sabato, giugno 13, 2015

QUAL È IL VERO MOTORE DELLA SOCIETÀ UMANA? L’AMORE, LA SOLIDARIETÀ? NEANCHE PER SOGNO! È LA NEGAZIONE DI TUTTO CIÒ, OVVERO L’INVIDIA.



Oristano 13 Giugno 2015
Cari amici,
chi crede che il motore che muove da millenni la società umana sia l’amore verso il proprio simile, la solidarietà nei confronti di chi ha bisogno di sostegno, lo stare insieme in pace e concordia, certamente sbaglia di grosso.  Il vero motore della Società umana è l’Invidia, quel forte sentimento che ci crede sempre migliori degli altri e che solo supporre che un altro, qualsiasi esso sia, stia in posizione privilegiata rispetto a noi, ci fa scattare una sorda rabbia, un forte risentimento o un grande rancore. L’uomo in effetti nasce già impregnato di egoismo. Fin da bambini, istintivamente,  vorremmo possedere ogni cosa, avere tutto per noi, senza lasciare niente agli altri.  
Fin dai primi anni della nostra esistenza, dunque, abbiamo provato dentro di noi quella sensazione di inappagamento, di invidia verso gli altri, per quello che essi avevano e che noi, invece, non avevamo. Sentimento fortemente egoistico l’invidia, è considerato uno dei sette vizi capitali: anzi, forse, da collocare, tra i sette, al primo posto. Si, cari amici, perché è il nostro innato egoismo a farci desiderare fortemente quello che l’altro possiede, e che noi invece non abbiamo. L’invidioso non accetta, in nessuna circostanza e per nessun motivo, che altri possano avere qualcosa che lui non ha. Questo non solo lo rende frustrato, ma lo porta anche a desiderare ardentemente che tutto quello che gli altri possiedono vada presto perduto, e in tal modo si possa ripristinare quanto prima la situazione a suo favore.
L’invidioso non è morso dall’invidia solo in determinati momenti: Egli trascorre le sue giornate utilizzando le sue energie non per migliorarsi, ma per concentrarsi nell’osservazione degli altri; confrontando se stesso con quelli che lo circondano, e, osservando quanto gli altri possiedono, alimenta in continuazione la sua rabbia, la sua frustrazione! Giorno dopo giorno l’invidia crea in lui un grande senso di vuoto e di inferiorità nei confronti di quelli che apparentemente possiedono più di lui. Questo comportamento sbagliato, come conseguenza, svaluta ancora di più il valore che Egli dovrebbe attribuire a se stesso, aumentando la già scarsa autostima, cosa che gli impedisce di percepire le possibili risorse e le sue reali potenzialità personali.
L’invidia, nei casi più gravi, riesce ad influenzare in modo così forte la vita delle persone, da impedire ai soggetti colpiti di vivere serenamente la quotidianità, in quanto dediti a “fare i conti” nelle tasche altrui, dimenticando le proprie.  Anche le relazioni nella vita lavorativa ne risultano ostacolate, in quanto non si riesce ad instaurare relazioni positive con gli altri. Difficile per l’invidioso creare intorno a se relazioni amichevoli: anche le persone più vicine, quelle con cui si potrebbe avere maggiore possibilità di confronto, sono viste con diffidenza.
Eppure, cari amici, con un certo sforzo dall’invidia si può guarire. Se è pur vero che dare una spiegazione razionale all’invidia non è facile, cercare di controllarla, affrontarla razionalmente, già costituirebbe un primo passo. Se il soggetto si dichiara disponibile, può diventare utile anche un trattamento psicoterapeutico, capace di riportare in equilibrio i valori errati nella mente dell’invidioso. Uno dei fattori più difficili da sgomberare è la forte convinzione che la responsabilità della propria situazione derivi sempre dagli altri, dagli eventi esterni,  dalla sfortuna, assolvendosi, invece, circa le proprie convinzioni sul valore di se stesso in rapporto agli altri.
Trovare il giusto valore di se stessi, rivalutando nel contempo gli altri, questa la carta da giocare. Se, con l’aiuto della terapia riusciamo a ricostruire questo equilibrio, se riuscissimo a “rovesciare l’imbuto”, ovvero a sfatare l’invidia, modificando questo sentimento da negativo in positivo, potremmo addirittura trasformarla in “ammirazione”, dando più valore alle capacità degli altri e stimolando, di conseguenza, se stessi ad emularli. Questa trasformazione riuscirebbe così a capovolgere il problema: trasformando il danno in risorsa, e di conseguenza migliorando sensibilmente la propria vita. E’ con l’autocritica che ciascuno di noi potrebbe riuscire a vedere positivamente le risorse in possesso degli altri (e che anche noi vorremmo avere), stimolando la nostra mente a cercare di imitarli. Pensare ad esempio: “se lui ci è riuscito, perché non posso riuscirci anche io?”.

Cari amici, il problema non è certo di facile soluzione. Se l’invidia fa parte della natura dell’uomo da così tanto tempo, una ragione certamente c’è ed è anche evidente. Questo, però, non deve farci rassegnare a viverla senza reagire. Il segreto sta certamente nel continuo confrontarsi con gli altri: non per sentirsi “invidiosi e insicuri”, ma per spingersi invece a migliorarsi. Essendo l’invidia inversamente proporzionale all’autostima, la soluzione può essere trovata riportando i valori al loro giusto equilibrio: allora autostima ed invidia potranno far parte del nostro bagaglio, in modo positivo. Potremmo in questo modo realizzare i nostri sogni rispettando nel contempo quelli degli altri, e ognuno potrà sicuramente godere dei propri meriti.
Non è facile, ma bisognerebbe almeno provarci!
A domani.
Mario

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