martedì, agosto 27, 2024

NELL'ANTICA CHIESA DI SAN GIOVANNI DI SINIS, A FINE AGOSTO, I NURACHESI CONTINUANO A FESTEGGIARE IL LORO GRANDE SANTO: SANT'AGOSTINO.


Oristano 27 agosto 2024

Cari amici,

Da oggi 27 agosto si svolgeranno a Nurachi e a San Giovanni di Sinis i festeggiamenti in onore di Sant'Agostino. Sono certo, però, che in tanti non conoscono i particolari storici di questa festa, che gli abitanti di Nurachi festeggiano, con tanta fede e impegno, nei confronti di SANT’AGOSTINO; lo trasportano a piedi e di corsa, da Nurachi all’antica, storica chiesa di S. Giovanni di Sinis. C'è da sapere che Nurachi in antichità governava un territorio alquanto vasto, e aveva giurisdizione anche nei territori del Sinis, che successivamente passarono sotto il comune di Cabras. Pare che nel Sinis, in tempi lontani, sia esistita una chiesa dedicata a Sant’Agostino, dove si svolgevano le celebrazioni e i festeggiamenti in suo onore; solo in un secondo momento, dalla distruzione della chiesetta in poi, i festeggiamenti si spostarono nella chiesa di San Giovanni di Sinis, dove i nurachesi continuarono a venerare il Santo.

Il ridimensionamento del vasto territorio nurachese in favore di Cabras, che comportò la perdita di proprietà del Sinis e del relativo accesso al mare, comportò anche la perdita del diritto a officiare nella chiesa di San Giovanni di Sinis, l’antico santuario dell’XI secolo, in passato Sede Vescovile, oggi considerato una delle più antiche Chiese della Sardegna, privando quindi i nurachesi di portare avanti le tradizioni legate al culto di Sant’Agostino.

Da ciò nacque un’inestinguibile rivalità tra le due Comunità, quella di Nurachi e quella di Cabras, come ha avuto modo di scrivere il Dottor don Gerardo Pitzalis (quando era Parroco di Nurachi), nel bel libro - edito nel 2003 - che mette a nudo la storia di questo conflitto attraverso una interessante ricerca effettuata negli archivi storici di Cagliari e Diocesani di Oristano. Il libro, che porta il titolo significativo di “Nurachi: un’antica presenza nella penisola del Sinis”, ripercorre attraverso un serio studio socio-giuridico avallato da documenti probanti, i riconosciuti diritti di Nurachi su un territorio che oggi, invece, ricade nella giurisdizione di Cabras.

Come possiamo leggere nel libro, seppure con poco amore e tolleranza, la comunità di Cabras e quella di Nurachi arrivarono alla fine ad un compromesso: alla chiesa di Nurachi rimase la giurisdizione parrocchiale e il diritto di ufficiarvi i riti relativi al Santo. Da ciò ne derivò che Sant’Agostino, ogni fine agosto, viene venerato nella chiesa di San Giovanni, trasportato di corsa a piedi da Nurachi, e riportato a casa dopo i festeggiamenti. Per quanto riguarda le modalità del trasporto c’è da dire che non è accertato che in origine si corresse: probabilmente si andava a passo veloce, necessità derivata dal fatto che c’era una lunga distanza da percorrere.

Sul dissidio tra le due Comunità si raccontano storie e leggende. Una leggenda narra che Cabras originariamente custodiva la statua di Sant’Agostino e Nurachi quella di San Giovanni. I cabraresi, perchè gelosi della comproprietà della parrocchia con i nurachesi, rubarono a questi la statua di San Giovanni. I nurachesi, saputo del fatto, decisero di rubare Sant’Agostino. Da allora il trasporto del simulacro del santo rievocherebbe il recupero della statua.

Amici, quanto alla storia, già nella Carta de Logu, promulgata da Eleonora d’Arborea intorno al 1398, troviamo la menzione della festa di Sant’Augustinu de Sinnis. Si pensa che, finché è esistita una chiesa di Sant’Agostino nel Sinis, le celebrazioni e i festeggiamenti in suo onore abbiano sempre avuto luogo li, spostandosi, poi, nella chiesa di San Giovanni solo in un secondo momento, dopo la distruzione della chiesetta.

Oggi tra le due Comunità, seppure non ci sia grande amore, c’è reciproco rispetto. Attualmente l’organizzazione dei festeggiamenti della Comunità di Nurachi è affidata ad un comitato, che si è costituito recentemente in associazione culturale col nome di “Associazione Culturale Comitato Permanente di Sant’Agostino” che si occupa della festa in tutti i suoi aspetti: dalla raccolta fondi alla preparazione della corsa, dall’accoglienza dei corridori a San Giovanni di Sinis al coordinamento con la confraternita di Cabras che prende parte alla festa religiosa. Insomma, sopiti i forti dissidi del passato.

Cari amici,  il Sinis è terra antica, abitata dai tempi della civiltà pre-nuragica, con alle spalle una storia davvero grandiosa! Per saperne di più sulla storica chiesa di San Giovanni di Sinis, Vi invito a leggere il post che pubblicai nel mio blog il 31 agosto del 2015, ecco il link per rintracciarlo e, se siete curiosi, leggerlo: http://amicomario.blogspot.com/2015/08/san-giovanni-di-sinis-linestinguibile.html.

A domani.

Mario

1 commento:

Anonimo ha detto...

DOPO TANTI ANNI ORA CONOSCO LA STORIA DI SANT'AGOSTINO, E LE DIATRIBE TRA LE DUE COMUNITÀ. GRAZIE MARIO ORA UNA PICCOLA SPOLVERATA DELLA STORIA LA SO