venerdì, novembre 01, 2019

I GIOVANI RISCOPRONO L’AGRICOLTURA. NON È PERÒ UN RITORNO AL PASSATO, MA UN “RITORNO AL FUTUTO”. LE NUOVE TECNOLOGIE SARANNO FONDAMENTALI.


Oristano 1 novembre 2019

Cari amici,

Voglio dedicare la mia riflessione di oggi ai nostri GIOVANI, quelli ai quali, tutto sommato, stiamo per consegnare un mondo poco sano e strutturato in modo tale da negare loro anche un lavoro dignitoso. Per questa ragione il post di oggi parla del loro possibile ritorno al lavoro della terra, che può essere una soluzione per quei giovani disposti a credere che proprio lì ci possa essere uno spicchio del loro futuro. 
Dopo un drastico abbandono dei campi, diventati sempre più incolti, è la mancanza di lavoro che sta riportando i nostri giovani alla terra, al lavoro agricolo e di allevamento. In realtà, però, questo riavvicinamento alla madre terra non è “un passo indietro” per un “ripristino del passato”, ma un "passo in avanti", rivolto al futuro, fatto con l’utilizzo delle nuove tecnologie, in grado di cambiare totalmente la figura classica del contadino o dell’allevatore.
Seppure per molti il mondo dei campi sia ancora visto come una struttura arcaica, dove l’innovazione tecnologica non è mai stata eccessiva, oggi in realtà si potrebbe dire tutto il contrario, in quanto le nuove tecnologie stanno totalmente rivoluzionando il settore agro-pastorale, trasformando il contadino o l’allevatore di oggi in un vero manager tecnologico, operativo in un’agricoltura 2.0. Ciò è dimostrato con i numeri, considerato che a partire dal 2014 gli studenti iscritti alle facoltà di Agraria sono aumentati in Italia del 14%, e la tendenza continua a crescere di anno in anno. 
Questo sta anche a significare che la “nuova tecno-agricoltura” può essere una buona valvola di sfogo per abbattere l’attuale tasso di disoccupazione giovanile del nostro Paese, creando lavoro ai tanti ragazzi che, seppure muniti di titolo di studio, ne sono privi, e di conseguenza sono costretti ad emigrare. L’inversione di tendenza che sta riportando i giovani alla terra è già iniziata, e cresce ogni giorno il numero di imprenditori giovani e giovanissimi che avviano o trasformano attività agricole, con un’età media che va dai 25 ai 30 anni. 
Ad agevolare questo loro inserimento in un mondo che per millenni è stato arcaico e legato al capriccioso variare delle stagioni, c’è oggi la tecnologia, che è in grado di dotarli di supporti, di strumenti e applicazioni che li aiutano non poco nell’attività. Tecnologia che consente loro di monitorare i cambiamenti climatici, di evitare gli sprechi (soprattutto idrici), oltre che aiutarli in quel necessario controllo della produzione che può evitare errori e perdite di prodotto anche consistenti. Anche dal punto di vista del possibile inquinamento ambientale, la tecnologia ha fatto passi da gigante, consentendo di evitare l’uso eccessivo e dannoso di pesticidi e prodotti chimici. 
A governare questa rivoluzione altamente tecnologica, c’è oggi il computer aziendale, in possesso di tutti i dati relativi alla produzione e che il contadino manager è in grado di controllare con lo smartphone in tasca! Con questi due strumenti si possono guidare macchine che operano da sole sul campo, droni che controllano le produzioni dall’alto, e strumentazioni che effettuano il monitoraggio costante di umidità, temperatura, aggressioni batteriche e crescita controllata della produzione. Il tutto senza un eccessivo spreco di risorse umane, ma solo utilizzando pienamente i nuovi strumenti tecnologici.
I droni, per esempio, svolgono un ruolo essenziale, in quanto questi velivoli passando sopra le coltivazioni sono in grado di tenere sotto controllo la qualità dei prodotti sul campo, salvandoli dagli attacchi di parassiti e insetti; il risultato è che mangeremo frutta e verdura più sana, in quanto non sarà più necessario usare una dose massiccia di pesticidi per proteggere il raccolto. In questo modo ne ricaverà effetti benefici sia il profitto aziendale che l’ambiente. 
Insomma, amici, l’agricoltura di precisione si è prepotentemente inserita in quel millenario mondo arcaico, trasformandolo enormemente con l’inserimento delle tecnologie dello spazio. Per fare un esempio, negli ultimi anni risultano sempre più utilizzate le colonnine a infrarossi da usare nei filari delle piante per monitorare la loro salute; i raggi infrarossi sono utilizzati per quantificare il grado zuccherino all’interno dell'uva o dei meloni e cocomeri, mentre i ricercatori del CSP di Torino, con un software speciale da usare su queste colonnine hanno aiutato diversi viticoltori a prevedere il tasso zuccherino delle loro uve, evitando anche per tempo l’attacco dei parassiti. Si pensi che vengono utilizzati i satelliti addirittura per misurare lo stato delle falde acquifere!
Anche nel campo dell’allevamento le novità non mancano! Uno strumento molto importante, per esempio, è la creazione del robot mungitore, diventato in poco tempo uno strumento indispensabile nell’allevamento, che ha così trasformato le stalle normali in stalle domotiche. Sapete come funziona questo macchinario? In modo molto semplice; la mucca entra in un percorso fatto di sbarre metalliche e in questa stanza, tramite laser, quattro “aspiratori” individuano automaticamente i capezzoli dell’animale, iniziando a raccogliere il latte. 
Il liquido raccolto viene trasportato automaticamente nei serbatoi attraverso dei tubi di plastica. Una volta che la macchina ha finito, la mucca esce dal recinto e viene “accolta” da un altro robot che serve all’animale del fieno e dell’acqua. L’allevatore controlla tutto questo processo attraverso lo smartphone collegato al computer, potendo così verificare la quantità di latte raccolto da ogni singola mucca. Con questa tecnologia una sola persona riesce a gestire la mungitura e la pulizia di oltre 120 mucche!
Cari amici, per millenni i contadini sono sempre stati considerati uomini delle stelle, poiché avevano sempre lavorato la terra assecondando le fasi lunari e i mutamenti del cielo. Oggi quel legame antico è stato spezzato e l’agricoltura di precisione, fatta di soluzioni tecnologiche e conoscenze di derivazione spaziale, ha sostituito la precedente, innovandola e migliorandola. Ora lo sguardo dell’agricoltore o dell’allevatore, che prima era rivolto alle stelle, è rivolto allo smartphone, quell’indispensabile strumento costantemente nelle sue mani! Amici, è il colto, tecnologico "uomo di campagna" 2.0, l'agricoltore-allevatore del Terzo Millennio!
A domani.
Mario

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