martedì, agosto 13, 2024

I COMPORTAMENTI UMANI. LE RELAZIONI SOCIALI: C'È LA GENTILEZZA VERA E QUELLA DI FACCIATA, CHE NASCONDE UNA CATTIVERIA INSIDIOSA.


Oristano 13 agosto 2024

Cari amici,

Se andiamo a cercare  nel Vocabolario enciclopedico Treccani alla voce “GENTILEZZA troviamo: “amabilità, garbo, cortesia nel trattare con altri: persona di squisita gentilezza”. Del resto la parola “Gentile” deriva dal latino gentilis, ovvero della stessa famiglia; quindi da GENS, formazione familiare allargata, e da gignere, generare, intendendo quindi la persona generata da un medesimo capostipite. Ciò sta a significare che essere gentili significa comportarsi come appartenenti alla stessa famiglia; usare quel sentimento di fratellanza che riserviamo alle persone a cui vogliamo bene.

Col passare dei secoli e con l’aumentato scambio delle relazioni sociali e commerciali, la gentilezza è uscita spesso fuori dal significato originario, diventando una forma di cortesia relazionale, nello scambio delle relazioni sociali. Insomma la gentilezza vera rimane confinata in precisi ambiti, ma quella “di facciata” spopola alla grande, mascherandosi dietro una facciata abilmente costruita, che nasconde, invece, una cattiveria alquanto insidiosa. Gli attori di questa gentilezza di facciata possono sembrare amichevoli e premurose, ma le loro vere intenzioni spesso si rivelano nel tempo.

Da tempo gli studiosi analizzano questo finto comportamento gentile, anche per mettere in guardia e proteggere i colpiti da questo vile comportamento. Il “finto gentile” è riconoscibile fin dai primi contatti. Una gentilezza eccessiva, quella messa in atto, che, anche se in un primo momento può sembrare affascinante, a volte nasconde obiettivi poco nobili. L’eccessiva gentilezza può infatti essere una strategia per conquistare rapidamente la fiducia di una persona. È una tecnica di seduzione sociale che può nascondere insincerità o addirittura intenzioni manipolative. È quindi fondamentale restare vigili e non confondere la gentilezza autentica con la gentilezza strategica e superficiale.

Un altro curioso tipo di strategia è quello messo in atto dalle persone che interpretano il ruolo della vittima. Presentandosi come vittime, questi individui spesso cercano di evitare di prendere responsabilità per le loro azioni. Questo atteggiamento può essere utilizzato anche per suscitare simpatia e manipolare coloro che li circondano. Quando dovessimo notare qualcuno che adotta spesso questa postura, sarebbe oltremodo saggio mettere in discussione la realtà delle sue parole e rimanere obiettivi in relazione alle storie raccontate.

Amici, riconoscere una persona falsamente gentile richiede attenzione. Quando il falso gentile, nell’esprimere commenti passivo-aggressivi usa la cattiveria velata da parole dolci o da un tono gradevole, dobbiamo diffidare.  È un comportamento che consente al finto gentile di mantenere una facciata di cortesia mentre sferra i suoi colpi sottili. Essere attenti a questo tipo di linguaggio, in cui i complimenti sono spesso seguiti da una critica o da un commento offensivo, può aiutare a identificare chi pratica una gentilezza superficiale.

Un’altra caratteristica delle persone dotate di gentilezza superficiale è la loro tendenza a criticare costantemente gli altri. Denigrando gli altri, cercano di distogliere l’attenzione dai propri difetti e quindi di sentirsi superiori. Queste critiche possono essere ancora più dannose quando sono mascherate da consigli o osservazioni apparentemente ben intenzionati. È in primis la mancanza di empatia a caratterizzare le persone che sono gentili solo in superficie.

L’incapacità di mettersi nei panni degli altri e di comprendere i loro sentimenti è spesso alla base di comportamenti superficialmente gentili ma pieni di cattiveria di fondo. A questi individui non importa conoscere e valorizzare i bisogni e le emozioni degli altri, in quanto in possesso di un profondo egoismo e di una mancanza di di interesse e considerazione nei confronti degli altri. Il loro comportamento gentile continua solo finché risulta utile ai loro interessi. Una volta interrotti i benefici, la loro vera natura viene rivelata e il loro comportamento cambia radicalmente.

Cari amici, comprendere e identificare questi comportamenti è essenziale per proteggersi dagli effetti dannosi della gentilezza ingannevole. È fondamentale non permettere che queste dinamiche danneggino la nostra autostima. Così facendo, possiamo interagire con gli altri in modo sano e autentico, preservando il nostro benessere emotivo. Nel concludere questa mia riflessione mi viene in mente un frammento di una poesia del sommo poeta Dante, studiata da ragazzo: “Tanto gentile e tanto onesta pare…”.

A domani.

Mario

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