giovedì, luglio 30, 2020

IL GIRASOLE. UN VEGETALE CHE SI PRESENTA NON SOLO CON UN MAGNIFICO FIORE, MA CHE È RICCO DI SOSTANZE DAVVERO BENEFICHE PER L’UOMO, IN PARTICOLARE PER LA SALUTE CARDIOVASCOLARE.


Oristano 30 luglio 2020
Cari amici,
Il Girasole (Helianthus annuus L.), è un vegetale appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Di origine del Nord America (ma secondo alcuni studiosi peruviana, o anche messicana), la sua coltivazione si è diffusa in Europa solo nei primi decenni del 1500, inizialmente prevalentemente a scopi ornamentali. Solo nel 1.700 ha raggiunto una certa importanza alimentare, in particolare come pianta oleifera, diffondendosi ampiamente nell’Europa orientale. La pianta infatti è ricchissima di semi, contenuti nel grande fiore a forma di cerchio dove maturano, e che costituiscono un vero serbatoio di sostanze benefiche.
Quelli che di norma vengono definiti semi in realtà sono i frutti secchi, detti acheni, di colore grigio-beige e di lunghezza che va dai 6 ai 10 mm; sono costituiti da un guscio duro esterno e da una mandorla interna, chiamata impropriamente “seme”. Questi frutti vengono, come detto, prevalentemente utilizzati per la produzione di olio a livello industriale. Recentemente, sono state selezionate, attraverso delle tecniche di miglioramento genetico, delle cultivar di girasole con semi contenenti elevate concentrazioni di acido oleico (oltre il 60%), da cui si estrae un olio più resistente alla degradazione termica ed ossidativa, perciò maggiormente indicato per friggere.
I semi di girasole risultano molto preziosi per l’organismo, tanto che il loro impiego in cucina è abbastanza vario; essi vengono utilizzati per preparare insalate, prodotti da forno, primi piatti, contorni, macedonie o in aggiunta allo yogurt, oppure consumati tostati e leggermente salati, o semplicemente come uno snack salutare. I semi di girasole, infatti, contengono una discreta quantità di fibra (8,6%), un buon quantitativo di proteine (21%), minerali (ferro, magnesio, fosforo, potassio e zinco), acidi grassi mono e polinsaturi e vitamine (folati, vitamina E). Una porzione di semi di girasole fornisce quasi l’intero fabbisogno giornaliero di vitamina E, un micronutriente dalle attività antiossidanti.
La scienza che studia gli alimenti considera i semi di girasole molto utili per il mantenimento della salute cardiovascolare, grazie alla presenza degli acidi grassi mono e polinsaturi, di cui sono ricchissimi, tanto da contribuire ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo LDL e ad abbassare la pressione arteriosa. La presenza di acidi fenolici (acido caffeico, acido gallico) e flavonoidi (quercetina), inoltre, fa sì che i semi di girasole siano ritenuti ulteriormente utili per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. I semi, oltre che spremuti, possono essere mangiati al naturale (sono utili a bambini e adulti, donne in gravidanza e a chi pratica attività sportive, perché hanno proprietà ricostituenti e mineralizzanti), sia consumati secchi che germogliati.
Quanto all’olio che si ricava dai semi, non dimentichiamo che è tra gli oli di semi più utilizzati in cucina nel mondo. La sua composizione, infatti, risulta particolarmente interessante. È composto essenzialmente di acidi grassi insaturi, per circa il 30% di acido oleico e poco più del 50% di acido linoleico. Entrambi sono precursori degli acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6. I due omega, come ben sappiamo, sono importanti per la salute del nostro cuore e per diversi altri aspetti.
L’olio di girasole, grazie alle sue proprietà antiossidanti, vista la discreta presenza di vitamina E, aiuta a contrastare i radicali liberi. La sua regolare assunzione aiuta il nostro organismo facilitando il trasporto di ossigeno, creando l’emoglobina nel sangue e ottimizzando la produzione di energia. Sotto questo punto di vista, possiamo dire che l’olio di girasole è assai migliore dell’olio di oliva nel combattere l’invecchiamento cellulare.
Cari amici, indubbiamente il girasole si è rivelato un vegetale davvero interessante e salutare, anche se, tornando all’olio che se ne ricava, non possiamo certo dire che può sostituire in tutto e per tutto l’olio d’oliva! In cucina l’olio di semi di girasole, oltre che essere utilizzato come ingrediente per la preparazione di dolci, emulsioni e diversi tipi di maionese, viene spesso utilizzato anche per friggere. Avendo, però, il cosiddetto “punto di fumo” davvero basso, a 130°, lo possiamo usare solo per fritture veloci, altrimenti è preferibile usare il più sapido olio d’oliva.
Nei Paesi mediterranei come il nostro, cari amici, è difficile pensare di sostituire il ben più noto e famoso olio d’oliva, parte integrante e salutare della dieta mediterranea, con quello di girasole. È usato invece in abbondanza in Russia, Ucraina e Argentina, che sono tra l’altro i principali produttori di olio di girasole nel mondo, dove viene utilizzato anche per la preparazione del biodiesel.
A domani, amici.
Mario


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