Oristano
16 Dicembre 2014
Cari amici,
l’allarme diffuso dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità
(OMS) è chiaro e forte: La diffusione di super-batteri, da considerarsi
“mortali” perché eludono anche i più potenti antibiotici, non è più una
previsione ma una cruda realtà che sta imperversando senza sosta in tutto il
mondo. La
resistenza agli antibiotici ha, purtroppo, il potenziale di colpire chiunque,
di qualsiasi età, in qualsiasi Paese, è scritto nel rapporto dell’OMS. Tutto
questo crea una gravissima minaccia per la salute pubblica, le cui implicazioni
saranno “devastanti”.
“Il mondo è vicino ad un’era
post-antibiotica, in cui infezioni comuni e lievi ferite, che sono state
trattabili per decenni, torneranno ad uccidere”,
ha detto Keiji Fukuda, Vice Direttore Generale dell’OMS per la sicurezza
sanitaria. Nel suo primo rapporto globale sulla resistenza agli
antibiotici, con i dati provenienti da 114 Paesi, l’OMS ha dichiarato che i
super-batteri in grado di eludere gli antibiotici più aggressivi, e quindi
anche quelli con più effetti collaterali, una classe di farmaci chiamati
carbapenemi, ora, a causa dei movimenti massicci di popolazione da un capo
all’altro del pianeta, sono presenti in tutte le regioni del mondo.
La crescente resistenza
ai farmaci, attribuibile anche ad un uso improprio degli antibiotici,
incoraggia i batteri a sviluppare nuovi modi di superarli. Darwinismo batterico!
Perché il detto che ‘quello che non ti
uccide, ti rende più forte,’ vale anche per i batteri. Solo una manciata di
nuovi antibiotici sono stati sviluppati e immessi sul mercato negli ultimi
decenni, ed è una corsa contro il tempo perché sempre più infezioni batteriche
si evolvono in “super-batteri”, resistenti anche ai più potenti farmaci di
ultima istanza riservati ai casi estremi.
Un esempio aiuta a
capire meglio: uno dei super-batteri più noti, MRSA, è stato stimato possa uccidere
circa 19.000 persone ogni anno in Europa: un numero ben più alto delle sopravvalutate HIV
e AIDS, e altrettanti individui anche negli USA.
L’OMS scrive che in alcuni Paesi, a causa della resistenza, i carbapenemi ora
non funzionano in più della metà delle persone con infezioni ospedaliere comuni
causate da un batterio chiamato K. pneumoniae, come la polmonite, infezioni del
sangue e infezioni in neonati e pazienti in terapia intensiva.
"Entro il 2050 i
super batteri uccideranno più del cancro",
sostengono preoccupati gli scienziati. I super batteri
resistenti agli antibiotici uccidono attualmente centinaia di migliaia di
persone all’anno, ma entro il 2050 questa cifra potrebbe superare i 10 milioni,
con un costo stimato in 100 mila miliardi di dollari che ovviamente ricadranno
sull’economia globale. Questo è quanto emerge da uno studio condotto da una
commissione creata dal primo ministro britannico David Cameron e guidata
dall’economista Jim O’Neill. La commissione guidata da O’Neill
ha fatto sapere che cercherà di individuare “soluzioni a lungo termine
audaci, chiare e pratiche” per affrontare il problema, e che presenterà
il suo rapporto finale nel 2016. Politici e scienziati hanno avvertito negli
ultimi anni della necessità di trovare una cura per le infezioni resistenti ai
farmaci e Cameron ha dichiarato nei mesi scorsi che si tratta di “una
minaccia molto reale e preoccupante”, che potrebbe far regredire la
medicina “nei secoli bui”.
La preoccupazione è
grande in tutto il mondo. Keiji Fukuda dell’Oms, in una recente dichiarazione
ha detto: "a meno che non si prendano azioni significative per aumentare gli
sforzi nella prevenzione delle infezioni, se non si bloccano i movimenti
massicci di popolazione e non si cambiamo i modi di prescrivere e utilizzare
gli antibiotici, il mondo perderà sempre di più quest’arma contro le infezioni.
E le conseguenze saranno devastanti” .
Jennifer Cohn, di
Medici Senza Frontiere, è d’accordo con la valutazione dell’OMS e ha confermato
che il problema è ormai diffuso in molte parti del mondo: “Vediamo tassi orrendi della
resistenza agli antibiotici ovunque, nelle nostre operazioni sul campo,
compresi i bambini ricoverati in centri nutrizionali in Niger, e la gente dei
nostri reparti chirurgici in Siria”, ha detto.
Anche se il fenomeno
sta riguardando molti agenti infettivi diversi, l’attenzione degli scienziati
sembra focalizzarsi su 6 batteri responsabili di malattie gravi, e tuttavia
comuni, come sepsi, diarrea, polmonite, infezioni urinarie e gonorrea. Intanto
la ricerca va avanti. Di recente è stato testato con successo un nuovo
trattamento molto più efficace degli antibiotici tradizionali: inibisce la
crescita di batteri resistenti ai farmaci, tra cui i cosiddetti "super-batteri",
che affliggono gli ospedali e le case di cura. Il nuovo trattamento sarebbe
stato annunciato da un gruppo di ricercatori del Center for Vaccine Research
della University of Pittsburgh.
Cari amici, la lotta
alle malattie, che sembrava aver raggiunto traguardi stellari, sembra tornata
indietro di secoli! Uno scienziato ha tristemente sostenuto che nel mondo “si
tornerà a morire per un semplice taglio, e operazioni di routine come tonsille
e appendicite diverranno interventi ad altissimo rischio”. Tutto questo, nelle previsioni,
sconvolgerà il mondo da qui al 2050: non sarà tutto questo l’avvio della fine del
mondo?
Non è questione di
essere pessimisti, ma….
A domani!
Mario
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