lunedì, agosto 05, 2024

DETTI E CURIOSI “MODI DI DIRE”: PERCHÉ SPESSO, RIUNITI A TAVOLA, SI USA L’ESPRESSIONE “FARE LA SCARPETTA”? ECCO L’ORIGINE E IL SIGNIFICATO.


Oristano 5 agosto 2024

Cari amici,

Uno dei gesti più tipici degli italiani a tavola è  FARE LA SCARPETTA”. Un gesto diventato alquanto comune, in quanto, in presenza di un bel sughetto saporito, ancora rimasto nel piatto, risulta proprio difficile rinunciare ad intingere un pezzetto di pane per raccogliere il sugo rimasto, ovvero "fare la scarpetta"! È un modo davvero curioso di definire questo gesto alquanto usato, tanto da far pensare a come possa essere nata questa simpatica “espressione”. C’è da dire che circolano diverse teorie sulla sua origine, nata nell’Italia meridionale ma poi diffusasi col passare degli anni in tutto il territorio nazionale. Vediamole insieme.

L’origine di questo modo di dire, certamente nato nel nostro Meridione, non è chiara, ma due sono le più importanti, possibili derivazioni: quella secondo cui  la "scarpetta" si sarebbe riferita a una particolare forma concava di pane che avrebbe favorito la raccolta dei resti di sugo nel piatto, e l’altra, invece, secondo la quale la "scarpetta" sarebbe riferita, virtualmente, proprio alla scarpa che si indossa, che, mentre cammina raccoglie dalla strada ogni cosa che calpesta; un modo di certo poco elegante, per alludere a un’azione messa in atto da uno, insomma... “morto di fame”! La "scarpetta", dunque, sinonimo di "scarsetta", ad indicare, soprattutto nel Sud Italia, la scarsità di cibo di un tempo, che obbligava la gente ad accontentarsi del poco disponibile e a non sprecarne nulla.

Tutte, indubbiamente, supposizioni e malignità di chi proprio non condivide questo gesto, per cui se andiamo a consultare il “Prontuario di parole moderne” di Angelico Prati, fare la scarpetta definisce l’azione di “fare il ritocchino, pulire il piatto con un pezzetto di pane dopo avervi mangiato”. Questa espressione compare già nel 1871 sulla rivista La Frusta, quando il personaggio di Gaspero “er gobbo” pronuncia la frase: “Famme fa' la scarpetta a ‘sto tantino de sugo, che c’è arimasto”. Insomma, tutte le attestazioni ci confermano che la locuzione circolava nell’uso comune, colloquiale e familiare, almeno dalla metà del XX secolo, a Roma o comunque nell’Italia centro-meridionale, come confermato anche dalla presenza della locuzione in dizionari di abruzzese (1893) e molisano.

Sebbene questo modo di dire sia diffuso in tutta Italia, da Nord a Sud, sono diversi i modi e le parole usate per definire questo gesto; ogni regione ha il suo personale modo per esprimere questo atto “particolare”: nell’area centro-settentrionale, specie in Lombardia e Piemonte, è largamente diffuso pucciare, così come in alcune zone della Puglia e della Sicilia sud-orientale; sempre in Sicilia, come in Calabria, sentiremo usare abbagnari, ammugghiari, ammogliare. A Bologna si dice fare toccino, così come a Firenze fare la carrozzina o strafare, e a Biella stuiare.

Ebbene, amici, Cosa dice il Galateo a proposito della "scarpetta"? Il codice di comportamento a tavola, ben sintetizzato nel Galateo, che ha dettato e codificato l’insieme di norme comportamentali che regolano la buona educazione, c’è da dire che non risulta vietato fare la scarpetta. Al contempo, però, il Galateo indica che è possibile fare la scarpetta solo nelle situazioni più informali e rigorosamente utilizzando la forchetta e mai le mani!

Cari amici, per concludere, questa curiosa e giocosa riflessione sulla “scarpetta” fatta a tavola, al giorno d’oggi - sempre secondo il Galateo - la scarpetta la possiamo fare anche al ristorante, purché si usi solo la punta delle dita per tenere il pane che viene intinto nel sugo presente nel piatto, stando attenti a non toccare il sugo se non con quest'ultimo!  Lo conferma anche il maestro chef Gualtiero Marchesi che in molte dichiarazioni ha decretato che non c’è niente di meglio, per uno chef, vedere un piatto che torna in cucina lustro e pulito con gusto!  Sacrosanta verità!

A domani amici lettori.

Mario

1 commento:

Anonimo ha detto...

COSA CE DI PIÙ BELLO CHE FARE LA SCARPETTA E MAGARI LECCARSI LE DITA. ABBASSO IL GALATEO