domenica, giugno 28, 2020

NEL REGNO UNITO SI SPERIMENTANO I CANI PER RILEVARE CON IL LORO FIUTO I POSITIVI AL COVID-19. POTRANNO TESTARE FINO A 250 PERSONE IN UN’ORA.


Oristano 28 giugno 2020

Cari amici,

Nel Regno Unito di recente è iniziata una nuova sperimentazione che, se porterà i frutti sperati, potrà dare una grossa mano per individuare i soggetti positivi al Coronavirus, tra l’altro in tempi rapidi, garantendo in questo modo interventi tempestivi. Ad essere utilizzati saranno dei cani, già in passato addestrati a rilevare gli odori di alcuni tumori, la malaria e il morbo di Parkinson; ora, grazie agli esperti dell’Ente benefico Medical Detection Dogs, si spera che questi magnifici Labrador e Cocker Spaniel possano fornire “risultati rapidi” nel rilevare con il loro fiuto questa insidiosa malattia.
Il Governo inglese ha subito cercato di favorire l’utilizzo di questa strategia, autorizzando dei test che sono già in corso. La prima fase degli esperimenti sarà guidata dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine, che opererà insieme all’Ente benefico Medical Detection Dogs e alla Durham University. Nelle prime prove sperimentali “il fiuto di Fido” opererà in maniera veloce, riuscendo a scovare il Covid-19, fino 250 persone in un’ora!
Si amici, nel Regno Unito sta per entrare nel vivo il periodo di “prova sul campo” di questo nuovo sistema di rilevamento, che consentirebbe, grazie a dei cani speciali, di aiutare l'uomo a scoprire rapidamente il diffondersi dell’infezione da Covid-19, lanciando di conseguenza l’allarme. Un sistema, quello allo studio, che ricorda gli “sniffer dogs”, quei cani appositamente addestrati a fini medici per “fiutare” la presenza di sostanze pericolose come le droghe o alcuni tipi di malattie che, grazie al sensibilissimo fiuto di questi animali vengono messe in luce.
Per ora gli esperti non si sbilanciano più di tanto. “Non c’è garanzia di un risultato positivo – dicono – ma se funziona potrebbe essere un modo economico e non invasivo per testare la malattia”. Saranno sei i cani, denominati affettuosamente i super six (Norman, Digby, Storm, Star, Jasper e Asher), che, da campioni, metteranno all’opera il loro “naso” per identificare il virus, sia di coloro che sono stati infettati dal Covid-19, che di coloro che non sono stati infettati (le malattie respiratorie possono di fatto cambiare l’odore del corpo).
Nella prima fase l’esperimento coinvolgerà il personale sanitario degli ospedali di Londra, con lo stesso approccio adottato per il cancro e altri tipi di patologie, tranne per il fatto che l’intero processo sarà notevolmente accelerato. Il piano messo in atto, dunque, è quello di addestrare i cani a riconoscere celermente i cambiamenti di odore prodotti dal Covid-19, riconoscimento che poi dovrà confermato poi dalla diagnosi effettuata con un test medico. 
Al termine di questa fase sperimentale, sarà il Governo a stabilire se l’esperimento avrà dato i suoi frutti e quindi deciderà, in caso positivo, come dislocare i cani nei punti ritenuti più utili. Se la ricerca, come si spera, avrà esito positivo, i cani da rilevamento Covid-19 potrebbero essere utilizzati in luoghi pubblici come aeroporti o ristoranti, contribuendo a prevenire una seconda ondata di infezioni. 
Cari amici, quello di cui stiamo parlando è certamente un esperimento davvero interessante. Il gruppo di lavoro operativo ha dimostrato come i cani possono essere in grado, con il loro finissimo fiuto, di rilevare la presenza di molte malattie, come la malaria, il cancro, il Parkinson e le infezioni batteriche; sono anche in grado, addirittura, di rilevare lievi variazioni della temperatura della pelle, per cui, secondo il Medical Detection Dogs, potrebbero essere in grado anche di indicare se qualcuna delle persone che stanno fiutando ha la febbre. 
Claire Guest, cofondatrice dell'organizzazione che addestra gli animali, si è così espressa: «L' obiettivo è che i cani saranno in grado di sottoporre a screening chiunque, compresi quelli asintomatici e dirci se hanno bisogno di essere testati. Questo test sarebbe veloce, efficace e non invasivo e assicurerebbe che le risorse limitate per i test del servizio sanitario nazionale vengano utilizzate solo dove sono realmente necessarie».
Anche per James Logan, capo del Dipartimento di controllo delle malattie della London School of Hygiene & Tropical Medicine, l’esperimento con i cani è senz'altro positivo. «I nostri precedenti lavori hanno dimostrato che i cani possono rilevare con estrema precisione gli odori degli esseri umani, come in presenza di un'infezione da malaria, ben al di sopra dello standard dell'Organizzazione mondiale della sanità»
Il professor Steve Lindsay dell'Università di Durham, ben favorevole all'esperimento, si è così espresso: «Se la ricerca avrà successo, potremmo usare i cani per la rilevazione Covid-19 negli aeroporti alla fine dell'epidemia, per identificare rapidamente le persone portatrici del virus. Ciò contribuirebbe a prevenire il riemergere della malattia dopo che avremo messo sotto controllo l'attuale epidemia»
Cari amici, è proprio vera l’antica e sempre valida affermazione, che il cane è il “Miglior amico dell’uomo”!
A domani.
Mario

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