Oristano 20 maggio 2020
Cari amici,
Il Museo Diocesano
Arborense due giorni fa, il 18 maggio, ha riaperto i battenti. Lo ha fatto con un atto di coraggio, visti i tempi che attraversiamo, ma era necessario farlo. Silvia ed il suo staff hanno voluto dedicare la riapertura alla nobile arte della ceramica oristanese. Ed ecco che negli spazi esterni del Museo, all’ombra dello
storico porticato, è stata allestita una bella mostra di ceramiche d'arte degli artisti del nostro territorio. La
mostra, denominata “Fictores. I ceramisti di Oristano”, seppure non
eccessivamente partecipata come di solito avviene per gli eventi culturali
programmati dal Museo, voleva essere un segno forte di continuità col passato, bruscamente
interrotto dalla pandemia del Coronavirus.
“La mostra -
come ha dichiarato la Direttrice del Museo l’Arch. Silvia Oppo - rappresenta
un atto simbolico di nuovo avvio alla vita, non solo sociale ma anche
produttiva, che certamente subirà un profondo cambiamento”. E quale
migliore scelta per la ripresa dell’attività culturale del Museo se non quella
di mettere in mostra i capolavori dei suoi artisti della creta, eredi di quella
meravigliosa tradizione degli antichi figoli che hanno fatto di Oristano la
città sarda della ceramica?
Fiducioso sulla ripresa
della normale vita sociale e religiosa anche l'Arcivescovo Mons. Roberto
Carboni, che ha lanciato il suo confortante messaggio: “Ci avviamo a
spalancare le porte delle nostre chiese per riaccogliere i cristiani e, allo
stesso modo, il Museo Diocesano riapre i cancelli con 12 artisti che mettono a
disposizione della Comunità uno dei tesori a noi più cari, segno di amore,
devozione e sacrificio”.
Nel porticato esterno del
Museo, sorretto da storiche colonne che riportano a Tharros, erano esposte eccellenti
“Ceramiche d’autore”. Presenti i lavori di Pier Paolo Argiolas,
Antonello Atzori, Antonio Manis, Arnaldo Manis, Vito Manis, Antonio Marchi,
Margherita Pilloni, Caterina Porcu, Valentina Pisu, Angelo Sciannella, Pietro
Angelo Usai e Angela Regina Zoccheddu. La scelta è ricaduta sia su una rosa di artisti
che operano professionalmente nel mondo della produzione ceramica, che su
alcuni maestri d’arte che hanno insegnato, o tuttora insegnano, presso il Liceo
Artistico Carlo Contini di Oristano contribuendo a formare generazioni di
artisti.
Indubbiamente è stato un
bell’inizio di ripresa culturale e i partecipanti hanno potuto Ammirare e
apprezzare opere di artisti capaci e all’avanguardia, innovativi nella
tradizione, che, come ha detto la direttrice Silvia Oppo “sono capaci di dare
origine a nuove forme d’arte reinterpretando le vecchie, plasmando in questo
modo piccoli gioielli tra passato e moderno, espressi con sapienza e con la
giusta armonia”.
Ho visitato anch’io la
mostra che si è aperta alle 18,00 (fino alle 20,00) di lunedì 18 maggio; l'esposizione resterà
aperta al pubblico e visitabile il giovedì e il venerdì dalle 17,00 alle 20,00
e il sabato e la domenica dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 17,00 alle 20,00, fino
al 7 giugno 2020. L’ingresso è gratuito.
Ovviamente, le visite saranno
possibili nel rispetto delle norme vigenti per il contenimento e contrasto
dell'emergenza epidemiologica del COVID-19; l’ingresso al giardino avverrà in
sicurezza e sempre regolamentato: con obbligo di mascherina e rispetto della
distanza interpersonale di sicurezza.
Cari amici, seppure con
mille cautele, le vita deve necessariamente riprendere. Dopo i mesi di
Lockdown, la timida ripresa dell’attività produttiva e sociale ora richiede
attenzione e pieno rispetto delle norme in vigore. Senza questo rispetto,
corriamo il rischio di tornare indietro, e rivivere i tristi momenti della fase
uno. Dovremo essere capaci di saper soffrire oggi per stare meglio domani.
Grazie amici, a domani.
Mario
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