO. LE OPERE ULTIME DELL’ARTISTA, IMPREGNATE DI GRANDE SACRALITÀ.

 


Oristano 29 ottobre 2020

Cari amici,

Nonostante il triste periodo che stiamo attraversando, impregnato di paure e in particolare del triste distanziamento sociale, il Museo Diocesano Arborense prosegue caparbiamente nella sua attività culturale, seppure obbligatoriamente limitata dalle normative anti-contagio. La ripresa, dopo il periodo estivo, è ripartita con una particolare mostra d’arte: l’esposizione di 30 tele dell’artista Paola Minello, incentrate sul tema del Sacro. A partire dal 16 novembre (purtroppo senza la classica presentazione al pubblico), la mostra, che ha per titolo “L'immenso minuscolo”, e che è costituita dalle particolari opere che l’artista ha realizzato nell’ultimo periodo della sua vita, sarà aperta al pubblico. Un percorso artistico davvero particolare, quello della Minello, artista a tutto tondo, che ha dedicato all’arte pittorica il periodo finale della sua vita. Un periodo nel quale l’artista si è cimentata in una approfondita ricerca spirituale personale, che lo spettatore potrà toccare con mano osservando con attenzione le sue opere. Sono trenta le tele esposte al Museo Diocesano, tra le quali cinque, rimaste incompiute, e che il suo compagno di vita, l’artista Salvatore Garau, ha completato.

Paola Minello, nata a Roma nel 1955 e scomparsa nel 2013, ha nel sangue la vocazione artistica fin dalla nascita. Dotata di una voce importante, entra giovanissima a far parte del coro delle voci bianche della Rai. Diploma in canto al conservatorio di Santa Cecilia, diventa un’apprezzata cantante a soli diciassette anni. Successivamente si cimenta sia in opere liriche che nelle colonne sonore di film importanti, come quelli di Ennio Morricone. La sua vita sembra ormai dedicata al canto a tempo pieno, costantemente partecipe in veste di corista dell’orchestra Rai impegnata in innumerevoli trasmissioni televisive, ed anche come solista in trasmissioni di grande ascolto, come “Pronto Raffaella”, “I migliori anni” e altre.

Oramai cantante affermata, utilizza la sua voce anche in molte pubblicità nazionali. Nel 1974, grazie alla musica, conosce l’artista Salvatore Garau che incomincia a frequentare e al quale si legherà nel 1991. Poi la sua vita cambia, e per Lei inizia un percorso artistico alquanto diverso. Dal 2002 decide di dedicarsi esclusivamente alla pittura, utilizzando quest’arte per soddisfare un suo particolare bisogno interiore: una profonda ricerca spirituale che la accompagnerà fino alla fine.

Lo spettatore che visita la mostra oristanese della Minello, curata dal marito Salvatore Garau, troverà traccia di questa sua costante ricerca spirituale nell’osservazione attenta delle trenta tele esposte, frutto del lavoro artistico degli ultimi anni della sua vita. Opere dipinte anche nell’ultimissimo periodo, tanto che alcune sono rimaste incompiute, poi completate dallo stesso Garau, che così ricorda il lavoro artistico della sua compagna di vita: “Paola è riuscita, pur nella piccola dimensione, a creare un immenso spazio dove abitano, quasi nascoste, o appena rivelate (forse impaurite dalla forza del colore e del gesto che le circonda), minuscole figure rubate dai grandi classici e rimpicciolite così tanto da destare umile tenerezza, quasi suggerissero Io sono, non ho bisogno di farmi notare. Una pittura che tiene nella propria culla quei minuscoli angeli e santi di tante sacralità, che altro non sono che cellule viventi dentro ognuno di noi, sono memoria silente che appartiene alla sensibilità e alla cultura di ciascuno, accentuando il loro (il nostro) essere parte dell'universo, quell'universo meraviglioso senza fine che ci circonda e del quale spesso ce ne scordiamo”. Diverse, importanti opere della Minello sono presenti in collezioni private e alla Fondazione di Sardegna.

Cari amici, a mio avviso quella della Minello, ubicata presso il Museo Diocesano, è una mostra interessante, davvero da visitare, perché farà riflettere non poco ciascuno di noi visitatori. A causa delle restrizioni dovute al Covid non si è potuto tenere, come detto, il classico vernissage, ma la mostra rimarrà aperta al pubblico (con ingresso gratuito) fino al 22 novembre, con i seguenti orari: il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

Grazie, amici, della Vostra sempre gradita attenzione.

Mario

Nessun commento: