lunedì, agosto 19, 2024

CHE BELLO FARE IL BAGNO NEL MARE D'AGOSTO! SPESSO, PERÒ, CI SONO TANTI PESCIOLINI CHE TI MORDONO I PIEDI! SONO PERICOLOSI?


Oristano 19 agosto 2024

Cari amici,

Fare il bagno nell’azzurro mare d’agosto, specialmente in una delle meravigliose spiagge della nostra bella Sardegna, è un piacere unico! Agosto è il mese preferito per le vacanze, in quanto tutti i fattori concordano: dalle giornate calde, alla temperatura dell’acqua, dal calmo sciabordio delle onde, che lentamente accarezzano la riva, al piacere di stare insieme ai nostri amici. Fare il bagno di primo mattino o, meglio ancora, alla sera, quando il sole si avvia al tramonto e si tuffa all’orizzonte, è qualcosa di assolutamente impagabile.

Eppure, sono certo che è certamente capitato a tanti, dopo che siamo entrati in acqua, sentire un contatto sulle gambe e sui piedi: sentire dei piccoli morsi o sui piedi o sulle caviglie, cosa che ci fa fare dei piccoli salti per il fastidio. Quando le acque sono molto chiare e trasparenti ci accorgiamo che questi “importuni” sono dei piccoli pesciolini, che si avvicinano alla riva, nuotando fra i tanti bagnanti. Sono anche di specie diverse (in gran parte appartenenti alla famiglia degli sparidi), che sguazzano felicemente tra i bagnanti.

Come mai tanta confidenza con i tanti che d’estate si immergono in acqua per fare il bagno? Il motivo è semplice: essi si nutrono delle cellule morte della nostra pelle, di cui pare sono ghiotti! In realtà i pesci nuotando e filtrando l’acqua, cercano il cibo sia ingoiando particelle sospese nell’acqua, che nutrendosi rovistando tra le piante marine, oppure – d’estate- tra le gambe dei numerosi bagnanti! Insomma, sono pesciolini alla ricerca di cibo, e la nostra pelle morta per loro pare sia davvero ottima!

Amici, a sentire gli esperti il comportamento di questi pesciolini (sparidi) nei nostri confronti non è né un comportamento anomalo né pericoloso, anzi: ci libera delle piccole parti della nostra pelle morta, stando tranquilli; quindi, è certo che nessuna conseguenza negativa ne può derivare. Ebbene, alla domanda “A che specie appartengono i pesciolini che ci mordono al mare delle nostre spiagge”? Ecco la risposta. Appartengono alle specie più diffuse nei nostri mari: le occhiate, le salpe, i saraghi, le mormore, le boghe e le orate.

Ma vediamo un po’ più da vicino questi pesci che possiamo facilmente incontrare a riva mentre facciamo il bagno.  Intanto è giusto sapere che sono “pesci gregari”, tant’è che è facile vedere dei gruppi numerosi che ci girano intorno. Le occhiate hanno una forma ovale e occhi grandi, la livrea è grigio-azzurra con riflessi argentati, più scura sul dorso e più chiara sui fianchi, per confondersi meglio nell’ambiente sfruttando i giochi di luce. In prossimità della coda questo pesciolino ha una grossa macchia nera bordata di bianco, la cui funzione è quella di creare un falso occhio che possa ingannare eventuali predatori, da qui il suo nome comune.

Le Salpe nuotano anch’esse in gruppi numerosi tra gli scogli per nutrirsi soprattutto di alghe. La colorazione è argentea con il dorso più scuro e i fianchi sono attraversati orizzontalmente da sottili strisce dorate. Questo pesce è un ermafrodita proterandrico, il che significa che tutti gli individui nascono maschi per poi mutare in femmine col passare degli anni. Questa specie veniva consumata dai romani per via di una sua particolarità: la salpa, infatti, può provocare in chi si ciba della sua testa effetti allucinogeni dovuti all’accumulo di sostanze assimilate attraverso la dieta.

Di Saraghi ne esistono diverse specie: i più comuni sono il sarago maggiore (Diplodus sargus), dal corpo schiacciato con le caratteristiche striature verticali negli individui più giovani, il sarago fasciato (D. vulgaris), caratterizzato da due grosse bande nere verticali sul corpo e il sarago pizzuto (D. puntazzo), dal muso appuntito e le striature ben evidenti. Questi pesci sono piuttosto facili da osservare nelle acque basse, ma arrivano anche fino a 100 metri di profondità per trovare riparo nelle rocce.

Le giovani Mormore si muovono anch’esse in piccoli gruppi, setacciando la sabbia in cerca di cibo. Questa specie è infatti gregaria per i primi anni di vita e diventa solitaria con la maturità. Ha il corpo alto e schiacciato lateralmente, di colore argenteo, striato verticalmente sui fianchi e con un caratteristico muso appuntito. Anche la mormora è un ermafrodita proterandrico come l’occhiata, ma in questa specie può capitare che un certo numero di individui nasca di sesso femminile e rimanga così per tutta la vita: questi individui vengono chiamati femmine primarie.

Le Boghe sono pesci argentati dal corpo più affusolato rispetto agli altri sparidi e per questo i loro banchi vengono spesso confusi con le sardine. Come tantissime altre specie marine, presentano il caratteristico “countershading”, ovvero una colorazione più scura sopra e più chiara sotto. Questo gli consente di confondersi con il fondo del mare se guardati dall’alto e con la luce solare che filtra in acqua se osservati invece dal basso. La boga è ermafrodita: come la maggior parte degli altri sparidi, ma proteroginica, a significare che gli individui nascono femmine e invecchiando si trasformano in maschi.

Le Orate sono probabilmente i pesci sparidi più famosi. Si distinguono per la caratteristica presenza di una banda nera e una dorata interposte fra gli occhi; il dorso è quasi nero, mentre i fianchi sono grigio-argentati. È un pesce costiero e per lo più solitario, nuota tra i fondali rocciosi o sabbiosi compresi tra i 5 e i 150 metri dalla riva, ma grazie alla sua grande tolleranza alle variazioni di salinità, può frequentare anche lagune ed estuari salmastri.

Cari amici, il solletico o il pizzico che questi pesci ci fanno quando facciamo il bagno non ci creano alcun pericolo, per cui non è necessario fare assolutamente nulla. Possiamo continuare tranquillamente a fare la nostra nuotata, pensando anche che, tutto sommato, ci stanno ripulendo i piedi e le caviglie dalle cellule morte! Buon bagno a tutti!!! 

A domani.

Mario

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