domenica, marzo 22, 2020

STIAMO ATTENTI ALLA CHIMICA KILLER, PERCHÉ DISTRUGGE L’INTELLIGENZA DEI BAMBINI. BANDO ALLE SOSTANZE CHE UCCIDONO IL FUTURO DELLE NUOVE GENERAZIONI.


Oristano 22 marzo 2020

Cari amici,

L’uomo nell’intento di aver un’agricoltura sempre più produttiva, col passare del tempo ha aumentato notevolmente l’utilizzo delle sostanze chimiche sui campi. Lo ha fatto, però, senza preoccuparsi a sufficienza della possibile contaminazione degli alimenti che andava a produrre utilizzando tonnellate di pesticidi, solventi e quant’altro, a piene mani. Sono oltre 200 le sostanze tossiche presenti nell’alimentazione e non solo, pagando un altissimo prezzo per i danni derivanti, in particolare sui bambini.
I prodotti chimici utilizzati, contenenti piombo, metilmercurio, policlorobifenile, arsenico e toluene, etc., sono da tempo ben conosciuti per i loro possibili effetti neuro-tossici, che danneggiano in primo luogo il cervello, con conseguenze devastanti in particolare su quello dei bambini.  Il Dr. Philippe Grandjean della scuola della salute pubblica di Harvard a Boston e il Dr. Philippe Landrigan della scuola di medicina del Monte Sinai, ammoniscono con forza sul loro pericoloso uso, ricordando che “le campagne di prevenzione contro il pericolo di queste sostanze sono iniziate molto tempo dopo che i loro effetti nefasti fossero stati scientificamente provati”, a significare che queste sostanze, prima ancora che venissero studiate, avevano già fatto ingenti danni. 
Autismo, disturbi da mancanza dell'attenzione, ritardo mentale, paralisi cerebrale sono le più importanti malattie che, pur non essendo possibile conoscere con precisione le cause, sono da attribuire all’inquinamento chimico, che potrebbe giocare un ruolo importante nella loro genesi. I due ricercatori, dopo aver passato in rassegna i dati disponibili sulla tossicità delle sostanze suscettibili d'alterare il cervello umano, hanno stilato una lista di 202 prodotti industriali capaci di nuocere a livello mentale negli individui adulti. A loro avviso il risultato dello studio dimostra che il danno nel cervello c’è, e in particolare in quello dei bambini durante la fase di formazione. I ricercatori parlano di “epidemia silenziosa”. Secondo loro queste sostanze potrebbero già aver danneggiato il cervello di milioni di bambini senza che lo si sappia ancora. 
Uno studio effettuato dalla Simon Fraser University di Vancouver, pubblicato sulla rivista PLOS Medicine, ha messo in luce che quando si fa uso di organo-fosfati, non esiste un livello sicuro di esposizione per le donne incinte e i bambini: anche bassi livelli di esposizione mettono a rischio lo sviluppo a lungo termine di un feto e possono causare problemi capaci di manifestarsi più tardi durante l’infanzia. Uno degli otto ricercatori, Bruce Lanphear ha dichiarato che “I disturbi causati dagli organo-fosfati, pur non certamente dimostrati, includono la compromissione delle capacità mentali e motorie, perdita di memoria, l’autismo e il disturbo da deficit di attenzione-iperattività, oltre a danneggiare la memoria e la capacità di mantenere pensieri a breve termine”.
Gli OP (organo-fosfati) possono ridurre il quoziente intellettivo di quattro o cinque punti, come ha affermato il coautore Robin Whyatt della Columbia University. Gli autori dello studio vorrebbero vedere vietati gli OP, sia per scopi agricoli che non agricoli. La Environmental Protection Agency americana era sulla buona strada per vietarne l’uso sulle colture alimentari, ma due anni fa l’amministrazione Trump abbandonò questi piani, andando contro le raccomandazioni degli scienziati. Nel frattempo, in Europa, sono vietati 33 sui 39 pesticidi organo-fosfati, che è significativamente più dei 26 su 40 che sono attualmente vietati negli Stati Uniti.
Tutto questo oggi continua ad avvenire nel più pericoloso e arrogante egoismo, senza pensare all’impatto che avrà nelle generazioni future. Questa vasta gamma di sostanze chimiche, negli Usa hanno fatto perdere in 15 anni oltre 180 milioni di punti di QI (quoziente intellettivo) ai bambini che vi sono stati esposti durante la gravidanza. Lo afferma uno studio della New York University pubblicato dalla rivista Molecular and Cellular Endocrinolo.
Un danno enorme, a pensarci bene. Partendo dall'assunto che ogni punto di QI perso vale circa 20mila dollari di produttività futura della persona, il costo totale di tutti questi inquinanti ha superato i mille miliardi di dollari. "Il cervello dei bambini è il motore della nostra economia – hanno spiegato gli autori -. Se un bambino perde un punto di Qi i genitori non se ne accorgono, ma se succede a 100mila bambini ne soffre l'intera economia".
Cari amici, il calo del nostro QI è uno dei tanti, gravissimi problemi che stanno affliggendo la nostra società attuale. Spesso sottovalutato questo deficit è grave quanto il riscaldamento globale, la globalizzazione selvaggia, la proliferazione delle armi, il mancato rispetto per la natura, il divario tra ricchezza e povertà e i grandissimi flussi migratori. In sostanza, analizzando i dati, si è scoperto che oggi siamo più stupidi di quanto lo eravamo 100 anni fa! Che futuro possiamo immaginare per le nuove generazioni, che certamente avranno più problemi di noi oggi?
A domani.
Mario



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