Oristano
12.12.2014
Cari amici,
i recenti fatti di
cronaca, che hanno visto coinvolti alcuni pediatri, che per puro interesse
spingevano le mamme ad usare il latte artificiale a scapito di quello materno, hanno
non solo allarmato l'opinione pubblica, ma anche tentato di svalutare un
preziosissimo alimento, unico e insostituibile, qual è il latte materno, in
quanto non solo alimento per i primi mesi di vita, ma molto di più. Il latte
materno, e in particolare l'allattamento esclusivo al seno, almeno per i primi
sei mesi di vita del bambino, riduce del 36 per cento il rischio di SIDS
(sindrome da morte improvvisa del lattante) e del 52 per cento le possibilità
che il bambino sviluppi la malattia celiaca; notevoli vantaggi si riscontrano
anche a favore degli apparati intestinale e respiratorio, oltre che nella
prevenzione di patologie allergiche: asma, dermatiti, diabete mellito e
obesità. I benefici diventano ancor più importanti nei nati pre-termine.
Da tutte queste
considerazioni nasce la necessità di incentivare l'uso di latte umano: non solo
quello della madre naturale, ma anche di quello proveniente dalle Banche del
latte donato, assolutamente indispensabile per i bambini nati prematuri. Io ho
potuto constatare di persona l’importanza del “latte donato”, avendo avuto ben
due “balie”, essendo mia madre, per una grave emorragia da parto, rimasta senza
un solo goccio di latte. La mia esistenza è frutto della grande bontà di due
donne vicine di casa, quando tra l’altro il latte artificiale ancora da noi non
esisteva!
I grandi benefici dell’allattamento
al seno non sono validi solo nei confronti del bambino: essi, in parte, sono verificabili
anche sulla madre che allatta; per la salute materna l'allattamento al seno
accelera la ripresa fisica dalla gravidanza e dal parto, contribuendo al
benessere psicofisico della donna. Con l’allattamento al seno, inoltre, si
rafforza molto il legame madre-figlio, in quanto riuscendo a soddisfare entrambe
le necessità procura a tutti e due un profondo senso di benessere e tranquillità.
Ribaltando la radicata
abitudine, nata negli anni '60, di ricorrere al latte artificiale, l'abusata alternativa di sostituire l'allattamento al seno, sicuramente dettata
dai nuovi stili di vita delle lavoratrici madri, i neonatologi oggi insistono
sulla necessità di ripresa dell'allattamento materno, invogliando le neomamme a
riprendere una tradizione che si stava praticamente estinguendo. «Compito di medici e istituzioni
- sostiene Costantino Romagnoli, Presidente della SIN (Società Italiana
di Neonatologia) - è far comprendere alle donne
l'importanza del latte materno per la salute del bambino e accompagnarle nelle
difficoltà e nelle gioie dell'allattamento, garantendo loro la libertà, il
tempo e le giuste modalità dal primo momento dopo il parto e per tutta la
durata dell'allattamento, anche quando tornano al lavoro».
Nonostante
allattare al seno sia per la neo mamma un momento impegnativo, non si può tralasciare
il fatto che quest’atto è qualcosa di più di un semplice gesto di nutrizione: insomma,
anche la mamma, che si dedica con affetto alla nutrizione naturale del proprio
bambino, gode di un vantaggio in salute, che si esprime innanzitutto nella
riduzione del rischio di tumori al seno e alle ovaie. Questo effetto protettivo
è maggiore quanto più a lungo la donna ha allattato al seno, anche in gravidanze
successive. Inoltre l’apparato
scheletrico della madre, che durante il periodo dell’allattamento al seno
rilascia calcio per la produzione di latte, viene in qualche misura rinforzato
da questa esperienza ed è più pronto, in età senile, a far fronte all’osteoporosi
e alle sue complicanze. L’allattamento al seno, insomma, rappresenta per la
donna anche un’opportunità per recuperare più in fretta il peso precedente alla
gravidanza, dal momento che per produrre latte spende calorie e grassi.
Cari amici, questa mia
riflessione odierna non costituisce un “bando assoluto” al latte artificiale.
Quella
di dare al bebè il latte artificiale in certi casi resta una scelta necessaria e comunque
valida, sebbene gli specialisti confermino che il latte materno rappresenta in
ogni caso, quando ciò sia possibile, la soluzione migliore per il bebè. L’allattamento
artificiale quando necessario, inoltre, presenta anch'esso i suoi vantaggi:
anche il papà può dare il biberon al piccolo, consentendo alla mamma di
riposarsi un po'. Questo favorisce l'instaurarsi di un buon rapporto
padre-figlio e attenua i sentimenti di gelosia, di esclusione e di abbandono
che i neo-padri spesso sperimentano.
Detto tutto questo, mi resta
solo una cosa da aggiungere: la cosa più importante, per tutti i bimbi del
mondo, è che si sentano amati e vengano quindi nutriti con quell’amore vero, di
entrambi i genitori, vero nutrimento spirituale che mai passerà di moda.
A domani.
Mario
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