Oristano
26 Dicembre 2014
Cari amici,
in questo periodo
natalizio, tra brindisi e cenoni, credo che qualche bicchiere in più ci sia
scappato di certo! Ebbene, tra bevute più o meno abbondanti, sorge spontanea
una domanda che ci poniamo da tempo: il vino al nostro organismo fa bene o no? Davvero
un bicchiere di buon vino fa bene alla salute? Con le sue oltre 2 mila sostanze
chimiche, che ne definiscono gusto, profumo, colore e proprietà nutrizionali,
il ‘succo d’uva’ è una bevanda complessa e, in parte, ancora misteriosa. Per
chiarire meglio i numerosi dubbi che ci assalgono, ho voluto approfondire con qualche
ricerca ed ecco cosa ho scoperto.
Che il vino, bevanda conosciuta
da millenni, venisse utilizzato dai medici dell’antichità in modo ‘terapeutico’
è storia: Ippocrate lo consigliava insieme ad altre bevande alcoliche per
combattere la febbre, come diuretico, come antisettico e aiuto nelle
convalescenze; i Romani lo utilizzavano nello svezzamento dando al bambino,
all’età di un anno e mezzo, briciole di pane imbevute in vino dolce
aromatizzato; e San Paolo addirittura suggeriva al suo discepolo Timoteo di "fare
uso di un po’ di vino, a causa dello stomaco e delle tue frequenti
indisposizioni". Tutti questi apprezzamenti verso il "nettare
degli Dei" ci fanno pensare che davvero un buon bicchiere di vino, oltre
che gustoso e ottimo "scacciapensieri", fosse davvero anche salutare.
Anche i nostri nonni ci
hanno insegnato che "bere del vino
fa buon sangue". E, anche se inizialmente il detto era certamente solo
un “modo di dire”, privo di prove, è dimostrato che nei modi di dire di chi ci ha preceduto, c'è sempre stato qualcosa di
vero. Studi successivi, infatti, hanno confermato che le
proprietà terapeutiche del vino, in particolare di quello rosso, esistono
davvero. Il suo contenuto di resveratrolo, un potente antiossidante, indica che
il vino, in modica quantità, risulta in qualche modo protettivo per l’organismo;
al contrario, dosi abbondanti hanno effetti certamente negativi sulla nostra salute.
Inoltre i polifenoli contenuti nel vino hanno sicuri effetti antiinfiammatori, in
particolare quelli presenti nel vino rosso; fra gli altri suoi numerosi componenti
troviamo l'ubiquinone e la melatonina che sembra abbiano (gli studi sono ancora
in fase iniziale) effetti positivi nella terapia del glaucoma. Il vino, poi, è
una ricca sorgente oltre che di antiossidanti, di antociani e flavonoidi, con
effetti benefici soprattutto in alcuni tipi di cancro e nelle malattie
cardiovascolari e metaboliche.
Nell'ultimo ventennio
diversi studi hanno evidenziato anche una significativa riduzione
dell'incidenza delle malattie cardiovascolari grazie ad un moderato consumo di
vino, in particolare di quello rosso. La differenza tra il vino rosso e quello
bianco consiste principalmente nel fatto che il primo contiene una
concentrazione di flavonoidi 20 volte superiore a quella contenuta nel secondo.
Fra questi flavonoidi sono incluse molecole, con effetti biologici molto
potenti, inclusi l'inibizione dell'aggregazione piastrinica e l'inibizione
dello sviluppo della crescita tumorale. Anche nel vino bianco,
sono stati trovati elementi utili nella prevenzione dei rischio
cardiovascolare, fra questi il tirosolo e l'acido caffeico sono risultati
attivi nel diminuire il rilascio di sostanze infiammatorie da parte dei
monociti (un tipo di cellula immunocompetente del sangue).
Che il vino, e
soprattutto l'alcool, abbiano influenza sul sistema nervoso è oramai cosa certa.
Gli effetti, com’è facile intuire, variano a seconda del quantitativo di
etanolo in circolo nell'organismo, che ha la caratteristica di interferire con
i neuroni celebrali producendo sensazioni di euforia, con risvolto
antidepressivo, tranquillante e causando una scomparsa delle inibizioni.
Effetto opposto, invece, è causato da un eccesso di alcool, in grado di causare
depressione ed azione ansiolitica. Il vino, inoltre,
risulta in grado di fornire sollievo anche dai dolori mestruali, in quanto una
moderata assunzione di alcool rilassa la muscolatura dell'utero eliminando il
mal di testa che generalmente accompagna il soggetto in queste fasi.
Ma quali, direte Voi, le
quantità suggerite per godere degli effetti dei benefici del vino? La Health
Education Authority ritiene che le quantità ragionevoli siano di 24 g/giorno
per l'uomo e di 16 g/giorno per la donna. Si considera rischioso il consumo fra
24 e 57 g/giorno per l'uomo e fra 16 e 40 g/giorno per la donna. Quindi se un
bicchierino di vino al giorno può essere positivo, raddoppiare la dose può
vanificare le proprietà favorevoli alla salute contenute in questa bevanda,
divenendo, invece, particolarmente nocivo.
Cari amici, quale
dunque la risultante? Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Ovviamente dipende
dal lato da cui lo si osserva! Senza escludere a priori il potenziale effetto
protettivo che un po’ di vino al giorno, come si tramanda da generazioni almeno
nel nostro Belpaese, eserciterebbe sul nostro organismo e, in particolare sul cuore,
tutto sta nella misura che il vino può avere nella nostra dieta quotidiana. Il
vino, come molti medici sostengono, è potenzialmente un veleno, ma in
piccolissime dosi, in qualche modo può essere un alleato, non un nemico!
Sta
a noi stabilire se averlo con noi o contro di noi.
Grazie amici, a domani.
Mario
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