Oristano 19 maggio 2020
Cari amici,
Il Bergamotto è un albero
classificato come agrume, (il suo nome scientifico è “Citrus Bergamia”), in quanto molto
simile ad altre piante di agrumi, anche se non è stato reperito in natura allo stato
originario. L'etimologia più verosimile è Begarmundi, termine turco che
significa “pero del signore”, per la sua similarità con la forma della pera
bergamotta. La sua provenienza in realtà risulta a tutt’oggi misteriosa, in quanto
non si conosce l'esatta genesi di questo agrume; il colore giallo del frutto farebbe pensare ad una derivazione per mutazione genetica, a partire da preesistenti specie
agrumarie, come l’arancio amaro o il limone.
I botanici, circa la sua
collocazione scientifica, hanno avuto non poche controversie: alcuni lo
classificano come specie a sé stante, mentre altri lo indicano come sottospecie
dell'arancio amaro. Un alone di mistero, dunque, aleggia sulle sue origini: c’è
chi dice che proverrebbe dalla Cina, chi dalla Grecia o addirittura da Pergamo
(l’antica Troia), mentre altri lo collocano nella città spagnola di Berga, dove
sarebbe arrivato portato da Cristoforo Colombo di ritorno dalle Canarie. Nonostante il mistero che la avvolge, questa pianta ci regala un frutto che possiede straordinarie virtù benefiche, oltre ad un intenso aroma dovuto ai suoi
preziosi oli essenziali.
In Italia la coltivazione
del Bergamotto è praticamente esclusiva della Calabria, limitata tra l'altro al solo
circondario di Reggio, nell’estrema punta dello stivale. In un’area collinare a
ridosso della costa marina, se ne coltivano tre varietà, che si distinguono per
frutti e qualità dell’essenza: il “Femminello”, pianta più piccola con
rami esili, i cui frutti sono quasi sempre perfettamente sferici e liscissimi,
con buccia sottile e fortemente aromatica; il “Castagnaro”, una pianta
più alta e più vigorosa con frutti meno sferici e alquanto rugosi e il “Fantastico”,
arbusto rustico con foglie più grandi rispetto alle altre varietà e un frutto
globoso con una buona resa in essenza.
In Calabria le
piantagioni intensive di bergamotto iniziarono nel 1750 per estrarne l’essenza.
Originariamente l'essenza veniva estratta dalla scorza per pressione manuale e
fatta assorbire da spugne naturali (procedimento detto "a spugna"),
collocate in recipienti appositi (detti concoline). Nel 1844, iniziò la prima
vera industrializzazione del processo di estrazione dell'olio essenziale dalla
buccia grazie a una macchina inventata dal reggino Nicola Barillà, denominata
macchina calabrese, che garantiva una resa elevata in tempi brevi, ma anche
un'essenza di ottima qualità, se paragonata a quella estratta a spugna.
La pianta comincia la
prima fioritura verso la fine di marzo e si protrae per tutto il mese di
aprile, mentre la seconda fioritura va dalla fine di maggio alla fine di giugno.
Secondo alcuni esperti la presenza del bergamotto in Calabria deriva dal particolare
microclima della zona (con estati umide e inverni piovosi), determinato dello
scirocco a cui la zona è costantemente esposta. Altri esperti attribuiscono il merito
di un habitat così favorevole alla crescita di questo agrume, alla bassissima
escursione termica tra il giorno e la notte, che rimane costante tutto l’anno. Sono circa
1.500 gli ettari coltivati a bergamotto, con una produzione di 150 mila chili
di bergamotto all’anno da cui si estrae un’essenza dalle altissime capacità
antiossidanti (per un totale di circa 80 mila chili di essenza prodotta), molto
richiesta anche nel campo cosmetico e ampiamente sfruttata anche nell’industria
farmaceutica.
È stato ormai scientificamente
dimostrato che l’essenza dell’”oro verde” della Calabria ha eccellenti proprietà salutari. Quest'essenza fa bene in particolare al cuore, e viene spesso consigliata dagli esperti per tenere sotto controllo il
colesterolo in eccesso, contribuendo così a prevenire malattie cardiovascolari
come ictus, aterosclerosi e l’infarto. L’essenza di bergamotto, dunque, un vero
rimedio naturale, dalle proprietà disinfettanti e antivirali, con effetti
benefici anche nel trattamento di stati ansiosi e come antidepressivo. In
cucina, invece, il bergamotto è utilizzato soprattutto nell’arte dolciaria, come aromatizzante per
caramelle, canditi, torroni, gelati, liquori e bibite.
Cari amici, l’essenza di
bergamotto (si trova già pronta in erboristeria) è dunque un vero toccasana, che
può essere utilizzata in gocce (dose media 1 -2 gocce al dì), lontano dai
pasti, diluita in acqua o in un cucchiaino di miele, oppure in perle. Numerosi suoi
benefici: stimolante dell’appetito e delle funzioni epato-pancreatiche;
contrasta efficacemente colecistiti, tachicardia e ipertensione arteriosa, è
utile nelle stomatiti, gengiviti e faringo-tonsilliti; è inoltre un buon antiparassitario
intestinale, oltre che disinfettante ed astringente. È, infine, balsamico per le
vie respiratorie, un buon tonico e anche un antidepressivo.
Amici, la natura ha tanti
rimedi spesso ignorati, dobbiamo solo scoprirli! Si, inchiniamoci alla natura
ed al suo Creatore…!
A domani.
Mario
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