domenica, luglio 01, 2018

LA “SOLITUDINE” DELLE NUOVE GENERAZIONI. ALL’ESAME DI MATURITÀ LA TRACCIA PIÙ SCELTA DAGLI STUDENTI È STATA QUELLA RELATIVA ALLA SOLITUDINE.


Oristano 1 Luglio 2018
Cari amici,
Inizio i post di Luglio con una riflessione importante, sotto certi aspetti anche preoccupante. Il tema di oggi è focalizzato sui giovani, perchè sono loro, in particolare, quelli angosciati dalla solitudine. Leggendo il post credo che concorderete certamente con me.
All’esame di maturità di questo 2018, tra le tracce date da svolgere agli studenti nella prima prova d’esame, una era “I diversi volti della solitudine nell’arte e nella letteratura”; ebbene, questa è stata la traccia maggiormente scelta: tema svolto da quasi un quarto (per l’esattezza il 22,1%) delle studentesse e degli studenti maturandi. Nei licei questo tema è stato scelto addirittura dal 30,4% dei candidati! Tra le altre tracce possibili la seconda preferita è stata l’analisi del testo di un brano del romanzo “Il giardino dei Finzi-Contini” di Giorgio Bassani (con particolare riferimento al tema dell’emarginazione), scelta dal 18,5% dei maturandi, mentre il 16,8% dei ragazzi ha scelto l’ambito socio-economico, con la traccia “La ‘creatività’ è la straordinaria dote - squisitamente umana - di immaginare; risultato di una formula complessa, frutto del talento e del caso”.
Tra le altre possibili scelte, il 14,8% ha svolto il tema di ordine generale sul principio dell’eguaglianza formale e sostanziale nella Costituzione, il 13,7% si è orientato verso l’ambito tecnico-scientifico, con la traccia sul dibattito bioetico sulla clonazione, mentre la traccia di ambito storico-politico su “Masse e propaganda” è stata scelta dal 13% dei ragazzi. Infine, l’1,1% dei maturandi ha svolto il tema storico, che proponeva di analizzare l’argomento della cooperazione internazionale partendo da un brano tratto da un discorso di Aldo Moro e da un brano dedicato ad Alcide De Gasperi.
Con grande sincerità debbo dirvi che, dopo aver visto le percentuali sulle scelte fatte, riflettendo sul fatto che la più gettonata era quella relativa alla solitudine, mi sono ulteriormente convinto che le nuove generazioni sono entrate in un preoccupante circuito di tremenda solitudine interiore.  
Abbiamo voglia di parlare di social, di piazze virtuali, di strumenti tecnologici sempre più sofisticati: nessuno di essi potrà mai, attraverso l'utilizzo delle nuove realtà virtuali, sostituire nemmeno in parte la realtà vera, quella concreta, fatta di amicizia fisica, di strette di mano, di abbracci, di uno stare insieme fisico, tutte manifestazioni che, nel periodo della formazione risultano assolutamente insostituibili.
Cari amici, scoprire che quasi uno studente su due dei maturandi di quest’anno, ha scelto di occuparsi, nella prima prova d’esame, di “solitudine” e di “emarginazione”, credo rispecchi in modo eclatante le ansie che i giovani appartenenti alle Nuove Generazioni vivono, in un mondo che sotto certi aspetti non solo non li vede protagonisti, ma li classifica come soggetti deboli, emarginati, privi di una guida accettata e forte, in grado di accompagnarli nel difficile percorso di formazione, che eviti il pericoloso “fai da te” che non è certamente la scelta migliore.
Sentendosi soli in quel difficile periodo, molto probabilmente essi si sentiranno abbandonati a se stessi, si renderanno conto di vivere in un mondo che non condividono e che alla fine rifiuteranno; in un mondo dove amicizia e solidarietà non sono proprio di casa, cercheranno, sbagliando, di fare gruppo tra di loro, "diventando branco", che si muoverà, come ben sappiamo, in maniera pericolosa e scomposta! 
La solitudine da loro vissuta nelle grandi metropoli è tangibile, ma a noi sembra quasi non importare! Così come sembra non importarci degli esodi biblici in atto, causati dalle migrazioni sempre in crescendo, frutto certamente della nostra politica di rapina portata avanti nei secoli scorsi dalle generazioni precedenti. Lo possiamo constatare tutti i giorni, con grande evidenza, osservando la mancata solidarietà che sia l’Europa che l’America continuano a manifestare nei loro confronti (basta guardare l’ignavia e l’egoismo che domina gli Stati dell’Europa che negano l’accoglienza e quanto sta avvenendo nell’America di Trump, proprio in questi giorni). Egoismo che, sotto certi aspetti, fa ricordare i fatti e i misfatti dell’epoca buia del nazional socialismo.
Amici, ecco perché a mio avviso l’attuale “New Generation” se non è da considerarsi una generazione perduta, poco ci manca! Per egoismo, questa e la precedente generazione hanno creato un mondo che la vede perdente, una generazione che ha, e credo che avrà, scarsissime possibilità di lavoro; un mondo che i giovani di oggi, una volta conquistata la maturità, troveranno estraneo, incapace di inserirli proficuamente nel mondo produttivo.
Che mondo, amici, stiamo per lasciare a questa generazione super tecnologica, nativa digitale, capace ma inattiva, che soffre di una terribile solitudine, di abbandono da parte nostra? Un mondo dove essi, sotto certi aspetti, si sentiranno molto simili a quel “Passero solitario” ben descritto dal grande Giacomo Leopardi.
Sta a noi evitare loro che “il dì futuro (sia per loro) del dì presente più noioso e tetro”! Ma in che modo? Certamente cambiando registro! Non possiamo continuare col nostro egoismo ad avvelenare una generazione che oggi praticamente non ha futuro. Forse per farlo dovremmo soffrire non poco, ma lo dobbiamo fare! Non possiamo continuare a mantenere gli assurdi e impossibili privilegi della casta, costringere gli attuali lavoratori a restare al lavoro fin e oltre i 70 anni, con i giovani che continuano a mendicare il necessario per vivere dai genitori, oppure utilizzati in modo barbaro come “Riders” a vita, come lo sono tanti giovani impiegati dalle catene di consegne delle multinazionali. Così come non possiamo non ridare dignità, quanto prima, ad una scuola che dell’antica, rispettata e nobile arte dell’insegnamento, non ha più nulla!
Amici, credo che il nostro egoismo, intriso di protervia, alterigia ed arroganza, non durerà a lungo. Io ne sono convinto, sapete perché? Perché continuando ad avvilire, come stiamo facendo ora, un’intera generazione, è molto probabile che essa possa ribellarsi, manifestando una reazione forte! Forse non avverrà con questa generazione, magari con quella successiva, ma se non cambiamo noi, saranno loro a cambiarci, rovesciando il sistema; credo che potrebbe succedere nuovamente quello che avveniva in passato nell’antica Roma: potrebbe essere ripristinata quella “Rupe tarpea”, quella posta sul lato meridionale del Campidoglio, quella dalla quale venivano scaraventati i traditori della Patria condannati a morte, che in tal modo venivano anche simbolicamente espulsi dall'urbe. Meditate gente, meditate!
A domani.
Mario
Immagine simbolo del "moderno" stare insieme...

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