domenica, agosto 04, 2024

LA BIRRA: UNA BEVANDA AMATISSIMA NELL'ANTICO EGITTO, TANTO DA FARLA BERE ANCHE AI BAMBINI. ECCO L’ANTICHISSIMA STORIA DI QUESTA BEVANDA.


Oristano 4 agosto 2024

Cari amici,

Oggi parliamo della BIRRA, la bevanda per eccellenza dell'estate, che sostituisce alla grande l'altra bevanda classica del mondo mediterraneo. La BIRRA è una bevanda alquanto antica, tanto che era così nota e apprezzata nell’antico Egitto, da essere consumata praticamente come il pane. Il paragone non è casuale, in quanto anche la sua fabbricazione era fatta quasi allo stesso modo. Ma andiamo con ordine. Per produrre il pane era necessario avere a disposizione una varietà di cereali, e, come affermano gli studiosi, i cereali furono introdotti in Egitto fin dal Neolitico, provenienti dall’Asia occidentale (forse dalla Palestina). Lo studio, in particolare quello delle sepolture, ha rilevato che gli Egizi conoscevano molte varietà di frumento e di orzo, e almeno tre varietà di grano: il frumento (triticum durum), il grano (triticum turgidum) ed il farro (triticum dicoccum). Assieme all’orzo comune si usavano anche l’orzo a sei infiorescenze (hordeum hexastichon), l’avena trigosa, il farro e il sorgho.

Il pane allora veniva ricavato da un “impasto” di questi cereali e, pensate, pure quell’antica birra nelle fabbriche egiziane veniva preparata con un impasto simile, ovvero partiva dalle “pagnotte” così ricavate. Pane e birra, dunque, elementi base dell’alimentazione egizia, in quanto la birra era la bevanda più diffusa nell’antico Egitto. Questa birra (il termine antico è henqet) era prodotta con la farina di orzo o di frumento, con l’aggiunta di miele, datteri o spezie; l’impasto si otteneva miscelando la farina d’orzo con acqua, a formare dei “pani da birra” che venivano cotti solo in superficie, in quanto all’interno dovevano restare crudi, in modo tale, poi, da consentire la fermentazione.

Questi pani, dopo essere stati tenuti a riposo, venivano spremuti, e il liquido ottenuto veniva filtrato e poi aromatizzato con diverse spezie (cannella, salvia e rosmarino); gli Egizi non usavano il luppolo, ma aggiungevano il miele per alzare la gradazione alcolica ottenendo lo sciadeh. Al termine del processo il liquido veniva travasato in recipienti chiusi con tappi di terracotta. Inizialmente non era praticata la maltizzazione, che venne scoperta ed impiegata solo molto più tardi. Il lavoro di preparazione della birra era svolto dalle donne, come si rileva dalle numerose rappresentazioni anche funebri.

A seguire, poi, interveniva il “Mastro birraio”, che confezionava birre differenti per grado alcolico e tipo di sapore. Secondo la Prof.ssa Helen Strudwick dell’Università di Cambridge, “il tipo più comune di birra era una birra ricca e leggermente dolce come una Brown, ma per occasioni speciali venivano preparate birre più chiare, simili alla birra moderna“. Ne esistevano diverse tipologie la “zythum” una birra chiara, la “curmy” una birra scura e la “sa”, una birra ad alta concentrazione che, tradizionalmente, era riservata al consumo del Faraone e per le cerimonie religiose

Si, amici, questa bevanda nell’antico Egitto era diffusissima. Pensate che era la bevanda delle donne in attesa, che ne bevevano per aumentare il latte, veniva data anche ai neonati, per perfezionare lo svezzamento, così come veniva concessa ai bambini con un rito di iniziazione nel quale veniva loro regalata una piccola anfora che costituiva la dose massima quotidiana di birra permessa e che, dopo la morte, veniva posta nel sarcofago. In particolare, però, la birra era bevuta abitualmente da tutti, in particolare nelle feste in onore della Dea Tefnut.

In Egitto la birra era considerata addirittura un farmaco, una vera medicina, usata per guarire malattie di origine intestinale, per curare le ferite e come antidoto al morso degli scorpioni; era inoltre comunemente impiegata quale complemento ai salari degli operai e non di rado la si beveva con il preciso scopo di ubriacarsi, come si legge in alcuni papiri. Da un testo dell’Antico Regno (III millennio a.C.), si è rilevato che la birra era addirittura considerata una delle “cose necessarie” al defunto per il lungo viaggio nell'oltretomba. La birra trovata nella tomba del faraone Tutankhamon, ad esempio, era una birra al miele simile all’idromele europeo.

Cari amici, in una civiltà pervasa da una forte religiosità come quella egizia fu inevitabile che la birra, alla quale era demandata buona parte della sussistenza delle persone, acquisisse un forte valore simbolico. Considerato un dono del dio Osiride, la birra veniva frequentemente utilizzata nei sacri riti, come per lavare i defunti (prima ancora che iniziasse il processo di mummificazione), e come parte del corredo funerario riposto nelle tombe, in quanto ritenuta indispensabile alla vita ultraterrena. Oggi la birra è una bevanda alquanto diffusa nel mondo giovanile, che, poco colto, pensa che questo prodotto sia nato nel Nord Europa, in particolare in Germania! Al contrario, invece, diversi millenni prima della nascita di Cristo, questa bevanda era ben nota e utilizzata nella civiltà egizia! Il passato, non dimentichiamolo mai, è sempre maestro di vita: insegna sempre!

A domani.

Mario

 

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