mercoledì, agosto 28, 2024

GENITORI E SISTEMI EDUCATIVI. QUANDO L’IMPEGNO PROFUSO RISULTA ESAGERATO E COSTRITTIVO, DIVENTA NEGATIVO: È L'OVERPARENTING.


Oristano 28 agosto 2024

Cari amici,

Che il compito educativo dei genitori sia difficile, non sono certo io il primo a dirlo, considerato anche il fatto che non esistono manuali dai quali apprendere il comportamento migliore. Indubbiamente, allevare i propri figli cercando di operare al meglio per proteggerli e prepararli ad affrontare nel modo migliore le sfide che la vita porrà loro davanti, è un compito irrinunciabile, ma spesso i sistemi protettivi messi in atto, anziché creare quell’effetto positivo desiderato, portano proprio al contrario, arrivando a renderli poco autonomi e incapaci.

Questo eccesso di protezione viene definito dagli studiosi “OVERPARENTING”,  ovvero un eccesso di attenzione protettiva, con il risultato di arrivare ad interferire pesantemente nell’evolvere del normale sviluppo del bambino o del figlio adolescente,  arrivando a tarpargli le ali. È questo un fenomeno in crescita, ormai diventato normale per moltissimi genitori, tanto che gli studiosi li hanno già definiti“ Genitori elicottero” (helicopter parents), altro termine coniato per definire l'OVERPARENTING.

Amici, sarà perché il mondo è diventato sempre più pericoloso e difficile da vivere, in particolare per i figli adolescenti, ma sono ormai davvero tanti i genitori che pretendono di pilotare ogni istante della vita dei loro figli. Nella loro crescente ansia di “sapere tutto ciò che fanno”, sono costantemente impegnati a verificare tutto: dal rendimento scolastico alle loro frequentazioni, dalle loro amicizie correnti, ai contatti occasionali. Insomma, un controllo asfissiante e insopportabile, anche se, alla base (quando non esagerati), i controlli hanno una certa legittimità.

Il termine OVERPARENTING è stato coniato negli Stati Uniti, dove gli psicologi hanno definito questa presenza genitoriale asfissiante, eccessiva e sovrabbondante, tanto che alla fine la loro onnipresenza risulta negativa, quasi tossica, perché toglie ai figli anche la pur minima autonomia. Un chiaro esempio viene dalla scuola dove studiano; qui, anziché sensibilizzare i figli verso un comportamento più corretto in aula e con i docenti, si punta subito il dito contro l’insegnante, dando a lui la colpa di una nota o di un rimprovero, arrivando perfino, in caso di una valutazione insufficiente, ad alzargli le mani, creando al figlio più danno che guadagno.

Che dire, poi, del controllo genitoriale dei figli fuori casa. I figli, in particolare quelli minori, vengono monitorati in tutti i loro spostamenti, geolocalizzandoli appena usciti fuori casa. Il controllo va dal percorso per raggiungere la scuola, a quello verso la palestra, verificando se si fermano a parlare con gli amici, e poi chiedendone ragione. Ebbene, asfissiare in questo modo la vita dei figli, attraverso questa “costante sorveglianza”, nella convinzione che sia necessaria (serve solo a tacitare la loro coscienza), è deleterio, mentre loro sono convinti che i ragazzi vivano meglio.

Invece, amici, l’effetto raggiunto è proprio tutto il contrario! Per i figli, avere dei genitori così apprensivi ed esagerati, ovvero dei “genitori elicottero”, che sorvegliano costantemente i loro passi fuori casa, risulta alienante: si sentono marionette manovrate, rinchiusi in una gabbia senza via d’uscita! Questo super controllo, invece, come accennato prima, appaga solo i genitori che, in questo modo si sentono più tranquilli e non in preda all’ansia.  

Amici, la triste risultante, purtroppo, è che questo impegno esagerato riesce a produrre solo tutta una serie di effetti negativi, tali da azzerare la presunta tranquillità cercata dai genitori  con l’utilizzo dell’occhio elettronico. Il figlio, conscio di essere super controllato, si sentirà paralizzato, incapace di andare alla conquista delle prime autonomie della sua giovane vita; anche fare degli sbagli, nel percorso di crescita, sarebbe invece positivo: lo farebbe riflettere e quindi evitargli, in futuro, di cadere negli stessi errori.

L’Overparenting, amici, in realtà non potrà mai essere considerato un valido strumento educativo; il loro uso contribuisce, invece, a tarpare le ali ai propri figli,  azzerandone la spontaneità, spegnendo il loro sano e giusto vitalismo adolescenziale, convincendoli di non essere in grado di far un passo da soli, senza l’occhiuta vigilanza elettronica dei genitori! Un errore a dir poco madornale!

Amici, preparare un ragazzo o una ragazza ad affrontare la vita, significa, al contrario, mostrare con i fatti che ci fidiamo di loro, che siamo convinti della loro capacità di giudizio, della possibilità di fare bene da soli. La vera sfida dell’educazione è proprio questa: coltivare il proprio figlio come un alberello, con impegno e passione, facendolo lentamente germogliare, attendendo poi, con pazienza e fiducia, i frutti. Facciamolo seguendoli da lontano, un po’ in disparte, senza asfissiarli, per quanto possibile. Chi pretende di guidarli in toto, togliendo loro l’autonomia, ottiene solo l’effetto contrario. Allora i frutti attesi si guasteranno prima del tempo, restando per sempre immaturi!

Cari amici, l’eccessiva, asfissiante protezione nei confronti dei propri figli fa solo danno: anche gli uccelli, quando la prole è pronta, li stimolano a lanciarsi nel vuoto e iniziare a volare da soli con le loro ali, anche se qualche volta può capitare che essi cadano a terra! La stessa cosa dovrebbero fare i genitori con i propri figli!

 A domani.

Mario

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