venerdì, luglio 17, 2020

GLI ANELLI. PERCHÉ LI INDOSSIAMO? QUAL’È LA MOTIVAZIONE, CONSIDERATO CHE IL LORO USO RISALE A MIGLIAIA DI ANNI FA?


Antichi anelli
Oristano 17 luglio 2020
Cari amici,
Difficile incontrare persone con le mani nude, totalmente prive di quei cerchietti preziosi infilati nelle dita, ovvero degli anelli. L’usanza, se così la possiamo chiamare, di portare nelle dita degli anelli è antica quasi quanto l’uomo, risalendo a migliaia di anni fa. Questo fatto fa sorgere una domanda spontanea: “perché indossiamo gli anelli? Quale il loro reale significato?”. Ed ecco, allora, un sunto della loro storia.
Da migliaia di anni l’uomo ha iniziato a mettere nelle dita dei cerchietti, degli anelli di varia foggia, forma e materiale, utili in primo luogo a rappresentare la posizione sociale della persona che li indossava, oltre che servire come ornamento o come dimostrazione di ricchezza. All’anello in passato veniva attribuito (in parte anche oggi) un forte significato simbolico, teso ad evidenziare pubblicamente lo stato sociale della persona (dall’autorità rivestita all’aver contratto matrimonio, dall’appartenenza ad un elevato stato sociale ad un gruppo, etc.). Insomma, l’anello era quasi un “biglietto da visita”, da esibire in pubblico per dire “Ecco chi sono e cosa rappresento”.
La chiara dimostrazione dell’antica importanza che gli anelli rivestivano in passato, la danno gli archeologi, che, nell'analizzare il frutto dei loro scavi, riferiti a resti umani di migliaia di anni fa, continuano a rinvenire nelle dita anelli di ogni foggia e pregio: in particolare in oro e pietre preziose, in particolare nelle sepolture di personaggi di alto rango. Insomma, dalla civiltà egizia alle tante altre, orientali e occidentali, l’anello è sempre stato presente, a simboleggiare potere, autorità, legame familiare e sociale. Un uso così frequente ha fatto sorgere anche miti e leggende, che hanno accompagnato sia l’anello in sé che la posizione dove esso veniva collocato: in quale dito e in quale mano, destra o sinistra.
Scomodando l’astrologia, in passato ben più utilizzata che ai nostri giorni, la mano sinistra è quella legata alla creatività e all’intuizione, all’arte e a tutto ciò che è racchiuso nella sfera emozionale. La mano destra, invece, è quella dell’azione, della razionalità e della logica. Seguendo questo filone si rileva anche che è importante conoscere se la persona indossa abitualmente un solo anello oppure tanti, ovvero se copre di anelli tutte le dita delle sue mani. Indossare molti anelli, secondo gli esperti, sarebbe sinonimo di sensibilità, ovvero, la persona che li indossa risulterebbe fantasiosa e dotata di particolare dolcezza.
Circa l’utilizzo della mano, destra o sinistra, l’astrologia sostiene che chi predilige la mano destra dimostra di essere una persona concreta, dotata di personalità dominante, tesa al raggiungimento dei suoi obbiettivi. Risulta importante anche sapere quale dito viene particolarmente usato, perché ognuno di essi ha una diversa simbologia, collegata a particolari caratteristiche del nostro carattere. Dal pollice al mignolo, amici, ogni dito ha la sua storia. Partiamo dal pollice.
Anni fa (quando ero più giovane di adesso), portare l’anello al pollice era tanto di moda, sia per le ragazze che per i ragazzi. Secondo la simbologia, chi indossa l’anello al pollice è un soggetto con una personalità vanitosa, ma allo stesso possessiva; insomma, una persona con un grande desiderio di fare molte conoscenze. Al giorno d’oggi, nel linguaggio giovanile, indossare l’anello al pollice significava dichiarare di essere disponibili al flirt.
Portare l’anello al dito indice, invece, ha il significato di essere una persona estroversa e intuitiva, dotata da un solido buon senso. Questo dito è scelto da persone con una grande gioia di vivere, ricche di buon umore in ogni situazione, che non si fanno spaventare dalle avversità. 
Chi predilige questo dito, dimostra di avere una mente sveglia, una buona capacità lavorativa e anche molta passione. È consigliato comunque, a chi porta gli anelli a questo dito, prima di legarsi per amore o per amicizia, di attendere, di non avere fretta.
Portare l’anello al dito medio, invece, significa essere un soggetto intelligente ma pacato, abile nel far fare agli altri ciò che si desidera; un soggetto che, allo stesso tempo, è però in grado di immedesimarsi anche nelle vite degli altri. Insomma, un individuo ricco di spirito pratico, che difficilmente si lascia trasportare dai sentimenti, preferendo di gran lunga il buonsenso. È anche un soggetto particolarmente altruista, che vuol bene a chi gli sta intorno, preso com’è dal desiderio di aiutare il prossimo.
Portare l’anello all’anulare, ha innanzitutto il significato della fedeltà. Fedeltà di coppia, in primo luogo, tant’è vero che l’anulare è il dito riservato alla fede nuziale. Anello, dunque, che evidenzia pubblicamente il legame tra due persone, fatto di lealtà e fedeltà. Circa il motivo per cui la fede viene indossata all’anulare sinistro, secondo un’antica credenza egizia è perché da lì passa una piccola arteria che risale il braccio e arriva dritta al cuore. Indossare l’anello a questo dito, a prescindere dal legame matrimoniale, significa anche essere una persona amante della vita, capace di godere delle piccole cose senza rinunciare a migliorare la propria vita e lo status sociale posseduto.
Indossare l’anello al dito mignolo, ha invece il significato di persona temeraria, che non ha paura di niente; una persona insomma coraggiosa, generosa e appassionata, molto decisa e poco incline alle mezze misure, che procede sul suo cammino senza farsi ostacolare da niente e da nessuno. Spesso però questa sua determinazione la porta a farsi dei nemici, ed essere giudicata rozza e incline alle trasgressioni. In antichità erano soprattutto i nobili gentiluomini a portare l’anello a questo dito; veniva infatti chiamato chevalier ed era utilizzato come sigillo, dimostrando che si possedeva sangue di nobili natali.
Cari amici, quante storie e leggende sugli anelli e sulle dita che li portano! Gli egizi, per esempio, credevano che attraverso le vene scorressero i sentimenti e dunque anche l’amore! Anche la simbologia legata alla sua forma circolare è molto antica, e trova le sue origini nelle nozze pagane, dove veniva tracciato un cerchio intorno agli sposi, come segno di buon auspicio.
Nell’epoca romana il cerchio, l’anulus probulus, era l’identificativo dell’anello di fidanzamento, che uomini e donne dovevano portare come vincolo alla loro promessa di nozze. La pratica di incidere i nomi degli sposi all’interno della fede nuziale risale invece al 1700 ed è arrivata fino ai giorni nostri.
Ecco, amici, ora quando vediamo un amico o amica con le dita piene di anelli, ne sappiamo qualcosa di più!
A domani.
Mario
Anelli...principeschi



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