Oristano 5 maggio 2020
Cari amici,
Il 5 maggio del 1821 muore in esilio sull'isola di Sant'Elena, nel mezzo dell'Oceano Atlantico dove era stato confinato dopo la sconfitta di Waterloo del 1815, Napoleone Bonaparte, l'uomo che aveva fatto tremare le teste coronate di tutta l'Europa. "Ei fu...", come scrisse il Manzoni nella sua magnifica ode.
Ebbene, oggi "Ei fu" siamo costretti a dirlo per la bella manifestazione “Monumenti aperti”. Si, questo periodo fino allo scorso anno era dedicato alla bella manifestazione tanto gradita e culturalmente interessante. Avveniva, tra l'altro, nel periodo primaverile, particolarmente adatto per tutti ad aprirsi al bel tempo, al camminare in città, alla socialità condivisa, che consente di godere insieme delle piccole e grandi cose del nostro passato. Poi è arrivato il Coronavirus ed ha mandato tutto a carte quarant’otto!
Ora Monumenti Aperti si sposta in autunno, ma non per riprendere vita, dopo l’estate, come avveniva in passato, ma molto probabilmente in una edizione rivista e corretta, che sarà godibile solamente in forma “digitale”, ovvero virtuale: da vivere attraverso il televisore o schermo del computer di casa nostra.
Ebbene, oggi "Ei fu" siamo costretti a dirlo per la bella manifestazione “Monumenti aperti”. Si, questo periodo fino allo scorso anno era dedicato alla bella manifestazione tanto gradita e culturalmente interessante. Avveniva, tra l'altro, nel periodo primaverile, particolarmente adatto per tutti ad aprirsi al bel tempo, al camminare in città, alla socialità condivisa, che consente di godere insieme delle piccole e grandi cose del nostro passato. Poi è arrivato il Coronavirus ed ha mandato tutto a carte quarant’otto!
Ora Monumenti Aperti si sposta in autunno, ma non per riprendere vita, dopo l’estate, come avveniva in passato, ma molto probabilmente in una edizione rivista e corretta, che sarà godibile solamente in forma “digitale”, ovvero virtuale: da vivere attraverso il televisore o schermo del computer di casa nostra.
Si, amici, anche quest’anno questa bella manifestazione
avrebbe potuto vederci numerosi in giro per la citta, ascoltando la nostra storia raccontata dai tanti giovani che
fino allo scorso anno erano stati coinvolti nell’operazione culturale.
Questa
del 2020 sarebbe stata la ventiquattresima edizione di Monumenti Aperti (si
tiene ininterrottamente dal 1997), manifestazione organizzata dalla Onlus Imago
Mundi, bloccata purtroppo dall’arrivo del Covid-19. In presenza del necessario “distanziamento
sociale” e dell’assenza dei ragazzi delle scuole (l’attività scolastica dovrebbe
riaprire a settembre) quello che si spera è che in autunno qualche modo si
possa trovare una soluzione un po’ più “fisica” della ipotizzata passeggiata solo
virtuale!
Si spegnerà in questo
modo anche l’entusiasmo dei circa 20 mila volontari, che anche l’anno scorso
hanno condotto le visite guidate ai monumenti; Imago Mundi sta studiando una possibile
modalità straordinaria per svolgere al meglio l’ipotizzata manifestazione autunnale,
tale da consentire di superare quelle che presumibilmente saranno ancora a
lungo le misure di sicurezza necessarie. Un vero peccato, amici, perché, agli
inizi di questo terribile anno bisestile nell’isola erano già oltre sessanta le
Amministrazioni comunali che avevano già aderito alla rete Monumenti aperti 2020, tra cui il mio paese natio, Bauladu.
Di sicuro, comunque vada,
sarà una ventiquattresima edizione più “virtuale” che “fisica”, in assenza di
partecipazione diretta, tanto che l’organizzazione di Imago Mundi è al lavoro per
la progettazione di una serie di video tutorial e altri materiali multimediali
di supporto, fruibili on line, che consentiranno il più possibile di superare i
limiti imposti dalle misure di sicurezza, assicurando comunque interesse alla
partecipazione seppure in modalità virtuale. Insomma, facendo di necessità
virtù, sarà un visitare i monumenti seduti sul divano di casa.
Amici, seppure con
amarezza, seppure consci della perdita di socialità, pensiamo, comunque sempre
positivo. Non dimentichiamo che sperimentare nuovi modi di conoscenza del nostro
patrimonio storico, culturale ed artistico non è tuttavia da considerarsi un semplice
e triste passo indietro. Quanto oggi realizzato attraverso i più moderni
strumenti di conoscenza multimediali, che consentono a tutti di visionare,
anche in splendida visione 3D, il nostro patrimonio culturale, significa, per il
futuro, renderlo fruibile e disponibile a tutti, in particolare a quelli che
per varie ragioni non avrebbero potuto farlo di persona.
Debbo anche dirvi che, a
mio avviso, questa pandemia creata dal Coronavirus o COVID-19, come tecnicamente
si chiama, potrà creare a noi oristanesi anche un altro grave trauma: il possibile
annullamento o la drastica riduzione o virtualizzazione della prossima Sartiglia
edizione 2021, che dovrà svolgersi tra meno di un anno. Mi immagino già Su Componidori che, dopo
essersi vestito da solo per ragioni sicurezza, passerà, solitario, in Via Duomo
(o magari con un piccolo, sparuto gruppo di cavalieri, a debita distanza di
sicurezza), cercando di infilzare la stella, prima con la spada, poi con Su
Stoccu e infine benedire, con Sa Pippia de Maju, una “folla virtuale” che
assiste alla Sartiglia in poltrona da casa…
Il mondo, che ci piaccia
o no, è terribilmente cambiato! Questo terribile anno bisestile ha portato
cambiamenti imprevisti, mai ipotizzati prima. Uno tsunami che ha sconvolto la
vita familiare, la vita lavorativa e la vita sociale in modo talmente violento,
che nulla potrà più tornare come prima!
Provate a pensare alla nostra socialità
tutta italiana fatta di empatia molto forte, con abbracci, baci, carezze, strette
di mano, non solo nei confronti dei congiunti più stretti ma anche degli amici
e conoscenti, consuetudini che dovremmo giocoforza abbandonare, a partire dalle
calorose strette di mano, se non protette, “guantate”; pensate alle oceaniche riunioni dei concerti e
dei live di diversa natura, con migliaia di persone stipate come sardine
vocianti e festose: tutte ormai manifestazioni da abbandonare, da mandare a
memoria per essere ricordate nei momenti di tristezza.
Personalmente, amici,
sono sconcertato. Per me, considerato che sono particolarmente empatico, sarà
un dramma difficile da superare: non poter abbracciare con amore un bambino
figlio di conoscenti, o un anziano che in senilità vive più di affetto che di
cibo, mi sembra qualcosa di assolutamente insopportabile. Una tragedia immane,
in quanto nulla sarà più come prima…
A domani, amici.
Mario
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